Lazio, cori razzisti e antisemiti dalla curva. Il portavoce del club: "Condanniamo, ma attenzione a psicosi mediatica"

Coppa Italia

Un altro episodio di cori razzisti e antisemiti. E' successo all'Olimpico, protagonisti alcuni tifosi della curva nord della Lazio: presi di mira romanisti e forze dell'ordine. Il portavoce biancoceleste: "Non li ho sentiti, ma se ci sono stati condanniamo il fatto. Ma c'è il rischio di psicosi mediatica"

COPPA ITALIA, LAZIO-NOVARA 4-1

LAZIO, SCONTRI TRA ULTRAS ALLA FESTA PER I 119 ANNI

Cori antisemiti e a sfondo razzista dalla curva nord laziale durante la sfida di Coppa Italia contro il Novara. Alla mezzora di gioco dal settore più caldo della tifoseria biancoceleste si sono levati i cori antisemiti indirizzati alla Roma. Cori anche contro le forze dell'ordine, riporta l'agenzia ANSA. Allo stadio erano presenti 13 mila persone, i cori sono arrivati da un ristretto gruppo della curva. Mercoledì notte, ricordiamo, gli scontri di con le forze dell'ordine a Piazza della Liberta in occasione delle celebrazioni per i 119 anni della Lazio. 

Diaconale (Lazio): "Condanniamo, ma non diamo seguito a psicosi"

Nel post partita, della vicenda ha parlato il portavoce biancoceleste, Arturo Diaconale: "Io personalmente non li ho sentiti, non metto in discussione né la buona fede né l'udito di chi ha ascoltato, ma se ci sono stati la società condanna ovviamente ogni tipo di coro antisemita. Ma bisogna anche valutare le dimensioni del fenomeno. Penso ci sia una forma di psicosi che trasforma epsodi marginali in questioni gigantesche. Viviamo in un'epoca particolare, in cui certe notizie diventano virali, girano tutto il pianeta, danneggiano l'immagine della società. Non diamo seguito a forme di psicosi. Roma come l'Africa? (uno dei cori uditi all'Olimpico, ndr). Non vorrei che gli africani s'indignassero a vedere le condizioni della città oggi. Sto scherzando... . Invito tutti a dare la giusta valutazione e considerazione a episodi che in casi normali sarebbero ignorati. Può essere che ci sia qualcuno, ma non bisogna favorire questi tentativi di trasformare la realtà".