Manchester United-Atalanta, le chiavi tattiche del match di Champions

champions

Dario Pergolizzi

Una partita che si preannuncia spettacolare tra una squadra dal talento offensivo incredibile e una dall'identità collettiva più spiccata. Calcio d'inizio alle 21, diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport 252 e Sky Sport 4K

MAN UNITED-ATALANTA LIVE

Non era facile prevederlo, almeno qualche stagione fa, ma Atalanta e Manchester United arrivano alla partita di stasera con lo stesso livello di ambizioni, in uno scontro più aperto che mai. Da una parte c’è infatti la precisa identità della squadra di Gasperini, che ha dimostrato di funzionare bene anche in Europa, mentre dall’altra quella di Solksjaer sembra vivere un momento difficile, non essendo ancora riuscita ad integrare Cristiano Ronaldo nel gioco di squadra. Nell’ultimo mese hanno perso con Young Boys, Aston Villa e Leicester, e anche la vittoria contro il Villarreal è arrivata nel recupero dopo una prestazione tutt’altro che buona.

 

I dilemmi di Solskjaer

La parabola discendente del suo percorso alla Juventus aveva fatto nascere dei dubbi sulla sostenibilità del “nuovo” stile di gioco di Cristiano Ronaldo all’interno di un’idea collettiva di squadra. Se il numero di gol segnati è rimasto di altissimo livello, negli ultimi anni – da quando ha lasciato Madrid – sembra aver definitivamente scelto di riprogrammare la sua posizione in campo, allontanandosi dall’area di rigore e cercando di trovare parecchie ricezioni sul centro-sinistra. Un atteggiamento che sulla carta poteva sposarsi bene con il gioco dello United di Solskjaer, abituato ad alzare molto a sinistra Shaw e a ruotare molto la batteria di giocatori offensivi.

 

Riprendendo le risposte trovate nel finale della scorsa stagione, Solskjaer ha iniziato la stagione utilizzando Pogba in posizione di “finto” esterno di sinistra, una mossa che aveva probabilmente delle radici più difensive che offensive, ma che aveva avuto l’effetto benefico di migliorare le connessioni in attacco, avvicinando un giocatore del talento di Pogba a Bruno Fernandes.

 

Da quando l’allenatore norvegese siede sulla panchina dei Red Devils, la sua squadra si è caratterizzata per essere particolarmente “individualista” nella risoluzione delle situazioni offensive, attraverso una certa fluidità e libertà posizionale che si reggeva sulla qualità di scelta ed esecuzione dei giocatori avanzati. Lo United di oggi è ancor più ricco di talento e, anzi, la competizione sembra anche troppa: Rashford, Bruno Fernandes, Greenwood, Sancho, Cristiano Ronaldo e Cavani di fatto si contendono 4 posti, e anche per questo Pogba è stato riportato gradualmente al centro del campo. 

united1

La tendenza a sviluppare a sinistra dello United è molto forte. I risultati non sempre efficaci.

 

Il problema però è la posizione di Ronaldo: volendo agire praticamente come un esterno sinistro, e oltretutto cercando un alto coinvolgimento nella manovra, il portoghese paradossalmente non è entrato in sintonia con il disordine individualistico che c’era prima del suo arrivo, e i problemi principali, simili a quelli incontrati dalla Juventus, sono due, uno a livello offensivo e uno a livello difensivo. Quando il portoghese è utilizzato come centravanti “sulla carta”, tende comunque a svuotare l’area e andare a cercare ricezioni sulla fascia sinistra; se invece parte da sinistra, il suo apporto è spesso isolato: ha una buona produzione a livello di creazione di occasioni individuali, ma non riesce ad associarsi molto ai compagni, né in maniera diretta (passaggi o assist), né in maniera indiretta (attrazione del pressing e sfruttamento degli spazi successivi).

