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Finale di Champions, Europa e Conference League: il caso di Zalewski e Mkhitaryan

VERSO PSG-INTER

Introduzione

Contro il Manchester City, reduce da un infortunio, fu costretto ad accontentarsi di pochi minuti. Stavolta, molto probabilmente, partirà da titolare nella seconda finale di Champions della sua carriera. Henrikh Mkhitaryan gode di un primato particolare: è l'unico giocatore a essere sceso in campo nelle tre finali delle attuali competizioni europee. Non solo la Champions con l'Inter, ma anche la Conference League con la Roma e l'Europa League con il Manchester United. Se dovesse giocare a Monaco di Baviera lo eguaglierebbe un suo compagno di squadra, Nicola Zalewski. Esistono altri casi simili, ma non uguali. Per esempio, c'è chi si è tolto lo sfizio di alzare ogni trofeo

 

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Quello che devi sapere

Nessuno come Mkhitaryan

74 minuti e un gol con il Manchester United nella finale di Europa League vinta contro l'Ajax nel 2017. Appena 17 minuti nel successo della Roma in Conference a Tirana contro il Feyenoord, costretto a uscire per un infortunio. Ancora meno tempo nella finale di Champions di due anni fa con l'Inter contro il Manchester City. Sempre titolare e infortunatosi nella semifinale di ritorno col Milan, entrò solo all'84' a Istanbul. Domani, sabato 31 maggio, Henrikh Mkhitaryan si potrà liberare di un peso e giocare la finale di Champions dall'inizio. Intanto un record è già suo: nessun altro ha giocato in tutte le finali delle tre competizioni europee. Qualcuno però, sempre domani, potrebbe raggiungerlo

Nessuno come Mkhitaryan

Zalewski insegue il record del compagno

Compagni di squadra in giallorosso, si sono ritrovati in nerazzurro da gennaio. Finora Mkhitaryan e Zalewski non hanno condiviso spesso il campo insieme, anzi, nelle partite di campionato contro Torino e Como il polacco ha preso il posto dell'armeno, giocando in una posizione ibrida, un po' mezzala sinistra e un po' trequartista. Finora ha avuto molto più spazio in campionato che in coppa, appena un minuto nel recupero della vittoria all'andata dei quarti di finale contro il Bayern. Nello stesso stadio della finale, forse un buon auspicio. Nel 2022 Zalewski ha giocato da titolare per 67 minuti la finale di Conference tra Roma e Feyenoord, l'anno dopo invece è subentrato dalla panchina al 91' per i supplementari della sfida tra i giallorossi e il Siviglia in Europa League. Può chiudere un cerchio, sempre insieme a Mkhitaryan

Zalewski insegue il record del compagno
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L'impresa di Emerson: sempre vincitore

C'è un altro ex giallorosso che ha un record simile a quello di Mkhitaryan. Il terzino azzurro, campione d'Europa anche con l'Italia di Mancini nel 2021, non ha giocato ogni finale, ma le ha vinte tutte! Ha iniziato con l'Europa League nel 2019, allenato da Maurizio Sarri al Chelsea. 90 minuti nella netta vittoria 4-1 contro l'Arsenal, con tanto di assist per il vantaggio di Giroud. L'ultimo successo due anni fa in Conference: altri 90 minuti nel 2-1 del West Ham contro la Fiorentina. In mezzo, sempre con il Chelsea, la Champions vinta nel 2021 sul Manchester City. Quella volta però si accontentò di vedere i compagni dalla panchina. In compenso realizzò un gol nel ritorno degli ottavi di finale contro l'Atletico Madrid

L'impresa di Emerson: sempre vincitore

Gli altri casi/1: Tammy Abraham

In quel Chelsea sul tetto d'Europa con Tuchel c'era anche Tammy Abraham. Nella finale di Oporto fece compagnia a Emerson Palmieri in panchina per tutto il match. Campione comprimario prima di trovare gioie e delusioni da protagonista in giallorosso. Nel 2022 la Conference alzata dopo 89 minuti in campo contro il Feyenoord e 9 reti in tutto il torneo. Un anno dopo 74 minuti senza acuti nella sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia

Gli altri casi/1: Tammy Abraham
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Gli altri casi/2: Chris Smalling

Tra Manchester United e Roma, così come Mkhitaryan, il difensore inglese ha vissuto serate importanti e magiche. C'era anche lui in campo nella finale di Europa League vinta nel 2017 con i Red Devils: 90 minuti al centro della difesa, così come contro il Feyenoord a Tirana cinque anni dopo in giallorosso. Zero minuti invece nell'ultimo atto della Champions League 2010/2011, con il suo Manchester United piegato 3-1 dal Barcellona di Messi e Guardiola. Vanta anche un'altra finale, quella di Europa League persa con la Roma due anni fa. L'ex compagno Mkhitaryan lo raggiungerà a quota quattro

Gli altri casi/2: Chris Smalling

L'attore non protagonista: Danny Ings

Vivere grandi palcoscenici, ma rimanendo dietro le quinte. Quello che è capitato all'attaccante inglese, al Liverpool dal 2015 al 2018. In tempo per annusare appena l'aria di due finali, quella di Europa League nel 2016 (sconfitta col Siviglia) e di Champions nel 2018 (ko con il Real Madrid). Klopp però non lo portò nemmeno in panchina. Si è parzialmente riscattato al West Ham, con cui ha vinto la Conference nel 2023. 90 minuti in panchina, ma almeno la gioia di invadere il campo alla fine del match

L'attore non protagonista: Danny Ings
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L'allenatore: Josè Mourinho

C'è chi è stato in grado di disputare e conquistare ogni finale in panchina. Josè Mourinho ha iniziato già nel 2003 con il Porto, vincitore della Coppa Uefa, futura Europa League, contro il Celtic. La stagione successiva l'incredibile bis in Champions, battendo stavolta il Monaco in finale. Sarebbe poi arrivata la storica Champions con l'Inter nel 2010, a coronamento del primo e finora unico Triplete di una squadra italiana. Doppietta anche in Europa League nel 2017 alla guida del Manchester United e, nel 2022, il successo con la Roma in Conference. Era il quinto trofeo e il portoghese non dimenticò di sottolinearlo. L'imbattibilità nelle finali europee (Supercoppe escluse) è stata scalfita l'anno dopo dal Siviglia, di nuovo in Europa League

L'allenatore: Josè Mourinho
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