La Dea a Barcellona per conquistare l'accesso diretto agli ottavi. "Avrei messo la firma per i playoff, ma abbiamo una grande occasione e dobbiamo sfruttarla", commenta Gasperini. Sull'infortunio di Lookman: "Si trascinava questo problema da un po'. Raspadori e Maldini? Chiedete alla società, ma non credo arrivino a pochi giorni dalla fine del mercato". Poi la stoccata: "Un acquisto non sarebbe un regalo a me, ma all'Atalanta"
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Le emozioni e gli obiettivi dell'Atalanta non finiscono mai. La squadra di Gasperini è attesa per la prima volta dal Barcellona. L'allenatore nerazzurro ha parlato in esclusiva a Sky Sport alla vigilia della partita di domani.
La trasferta non è iniziata benissimo per l'infortunio di Lookman
"Si trascinava questo problema da due partite, da una contusione col Napoli. Con il Como sembrava in ripresa, ma in allenamento si è aggravato. La prognosi è quella, speriamo l’assenza sia più breve del previsto".
C’è bisogno di un ritorno sul mercato? Si parla di Raspadori e di Maldini...
"Non lo so, dovete chiedere alla società. In pochi giorni di mercato non credo che la situazione cambi, soprattutto per un infortunio che potrebbe essere più breve".
Si compie un altro tassello del vostro risiko europeo, un'altra città in cui venite a giocare in questi anni, anche se non sarete al Camp Nou
"Lo stadio è bellissimo lo stesso. Non siamo stati fortunati in questi anni, anche con il Real Madrid capitò una situazione simile, il Bernabeu era in ristrutturazione e andammo a giocare nel centro sportivo. Una spinta in più per tornarci".
Qui al Montjuic un bergamasco come Gimondi diventò campione del mondo. Benaugurante?
"Ricordo benissimo lo sprint di Gimondi su Merckx. Barcellona è una città ricca di storia sportiva e poi la squadra che affrontiamo è una delle più famose e più belle che esistano".
Come si affronta il Barcellona?
"Tutte le squadre hanno punti deboli, ma loro sono belli da vedere. Flick ha fatto un lavoro eccezionale, hanno sia talenti che coralità di gioco. All'inizio non era una delle formazioni più accreditate, ma lo è diventata con il lavoro".
Come si spiega la fatica di alcune big europee in questa prima fase di Champions?
"Dipende dalla nuova formula, dal calendario, dalla classifica unica che rende tutto molto più incerto".
Si aspettava di arrivare all'ultima giornata giocandosi gli ottavi?
"Non ci poniamo traguardi prima, iniziamo a giocare e poi vediamo. Non siamo presuntuosi, ma nemmeno umili. Le vittorie in trasferta ci hanno aiutato, peccato per qualche punto perso in casa. Avrei messo la firma per essere dove sono ora, ma abbiamo una grande chance e dobbiamo sfruttarla".
"Rinforzare la squadra è più importante che investire sul resto"
In conferenza stampa Gasperini è tornato sull'argomento mercato in maniera più piccata: "Se mi aspetto un regalo dal mercato? L’Atalanta non deve fare regali all'allenatore, ma a se stessa per il presente e il futuro. Quello che stiamo facendo sul campo, valorizzare la squadra, vale di più che investire nei centri sportivi, nello stadio e nell’under 23. Ogni volta che c'è il mercato non può diventare una contrapposizione tra Atalanta e allenatore”. Sull'orgoglio e la felicità nel presentarsi a un appuntamento simile: "Non facciamo conti, sappiamo che l'unico modo per essere sicuri degli ottavi è vincere. Se penso che abbiamo affrontato squadre come Arsenal e Real sono molto soddisfatto del percorso fin qui e per me conta molto di più giocare una partita simile per vedere a che punto siamo". Sulla gestione delle due competizioni: "Tranne rare gare, siamo sempre stati superiori ai nostri avversari, di sicuro in Europa c'è un'adrenalina massima". L'argomento mercato torna anche alla fine della conferenza: "Chi prenderei del Barcellona? Noi non compriamo, vendiamo".