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Icardi: "All’Inter auguro il meglio. Ho scelto Milano dove vivere dopo il calcio"

Champions League

L'attaccante argentino parla alla Gazzetta dello Sport a un mese e mezzo dall'addio all'Inter e l'arrivo a Parigi: "Tornare a Milano? Vedremo a fine stagione. Ora penso solo a far gol con il PSG"

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"A Milano ho ancora tanti amici, all'Inter non posso che augurare sempre il meglio in ogni competizione". Parola di Mauro Icardi, che sulle colonne della Gazzetta dello Sport si racconta a un mese e mezzo dal suo arrivo al PSG, con 221 minuti giocati tra Ligue 1 e Champions League e due gol sin qui all'attivo. Nessun rancore nei confronti della squadra nerazzurra e massima concentrazione sul presente, che oggi coincide con Parigi.

"Vivrò a Milano quando avrò finito di giocare"

Icardi è tornato sul suo addio all'Inter, avvenuto nell'ultimo giorno della sessione estiva di calciomercato in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 70 milioni. "L'Inter ha un allenatore come Conte che vuole vincere e giocatori che vogliono lo stesso. Spetta a loro continuare il lavoro che abbiamo cercato di fare anche noi prima per ridurre il gap con la Juve, che resta comunque al top". Il progetto di vita di Mauro e famiglia vede comunque Milano al centro: "Abbiamo casa a San Siro – le parole dell'attaccante - ma ne stiamo costruendo anche una nuova perché Milano è la città dove vogliamo continuare a vivere anche quando avrò finito di giocare”. Abbatte la tensione se si ipotizza un incrocio tra PSG e Inter negli ottavi di Champions ("La vivrò nel migliore dei modi, se mi toccherà andare in campo lo farò da professionista") e allontana ogni discorso sul suo futuro: "Per quest'anno sono al PSG e il mio obiettivo è dare il massimo per questa maglia. Poi a fine campionato, verso maggio o giugno, vedremo che succede. È ancora presto per dire qualcosa". Così come per conoscere la città che lo ha accolto un mese e mezzo fa: "A Parigi per ora vivo in hotel, ho visto la Tour Eiffel e l'Arco di Trionfo ma non ho avuto tanto tempo per fare il turista. Milano è una città splendida, ma è un po' più piccola di Parigi, che è altrettanto bella. Dove si mangia meglio? In Argentina (ride, ndr) ma lo dico perché mi piace molto la carne".

"In Italia circolo vizioso, a Parigi c'è meno pressione"

La maglia numero 9 che Icardi ha indossato fino allo scorso maggio con l'Inter ora è sulle spalle di Romelu Lukaku, a segno sin qui tre volte in Serie A: "Non mi sembra che Lukaku stia vivendo un momento di difficoltà – spiega l'attaccante oggi al PSG - anzi, mi pare abbia iniziato bene. Poi anche lui si è infortunato e magari questo fatto ha sollevato le solite critiche, anche perché Lukaku rappresenta un grande investimento della società, è stato fortemente voluto da Conte e deve dimostrare di essere all'altezza delle aspettativa. Ma giocare in Italia non è facile per nessuno, la Serie A è il campionato più difensivo d'Europa. Di gol ne farà ancora. Capita a tutti di attraversare un momento meno brillante, poi quando riparti, non ti fermi più”. E dimentichi anche la pressione: "Ci sono abituato da sempre – risponde Icardi sul confronto tra quella affrontata all'Inter e quella presente al PSG - ma credo che aiuti il fatto che finora abbiamo vinto quasi sempre. E quando vinci va tutto bene. In Italia invece si era creato un circolo vizioso in certi ambienti giornalistici, si finiva sempre per parlare un po' troppo di qualsiasi cosa mi riguardasse. Qui a Parigi non è così".

"Voglio segnare gol per vincere trofei"

Icardi è molto concentrato sul presente. E sulla cura dei rapporti con il suo nuovo allenatore e i compagni di squadra: “Tuchel è molto conviviale con i giocatori. Ci parla molto, scherza, ha cercato di mettermi a mio agio fin dal primo giorno. Penso di avergli fatto una buona impressione, poi è ovvio che mi chieda di fare gol. Mi trovo bene e in fondo qui come all'Inter mi viene chiesto di fare la stessa cosa: segnare”. L'accoglienza è stata delle migliori, assicura l'attaccante argentino: “Non mi aspettavo neppure tanto affetto dai tifosi, mi hanno accolto bene sin dal primo riscaldamento al Parco dei Principi. Ho avuto la fortuna di giocare subito contro il Real Madrid, poi ho avuto un lieve infortunio. Ora sto bene – assicura - la macchina è ripartita anche se devo continuare a lavorare perché ho avuto un periodo estivo complicato”. Obiettivi personali e di squadra: “Quanti gol? Voglio rispettare la media delle mie ultime stagioni, ma l'essenziale è che siano utili per vincere dei titoli. La Champions? È un trofeo ambito da tutte le squadre, il PSG ha i giocatori giusti per fare bene. Vogliamo fare del meglio per far dimenticare ai nostri tifosi le brutte esperienze delle ultime stagioni".

Il rapporto coi compagni al Psg

Attacco impressionante e tanta, leale concorrenza. Questa la realtà con la quale Icardi si sta confrontando nello spogliatoio del PSG: "Con Cavani c'è una concorrenza positiva. In questo periodo Edy era infortunato quindi ho avuto la possibilità di giocare subito – racconta - con lui c'è un ottimo rapporto, quando tornerà a disposizione toccherà all'allenatore scegliere il migliore da mandare in campo. Neymar, Mbappé, Cavani, sono tutti giocatori forti. Fa piacere giocare con dei fuoriclasse che cambiano le partite anche all'ultimo minuto, come fa Neymar. Li sto scoprendo un po' per volta". Anche fuori dal campo: “Con Mbappé per esempio sono andato a vedere insieme una partita a Lione”. Nello spogliatoio si parla spagnolo, ma con Marco Verratti in campo Icardi parla in italiano: "L'ho sentito prima di arrivare a Parigi e mi ha dato una mano per ambientarmi. Parliamo in italiano, quando giochiamo insieme si nota questa intesa”.

1172922250 - ©Getty