Superlega, Ceferin attacca: "Hanno provato con la pandemia, ora lo fanno con la guerra"

la polemica

Nuovo duro attacco del presidente della Uefa Aleksander Ceferin contro la Superlega europea, definita un "progetto senza senso, non calcistico" promosso da club che "vivono in un universo parallelo". L'intervento al 'Business of Football Summit', organizzato dal Financial Times a Londra. Nel pomeriggio la replica di Andrea Agnelli

GUERRA IN UCRAINA: TUTTE LE NEWS IN DIRETTA

Il presidente della Uefa Alexander Ceferin è tornato a scagliarsi contro l'idea di Superlega europea portata avanti nei mesi scorsi da Real Madrid, Barcellona e Juventus. Lo ha fatto durante il 'Business of Football Summit', organizzato dal Financial Times a Londra raccogliendo le indiscrezioni su una riproposizione del progetto poi fermato dalla protesta dei tifosi

Ceferin: "Superlega resta idea senza senso"

“Non è calcio, ma parliamone comunque. Sono stanco di questo progetto non calcistico. La prima volta lo hanno lanciato nel mezzo della pandemia, ora durante la guerra: vivono in un mondo parallelo. Mentre noi lavoriamo per salvare giocatori in questa situazione, loro vogliono rilanciare questo progetto. Possono pagare chiunque per dire che è un bel progetto, ma resta una idea senza senso. Tra l’altro, uno dei dirigenti che ora è tornato a spingere per questo progetto mi ha chiamato per scusarsi, però ora comunque tira dritto”, le parole di Ceferin.

L'attacco di Ceferin ad Agnelli 

Per loro i tifosi sono consumatori, per noi i tifosi sono tifosi. La cosa interessante, inoltre, è che criticano Uefa ed Eca, ma uno di loro era presidente dell’Eca (il riferimento è ad Andrea Agnelli, ndr) e una settimana prima del lancio della Superlega lodava il sistema presente. Possono giocare le loro competizioni, nessuno glielo vieta. Ma se vorranno giocare le loro competizioni, non potranno giocare le nostre. La nuova Champions è in stile Superlega? No, è qualcosa di completamente diverso. Ci sono cose ancora da chiarire, per questo la decisione finale non c’è ancora. Chiunque compari le due cose non è serio. Oggi abbiamo 32 squadre in Champions, ne avremo 36 ma dobbiamo ancora capire come aggiungere quattro posti. Ci saranno più posti per medie e piccole leghe. E non confronterei la situazione Superlega con quella con la Fifa, con la Fifa discutiamo ogni giorno. Il mondiale biennale è un progetto che nessuno vuole. Ne abbiamo discusso con Infantino e stiamo discutendo per altre opzioni, ma sono sicuro che troveremo soluzione”.

Ceferin: "Negli ultimi due anni situazioni impossibili da credere"

Ceferin poi ha parlato della situazione in Ucraina. “Negli ultimi due anni calcio e Uefa hanno affrontato situazioni impossibili da credere. Partendo dalla pandemia, con lo spostamento degli Europei e una grande perdita finanziaria per l’Uefa, ma se non lo avessimo spostato ci sarebbe stata una enorme perdita in tutta Europa da oltre 2 miliardi. Durante la pandemia, ci sono state situazioni critiche ogni giorno, tra le positività nelle squadre e i tifosi che non potevano entrare negli stadi. Ad aprile 2021 poi la Superlega, poi concluse le discussioni su quel progetto non così smart, abbiamo dovuto fare i conti con gli Europei in 11 paesi durante pandemia. Poi il tema del Mondiale biennale e ora la guerra in Ucraina, la più terribile situazione che possa succedere, non riguarda calcio ma calcio è coinvolto. Non posso immaginare cos’altro possa succedere. Nessuno si aspettava sarebbe potuta arrivare guerra in Europa nei giorni nostri. Stiamo facendo cose che non comunichiamo. Sono stato al telefono per 48 ore con giocatori e allenatori per aiutarli ad uscire dall’Ucraina. Ho parlato con tutti i governi ma nessuno poteva garantire sicurezza. Insieme alla federcalcio ucraina e alle federcalcio vicine dovevamo farlo. È difficile spiegare quanto siano state dure queste conversazioni. È più grande del calcio e sono orgoglioso di quanto la famiglia del calcio stia facendo, alcune cose che facciamo non sono pubbliche ma continuiamo a farle. Difficile dire cosa succederà domani, ma questa follia deve finire al più presto. Quanto la Russia potrà rientrare nel calcio europeo? In questo momento è impossibile da dire. La nostra decisione era l’unica giusta, è arrivata all’unanimità da parte del Comitato Esecutivo, ma è impossibile da dire cosa succederà domani. Per ora, aspettiamo che arrivi la pace”.