 

A livello difensivo, per il momento lo United paga, oltre alla bassissima intensità di Ronaldo in pressione, anche il suo posizionamento ibrido, difficile da assorbire a livello strutturale. Lo United non sembra essere particolarmente efficace né nel pressare alto, né nel compattarsi. In questo senso sono emblematiche le difficoltà avute contro il Leicester.

united2

Qui sopra, per esempio, possiamo vedere come per il Leicester sia stato facile giocare filtranti tra le linee, visto che le punte del Manchester non erano mai davvero organizzate nell’andare insieme in pressing. Il dinamismo del Leicester ha messo in luce tutti i problemi della passività della difesa dello United, e la fluidità dell’Atalanta potrebbe fare altrettanto, anche se il gioco tra le linee della squadra di Gasperini non è così esasperato, ma potrebbe essere usato come arma per poi trovare spazi esterni in cui servire gli inserimenti di Zappacosta e Maehle.

 

Gli aggiustamenti di Gasperini

L’Atalanta si presenta alla trasferta di Old Trafford con diverse assenze pesanti. Oltre a quelle degli esterni titolari - Hateboer e Gosens - si sono aggiunte più recentemente quelle di Djimsiti, Pessina e Toloi, per un totale di cinque titolari. Soprattutto in difesa Gasperini sarà costretto a delle scelte, contro una squadra che – anche in un periodo nero – ha un talento e una mobilità offensiva che possono vantare poche squadre al mondo. Una soluzione è l’arretramento di De Roon, che anche contro l’Empoli ha finito la partita in quella posizione; l’altra è l’inserimento di Lovato, su cui però non ha mostrato grande fiducia in questo inizio di stagione. 

deroon1

Qui De Roon si stacca su Henderson (ala sinistra) e ne segue il taglio fino in profondità.

 

La sensibilità tattica di De Roon gli consente di leggere alla perfezione i movimenti delicati richiesti da Gasperini ai suoi difensori centrali, che devono essere pronti a sganciarsi in avanti e seguire il riferimento fino al momento giusto. È probabile che Gasperini preferisca affidarsi a lui piuttosto che a Lovato, ma non si tratta dell’unico interrogativo sulla composizione della difesa: la collocazione precisa di Demiral, a destra o al centro, potrebbe essere una chiave della partita.

 

Come abbiamo visto, Ronaldo ha giocato sia da attaccante esterno che da centravanti che viene fuori. È possibile che Gasperini preferisca assegnare a Demiral, sia per le sue caratteristiche aggressive, sia per la conoscenza pregressa e i tanti allenamenti condivisi alla Juventus, il controllo del portoghese. Quindi a seconda della sua posizione potremmo vedere anche de Roon (o Lovato) al centro dei tre, con Palomino dall’altro lato.

 

In ogni caso per assorbire le rotazioni del Manchester United non dovrà mancare il solito apporto dei centrocampisti, Freuler e Koopmeiners in questo caso. Sarà curioso infine vedere come sarà composto il tridente davanti: gli spazi che gli inglesi concedono sulla trequarti sono abbastanza golosi per Malinovskij, ma anche ovviamente per Ilicic, che a Empoli ha fatto rivedere dei lampi della sua classe. Da non escludere anche l’ipotesi di giocare con due punte alte sui difensori avversari per dare ancora più spazio alle spalle dei mediani di Solksjaer.

 

Nonostante i problemi, lo United resta una squadra ricca di individualità capaci di svoltare ogni partita con una singola giocata, anche estemporanea, per cui l’Atalanta dovrà far valere, oltre ai suoi principi e al suo gioco corale, anche l’esperienza accumulata in questi anni in cui è stata presenza fissa in Europa, cercando di capitalizzare al meglio ogni opportunità e sporcando il più possibile quelle degli avversari. Gasperini è stato chiaro: bisognerà limitare la potenza offensiva dello United soprattutto attaccandoli e costringendoli a difendere nella propria metà campo. Si preannuncia una partita molto interessante.