Lazio-Bayern Monaco 1-4, gol e highlights: segnano Lewandowski, Musiala e Sané
La squadra di Flick si conferma a tratti ingiocabile e travolge la Lazio sin dal primo tempo. Partita sbloccata dal solito Lewandowski che sfrutta un errore di Musacchio per portare avanti i suoi. Il raddoppio porta la firma del giovanissimo Musiala. Sul finire di primo tempo arriva anche la terza rete di Sané. A inizio ripresa quarto gol dei tedeschi (autorete di Acerbi). La Lazio ha un sussulto d’orgoglio e accorcia con Correa
LAZIO-BAYERN MONACO 1-4 (Highlights)
10' Lewandowski (B), 24' Musiala (B), 42' Sanè (B), 47' aut. Acerbi (B), 49' Correa (L)
LAZIO (3-5-2): Reina; Patric (53' Hoedt), Acerbi, Musacchio (31' Lulic); Lazzari, Milinkovic-Savic (81' Cataldi), Leiva (53' Escalante), Luis Alberto (81' Akpa Akpro), Marusic; Correa, Immobile. All. S. Inzaghi
BAYERN (4-2-3-1): Neuer; Sule, Boateng, Alaba, Davies; Goretzka (63' Javi Martinez), Kimmich; Sané (90' Sarr), Musiala (90' Choupo-Moting), Coman (76' Hernandez); Lewandowski. All. Flick
Ammoniti: Luis Alberto, Lucas, Correa, Marusic, Escalante, Kimmich, Coman
Non era certo ipotizzabile avere vita facile contro il Bayern campione d'Europa e del mondo, ma nemmeno si pensava a una possibilità di qualificazione enormemente compromessa sin dalla gara d'andata. Il desiderio era quello di provare a restare quanto più possibile in partita in questo match e, in qualche modo, tenersi qualche chance per la qualificazione in vista della gara di ritorno. E, invece, il 4-1 dell'Olimpico consente ai tedeschi di poter avere un ritorno se non altro morbido e alla Lazio impone di tentare l'impossibile. Detto questo la squadra di Flick ha meritato ampiamente il risultato, la Lazio ha mostrato certamente orgoglio ma altrettanto certamente non ha giocato la sua miglior partita. Ciò non toglie quanto di buono fatto dalla formazione di Simone Inzaghi che ha trovato sulla sua strada l'avversario più ostico di tutti. L'obiettivo del ritorno sarà quello di cercare di dimostrare che, in fin dei conti, può non esserci tutto questo divario tra biancocelesti e bavaresi.
Scelte di formazione obbligate per entrambi gli allenatori. Inzaghi ha gli uomini contati in difesa e opta per Musacchio titolare, Flick ha gli uomini contati in senso generale (solo in 17 a Roma) e opta per il giovanissimo Musiala sulla trequarti. L'inizio gara disegna immediatamente la trama della partita: Bayern riversato nella trequarti biancoceleste e Lazio pronta a ripartire in contropiede. La gara, però, si sblocca dopo soli 10' grazie al solito Lewandowski che sfrutta un errore di Musacchio per battere Reina. La Lazio accusa il colpo, reagisce con disordine e con qualche iniziativa individuale ma quando viene attaccata si dimostra inconsistente. Musiala segna il raddoppio e poi sul finire di primo tempo è Sané a raccogliere una respinta di Reina su tiro di Coman per il 3-0 che sembra chiudere, di fatto, la contesa.
Nella ripresa ci si attende una reazione da parte degli uomini di Inzaghi e invece il Bayern colpisce ancora a campo aperto. Sané salta Patric come un birillo, mette in mezzo un pallone teso che, sfortunatamente, Acerbi devia nella propria porta. La Lazio non demorde, prova a essere generosa, e vuole accorciare le distanze. L'iniziativa è di Luis Alberto con una bella palla filtrante per Correa che semina la difesa del Bayern e batte Neuer. Nonostante il gol che rende meno amaro il punteggio, la squara di Inzaghi non riesce a essere ancora pericolosa e il Bayern non forza, né si sforza per segnare ancora e cerca di controllare risultato e fatica. Alla fine il 4-1 è un risultato giusto per quanto visto in campo. I tedeschi vedono i quarti, alla Lazio il compito di dare valore al match di ritorno.
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Statistiche e curiosità
Questo sarà il primo confronto ufficiale tra Lazio e Bayern Monaco. La Lazio ha perso solo una delle sei partite di Champions League contro squadre tedesche (2 vittorie, 3 pareggi) ed è sempre rimasta imbattuta in casa.
La Lazio ha raggiunto la fase a eliminazione diretta della Champions League per la prima volta dopo 21 anni (1999/00), il periodo di assenza più lungo di sempre tra due partecipazioni a questa fase per un singolo club nella competizione.