Atalanta-Fiorentina, Marino protesta: "Errore grave sul gol del 2-3, dispiace uscire così"
Coppa ItaliaLe parole del dirigente nerazzurro: "Se De Roon rimette in gioco tutti allora significa che in tanti anni di calcio non ho capito niente. Gli errori ci sono ma ne accadono troppi e questo è veramente grave, dispiace perdere una semifinale così. A volte, in alcune partite, hai la sensazione che il campo sia in salita, non ho capito la dinamica del terzo gol e Demiral mi ha anche detto che non c'era fallo"
All'ultimo secondo la Fiorentina ha trovato la vittoria al Gewiss Stadium, eliminando l'Atalanta dalla Coppa Italia e conquistando così la qualificazione alle semifinali. Una vera e propria beffa per i nerazzurri, che erano in vantaggio per 2-1 fino al 71' e anche in superiorità numerica dal 79', ma che si sono ritrovati sconfitti nel finale per 2-3. Ha fatto molto discutere il gol decisivo segnato da Milenkovic, a causa di un fuorigioco di Bonaventura prima della conclusione vincente. Gasperini ha preferito il silenzio, ne ha parlato invece Umberto Marino: "Vorrei chiedere spiegazioni sulla lettura del fuorigioco, perché se De Roon rimette tutti in gioco allora vuol dire che in questi anni non ho capito ancora niente – le parole del direttore generale nerazzurro – Gli errori ci sono, purtroppo però accadono un po' troppo spesso anche in campionato. Non vedere un fuorigioco del genere per me è un errore grave, dispiace perdere una semifinale per un episodio del genere al 93'. Ma, ripeto, gli errori fanno parte del gioco, quindi dobbiamo accettarli e pensare alla prossima partita".
"In certe partite il campo sembra in salita"
Poi aggiunge: "Prendo atto di quello che è successo e faccio i complimenti alla Fiorentina. Ci sono partite nelle quali hai la sensazione che il campo sia in salita e gli episodi non ti danno ragione. La Fiorentina ha sempre avuto dei rigori contro di noi, probabilmente c’erano entrambi ma non ho capito la dinamica del terzo gol. Demiral, inoltre, mi ha detto che non c’era fallo", ha concluso il direttore generale nerazzurro.