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Conte dopo Borussia Mönchengladbach-Inter: "Siamo vivi, lo spirito è quello giusto"

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L'allenatore nerazzurro dopo la vittoria che dà ancora speranza in ottica qualificazione ottavi: "Una partita del genere non la vinci se non sei squadra. Abbiamo strameritato. Quello che chiedo ai ragazzi è una crescita di responsabilità da parte di tutti, solo così possiamo migliorare"

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L'Inter c'è. Anzi, è viva, come dice Conte nel post partita. I nerazzurri hanno conquistato i tre punti in Germania con una grande prova, ne è certo lo stesso allenatore: "Una partita del genere non la vinci se non sei squadra - ha detto Conte -. E se vinci vuol dire che lo sei sotto molti punti di vista: da quello tattico a quello caratteriale. Abbiamo strameritato, potevamo evitare sofferenze inutili ma ricordiamoci che abbiamo affrontato una squadra forte, sicuramente la migliore del nostro girone in questo momento. Siamo vivi, e questa è la cosa più importante". E ancora: "Faccio i complimenti alla squadra. Lo spirito era quello giusto e quando hanno voglia di aiutarsi diventiamo un problema per gli avversari. Lukaku dice che non è un leader ma solo uno dei venticinque? Ha ragione, quello che chiedo ai ragazzi è una crescita di responsabilità da parte di tutti. Solo così possiamo migliorare come collettivo e avere ambizioni. Stiamo facendo un percorso, partite come queste testimoniano che la squadra c'è. C'è unità d'intenti, e voglia di rendere orgogliosi i nostri tifosi".

"Intervallo? Sono stato buon profeta"

Buon inizio di partita, il gol, poi il pari in un finale di tempo fatto meglio dal 'Gladbach. "Cosa è successo all'intervallo? Il gol a fine primo tempo poteva distruggere il nostro morale, soprattutto dopo aver creato tanto noi e poco loro - ha proseguito Conte -. Nell'intervallo abbiamo analizzato qualche situazione, i ragazzi avevano bisogno di essere supportati, sanno che nel bene e nel male sono sempre con loro. Gli ho detto di tornare a giocare come a inizio partita e non come nel finale di tempo. E che saremmo stati premiati se avessimo giocato così, sono stato buon profeta".

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Centrocampo e italiani

Dunque gli aspetti tattici. A partire da un grande centrocampo: "Abbiamo fatto bene come squadra, chiaro che sia il centrocampo il reparto che sposta di più gli equilibri - ha confermato Conte -. Brozovic tornava dal Covid, Barella sta giocando tanto e aveva qualche problema al polpaccio a fine primo tempo. Dalla panchina era difficile intervenite, lì c'erano due giocatori di qualità come Sensi ed Eriksen, ma di meno interdizione rispetto agli altri. Hanno tenuto duro stando in campo fino alla fine. Barella ha resistito, Brozovic quando ci mette anche la garra è un calciatore fondamentale. E Gagliardini è affidabile sotto ogni punto di vista". Valorizzati, anche nella vittoria in Germana, tanti italiani: "Barella ha ventiquattro anni e sta crescendo tantissimo, e ha ancora margini di miglioramento. Idem Bastoni. Sono contento per Darmian, abbiamo creduto molto in lui perché è un giocatore affidabile. Può dare anche la possibilità ad Hakimi di crescere, poi era inevitabile che dovessi fare cambi" - ha concluso Conte.

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