Napoli-Rangers, Spalletti: "Non sottovaluteremo gli scozzesi, farò 3-4 cambi"

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L'allenatore azzurro alla vigilia del match contro gli scozzesi: "Pensare di trovare di fronte una squadra abbordabile è un errore che non commetteremo, daremo il massimo perché altrimenti significa che non abbiamo il DNA vincente. Avendo una rosa di livello farò dei cambi, ci saranno 3-4 giocatori freschi"

Vincere per ipotecare il primo posto. Un obiettivo chiaro per il Napoli che, contro i Rangers, avrà l'opportunità di chiudere quasi aritmeticamente il girone di Champions League in caso di vittoria. Ecco perché Luciano Spalletti vuole il massimo dalla sua squadra come sottolineato in conferenza stampa.

Questa partita che difficoltà nasconde?

"In tutte le partite bisogna dare il massimo, così lo faranno anche gli altri. La difficoltà sta nel ripetersi ogni volta, mettendo dentro tutte le qualità. Bisogna andare forte. Vincere domani potrebbe rivelarsi fondamentale perché ci permettere di arrivare alla partita di Liverpool con 15 punti, utilizzando la differenza reti a nostro favore. Una vittoria è fondamentale".

 

Come gestirà il turnover tra la partita di domani e quella con il Sassuolo?

"Scelgo sempre i miei calciatori per vincere le partite. Siamo tornati l'altra sera alle 2, la mattina alle 11 abbiamo fatto un piccolo allenamento e oggi un allenamento diversificato per chi ha giocato a Roma perché ancora devono recuperare. Avendo una rosa di livello, questo ci permetterà di cambiare qualcosa. Ci saranno 3-4 giocatori freschi". 

 

Quanto è matura la squadra?

"Siamo a un buon livello perché non abbiamo mai dosato le forze, abbiamo usato sempre le qualità che abbiamo, senza mai essere messi in seria difficoltà dagli avversari finora affrontati. Questo, però, riguarda quanto fatto finora. Noi non ci dobbiamo fermare a quanto fatto, ma trovare una soluzione per quello che possiamo essere. Questo ci impone di trovare sempre delle soluzioni nuove". 

 

Come si può arginare l'astio contro il Napoli?

"Si possono togliere barriere, io proverei a far arrivare le persone senza recinzione, vediamo cosa fanno, forse è il recinto che ti stimola ad andare di là. Mettere in evidenza cosa fanno migliaia di persone che amano il calcio e vogliono divertirsi e godere dello spettacolo, e buttare fuori quella minoranza che disturba, dando spazio ai bambini che vogliono vedere sport e dando slancio anche al sociale. Gli stadi sono lasciati a come erano tanti anni fa, non aiutano, servono stadi nuovi, creano posti di lavoro, prospettive e duemila situazioni".

Le dà fastidio quando dicono che il Napoli vince pur non meritando?

"Dobbiamo avere un modo nostro di fare calcio. "E' vero siamo primi in diverse competizioni, ma conta essere primi per i nostri tifosi, noi abbiamo il dovere di tentare di essere primi in tutto quello che facciamo per rappresentare i nostri tifosi. Poi figuriamoci se io rispondo a uno come Mourinho, con la storia che ha, se lui dice qualcosa io devo stare attento per capire anche altro. Noi siamo contenti di ciò che stiamo facendo".

 

I Rangers stanno attraversando un brutto periodo, che partita si aspetta?

"Ho visto bene gli ultimi match che hanno disputato e hanno fatto bene molte cose. Van Bronckhorst è un allenatore di qualità, sa bene quali sono le soluzioni. Se guardiamo l'ultima partita che hanno giocato in Champions League con il Liverpool, a fine primo tempo stavano 1-1 e hanno avuto occasioni per far gol. Pensare di trovare di fronte una squadra abbordabile è un errore che non commetteremo. Daremo il massimo anche in questa partita perché altrimenti significherebbe non avere il DNA vincente". 

 

È soddisfatto del lavoro che ha fatto Ndombele in queste gare senza Anguissa?

"Sì sono soddisfatto"

 

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"È un copyright tutto nostro. Rappresenta l'eruzione d'amore dei napoletani per questo sport".

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Quanto è importante la partita di domani?

"Si è importante, cercheremo di dare il massimo. C'è un buon clima e deve aiutarci per continuare su questa strada".

 

Con il rientro di Osimhen siete tre attaccanti centrali: vuoi mettere in difficoltà Spalletti nelle scelte?

"Quando metti in difficoltà l'allenatore è bello perché significa che ci sono delle alternative e nessuno può rilassarsi mai. Ci aiutiamo tutti per tenerci al livello più alto possibile".

 

Per caratteristiche pensi di assomigliare più a Osimhen o Raspadori?

"Penso di avere l'attacco allo spazio simile a Osimhen, Raspadori viene più incontro per creare triangolazioni e gestire il gioco. Io mi sento un calciatore che vuole attaccare la profondità con l'aiuto dei terzini".

 

C'è la consapevolezza di essere una squadra forte?

"Sono entrato in un gruppo eccezionale, tutti siamo alla pari ed è il segno del grande gruppo. Prima non c'ero, ma so che adesso c'è un grande spirito. Questo ci aiuterà sempre".