Partita pazzesca in Austria: il Napoli vince e mantiene la testa del girone davanti al Liverpool (che batte 4-1 il Genk). Mertens fa doppietta eguagliando e superando il numero di gol di Maradona. Ora il primato di Hamsik è a -5. Ai padroni di casa non basta la doppietta di uno scatenato Haaland (20 reti in 13 partite stagionali). Decide Insigne che entra, segna e poi abbraccia Ancelotti dopo il gol
SALISBURGO-NAPOLI 2-3
17' e 64' Mertens (N), 40' su rig. e 72' Haaland (S), 73' Insigne (N)
SALISBURGO (4-4-2): Stankovic (33' Coronel); Kristensen, Ramalho, Wober, Ulmer; Daka (68' Ashimeru), Junuzovic, Mwepu (89' Koita), Minamino; Hwang, Haaland. All. Marsch
NAPOLI (4-4-2): Meret; Malcuit, Luperto, Koulibaly, Di Lorenzo; Callejon (80' Elmas), Allan, Fabian Ruiz, Zielinski; Lozano (65' Insigne), Mertens (76' Llorente). All. Ancelotti
Ammoniti: Lozano (N), Malcuit (N), Haaland (S), Llorente (N)
Mertens come e più di Maradona. Insigne che entra e segna, un minuto dopo il nuovo pareggio del gigante Haaland che poteva indirizzare il finale di partita nelle mani degli austriaci. Un grande Napoli espugna Salisburgo con tre punti pesantissimi, che lasciano la squadra di Ancelotti al primo posto del girone davanti al Liverpool (+1), ma soprattutto a +4 sullo stesso Salisburgo, e con la possibilità concreta di chiudere il discorso qualificazione in casa, nella prima di ritorno del prossimo novembre.
La partita inizia subito con un forfait pesante in casa Napoli, che deve fare a meno di Manolas, schierando Luperto titolare e senza alcun difensore in panchina. In compenso, Ancelotti ha abbondanza in attacco, e sceglie Lozano più Mertens come coppia dal primo minuto. Una scelta tutt'altro che sbagliata visto che sarà proprio il belga il mattatore della prima ora di partita. Al 17' la rete del vantaggio con un destro sotto la traversa. La numero 115 col Napoli come la leggenda Maradona. Pareggiata da Haaland su rigore al 40' dopo che Meret si era superato almeno tre volte (due proprio sul norvegese prodigio) evitando il pareggio.
Dunque la ripresa, dove i ritmi - inevitabilmente - calano, e il Napoli inizia a controllare l'inerzia della partita dopo una decina di minuti. La mossa è tattica, e porta la firma di Ancelotti, che decide di invertire Fabian Ruiz e Zielinski venendo premiato sotto il profilo del gioco. Mertens, al 64', fa bis salendo a quota 116, superando Maradona con ora solo cinque lunghezze di distanza dal primato assoluto di Marek Hamsik, ma il Salisburgo - non si fosse capito - è una squadra tostissima e non muore mai. Haaland pareggia ancora (ventesima rete in stagione) al 72', ma Insigne, dentro da dieci minuti e solo sessanta secondi dopo, riporta ancora avanti il Napoli con un destro su suggerimento del solito Dries. Dopo la rete c'è l'abbraccio con Ancelotti, che bacia Mertens una volta uscito dal campo (per Llorente). Nel finale pochi rischi, senza necessità dei miracoli di Meret. Napoli sorride: è primato in classifica.
Dries Mertens ha segnato cinque degli ultimi sei gol del Napoli in Champions League.