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Kvaratskhelia e l'arte dell'assist di tacco: un omaggio all'idolo Guti

la storia

Bernardo Cianfrocca

Pur fallendo un rigore, Kvaratskhelia è stato protagonista anche nella vittoria contro l'Eintracht Francoforte. Merito dell'assist di tacco per il raddoppio di Di Lorenzo. La giocata del georgiano ha ricordato il famoso "tacon de Dios" di Guti per Benzema nel 2010. E lo spagnolo è proprio il primo idolo di Kvara, come aveva rivelato qualche mese fa lo stesso georgiano

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Un rigore sbagliato e un'altra occasione fallita davanti al portiere. Era iniziata così l'andata degli ottavi di Champions a Francoforte per Khvicha Kvaratskhelia. Eppure lui ha mantenuto la calma. E, soprattutto, la sua genialità. Non si è rifugito in giocate semplici, ha continuato a provare il suo calcio, fino all'azione del 2-0 di Di Lorenzo: minuto 65', colpo da biliardo in profondità di Anguissa per il georgiano che con un tacco cieco smarca il sinistro vincente del suo capitano. 

Il primo idolo non si scorda mai

Quella giocata ha ricordato subito a tutti un altro assist di tacco. Anzi, l'assist di tacco per eccellenza: quello dell'ex centrocampista spagnolo del Real Madrid Guti ,13 anni fa al Riazor di La Coruna. Il Real vinse 3-1 e il 2-0 fu un gol facilissimo di Karim Benzema. Facile perché con quel tacco Guti rinunciò all'opportunità di segnare a tu per tu col portiere per regalare - alle sue spalle - un gol a porta vuota al compagno. 

In una delle prime interviste italiane di Kvaratskhelia, pubblicata sul Corriere dello Sport lo scorso 8 ottobre, il georgiano confessò proprio la sua ammirazione per lo spagnolo: "Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, anche se il mio primo amore è stato Guti del Real Madrid. Quando giocavo con gli amici a Tbilisi, la mia città, indossavamo magliette bianche: io, dietro, scrivevo il suo nome".  Guti abbandonò il Real nell'estate 2010 dopo 24 anni tra giovanili e prima squadra, ritirandosi infine nel 2012: il georgiano era appena un bambino. KK aveva appena 9 anni quando vide quella giocata, un'età in cui si sogna di diventare calciatore e ci si innamora di prodezze come queste. E quell'assist, diventato "El Tacon de Dios" per Marca, fece davvero il giro del mondo... 

Nel segno degli assist

La perla di Guti non fu casuale. Qualche anno prima fece un altro assist di tacco a Zidane in una partita contro il Siviglia, peraltro più complicato. L'ex centrocampista, nato attaccante e poi convertito sulla trequarti e in mediana, viene ricordato soprattutto per la raffinatezza delle sue giocate e la visione di gioco. Con la nomea del talento svagato e poco continuo, uno dei simboli più adeguati per ricordare il Real Madrid dei Galacticos y Pavones. Kvaratskhelia non è affatto svogliato, ma come Guti sembra amare più l'assist del gol. Con quello di ieri sono già 4 in Champions, mai nessun giocatore del Napoli ha fatto meglio in una singola edizione della competizione. E in campionato è già in doppia doppia, con 10 gol e 11 assist. Non è un caso che anche nelle sue stagioni in Russia al Rubin Kazan gli assist a fine stagione siano sempre stati più dei gol (3 e 5 nel 2019/2020, 4 e 9 nel 2020/2021). Nella sua finora giovane carriera con i club, i passaggi decisivi sono più delle reti (39 a 34).

Bellezza e concretezza

Ciò che accomuna i calciatori più geniali è l'ostinatezza nel non accontentarsi della soluzione più ovvia. Guti preferì il passaggio a Benzema al comodo tiro in porta, ieri Kvaratskhelia ha iniziato l'azione accentrandosi da sinistra come al solito, ha chiesto e ottenuto l'uno-due ad Anguissa inserendosi in area. A quel punto, sarebbe stato logico aspettarsi un pallone per Lozano, libero alla sua destra. Ma il georgiano aveva visto l'inserimento del suo capitano da dietro e lo ha premiato. Una giocata stupenda e utile, perché l'esterno del Napoli ha finora dimostrato che la concretezza non viene mai sacrificata sull'altare della bellezza fine a sé stessa. 

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