Juve, concentrazione e pressing alto: così Sarri prepara la finale di Coppa Italia

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Alessandro Acton

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Napoli-Juve si avvicina. Mercoledì 17 giugno in palio la Coppa Italia. Una sfida particolare per Sarri, a caccia del primo trofeo a Torino. Di fronte non solo il suo passato, ma una squadra che già a gennaio è riuscita a battere i bianconeri. E proprio da quel precedente, l'allenatore lavora chiedendo ai suoi concentrazione massima e pressing alto

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Perdere contro qualcuno a cui sei legato può avere un lato sentimentale vagamente positivo. Non se si tratta di una finale. Maurizio Sarri si gioca il suo primo trofeo italiano contro il Napoli, dopo aver perso nell'ultimo confronto di campionato. Un Napoli, quello di gennaio, che stava cominciando a recepire il carattere del suo nuovo allenatore Gattuso. In quell'occasione la Juve subì l'avversaria e si macchiò di due peccati intollerabili agli occhi di Sarri: poca aggressività e scarsa attenzione.

Ne uscì una partita, un secondo tempo in particolare, con una Juve lunga, lenta e sfilacciata, che si consegnò a Insigne. Lasciato prima calciare sul primo gol realizzato da Zielinski, poi dimenticato in area dove poté colpire in mezza girata indisturbato.

Attenzione e pressing le armi per la finale

Sarri terrà conto di tutto ciò per impostare la finale: concentrazione massima e pressing alto per riconquistare subito palla. Dove non arriva il fisico deve arrivare la testa, un po' come contro il Milan, almeno per quanto riguarda quella prima mezz'ora che a Sarri è tanto piaciuta. Gli uomini potrebbero essere più o meno gli stessi, almeno davanti: assai improbabile vedere subito in campo Higuain, ancora al lavoro personalizzato con Chiellini e Ramsey. Un po' più avanti il gallese, che almeno un pezzo di allenamento con i compagni ha iniziato a farlo. Si riparte dunque da Juve-Milan, con la vena di Bentancur, uno che, anche in quella disgraziata partita di fine gennaio, riuscì comunque a dare un saggio di verticalità per Ronaldo a fine partita. Un'arma in più per la finale.