Papu Gomez: "Con Gasperini reunion bellissima, Atalanta in Champions può arrivare in alto"

L'INTERVISTA

Intercettato nel negozio Sky di Bergamo dove è in mostra la Champions, Papu Gomez è tornato sul suo grande amore per l'Atalanta: "Con Gasperini è stato bello rivedersi, abbiamo cenato in Città Alta, tre o quattro ore a chiacchierare, tantissimo sul calcio. In questa nuova Champions possono finire in alto"

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Gasperini, l'Atalanta nella nuova Champions, Lookman e quel gruppo prima dell'addio: parla Papu Gomez. Intercettato nel negozio Sky di Bergamo dove è in mostra la Champions, l'ex numero 10 dell'Atalanta del 2014 al 2021 si è lasciato andare a tanti dolci ricordi del suo passato calcistico, partendo dalla reunion (parola oggi molto attuale, gli Oasis insegnano) del maggio scorso con Gasperini, tre anni e mezzo dopo il litigio che portò alla sua cessione: "Gasp ha fatto un gesto straordinario - dice il Papu -, sapeva che abitavo qui e mi ha chiamato dicendomi che dovevamo vederci. Mi ha detto che mi vuole bene". E ancora: "Insieme abbiamo fatto tanto per l'Atalanta, abbiamo cenato in Città Alta, tre o quattro ore a chiacchierare, tantissimo sul calcio. È stato bellissimo".

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"Champions, l'Atalanta può puntare in alto"

Non poteva mancare una domanda sulla nuova Champions e sulle prospettive della sua ex: "Ci sarà da abituarsi, ma sicuramente sarà bello, con tante squadre forti. Per l'Atalanta sarà tutto da scoprire, e sarà emozionante vederla sfidare certe big, sette o otto anni fa era inimmaginabile. Dove arriva? È la più europea delle italiane - risponde il Papu -, può arrivare in alto. Se andrò allo stadio? Magari, però ho sempre paura di emozionarmi troppo".

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"Dublino mi ha esaltato"

Una Champions che Papu Gomez &Co avevano vissuto da assoluti protagonisti nel 2020, l'anno delle partite in gara unica dopo la ripresa post-Covid: "Siamo stati vicini a un grande traguardo - dice l'argentino sul quarto di finale sfuggito in pieno recupero contro il Psg -, ma eravamo un po' tirati fisicamente, anche per il numero dei giocatori a disposizione. Loro hanno messo dentro Mbappé e anche quello fa la differenza. Sicuramente già ai tempi percepivo che l'Atalanta era una squadra forte - ha proseguito -, davamo la sensazione di vincere con chiunque e segnavamo quattro o cinque gol con tranquillità". Nel frattempo il Papu è rimasto tifosissimo, famiglia compresa: "Dublino mi ha esaltato tantissimo per la personalità della squadra. Più emozionante del Liverpool, anche perché una finale è sempre una finale". Infine il gioco dei paragoni: "Lookman? Mi piace molto, ma penso siamo diversi, forse la mia prima versione del 2016, quando giocavo più largo, poi sono diventato trequartista".