Mourinho dopo Roma-Leicester: "Vittoria di famiglia, ora vinciamo la finale"

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L'allenatore della Roma dopo la conquista della finale di Conference League si emoziona: "La nostra è stata una vittoria di famiglia, non solo di quella in campo e quella in panchina ma di tutto lo stadio. Abbiamo giocato 14 partite per arrivarci, sono tante. Ora vogliamo vincere". E manda un messaggio al Real e Carlo Ancelotti: "Un club che mi sta a cuore e un allenatore che è un grande amico, vinciamo le nostre finali"

ABRAHAM PORTA LA ROMA IN FINALE: GOL E HIGHLIGHTS

"La nostra è stata una vittoria di famiglia, non solo di quella in campo e quella in panchina ma di tutto lo stadio. Questo è il nostro merito più grande, aver creato e alimentato questa empatia". Dalle lacrime di gioia del triplice fischio alla soddisfazione per la finale raggiunta: José Mourinho commenta così Roma-Leicester 1-0 ai microfoni di Sky Sport. "Abbiamo giocato una gara straordinaria - sottolinea - quando il tuo portiere in 180 minuti fa due parate in semifinale contro una squadra di Premier League con tanta qualità non è mai un caso. Abbiamo fatto qualcosa di buono. I ragazzi sono eccezionali, meritano questo. Lunedì si gioca, abbiamo ancora tre giornate di Serie A per chiudere al meglio e poi ci sarà la finale. Abbiamo giocato 14 partite per arrivarci, sono tante. Ora vogliamo vincere".

"Abraham può fare ancora di più". E saluta Ancelotti

Lo Special One si gode la finale di Tirana e si sofferma anche su Abraham, il match winner: "Tammy lo sa, io mi rifiuto di parlare bene di lui in pubblico. Perché lui può fare ancora meglio e lo sa. Si tratta di un grande giocatore con enormi potenzialità e per questo mi rifiuto di parlare di lui. La disponibilità deve averla in ogni partita ma sono d'accordo: lui e tutti gli altri, anche quelli che hanno condiviso la partita con me in panchina, sono stati una famiglia". Poi analizza la partita: "Noi rischiamo andando in pressione ma non abbiamo la capacità per farlo per 90 minuti, è impossibile soprattutto contro una squadra che fa tanto giro palla. Dopo siamo passati al 5-3-1-1, senza Mkhitaryan non era facile tenere palla perché i ragazzi hanno caratteristiche diverse. Abbiamo vinto da famiglia e tutti si sono sacrificati, penso a Zaniolo, Abraham e tanti altri". E c'è un messaggio per Carlo Ancelotti, finalista di Champions League con il Real Madrid: "Un club che mi sta a cuore e un allenatore che è un grande amico, ora vinciamo le nostre finali".

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