Fiorentina-Basilea, la notte di Sousa. Il portoghese contro il suo passato

Europa League

Gianluca Maggiacomo

Paulo Sousa, attuale allenatore della Fiorentina ed ex del Basilea, avversario dei Viola in Europa League (Getty)
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Paulo fino a giugno ha guidato gli svizzeri. Sarà lui uno dei protagonisti della serata del Franchi. Esperienza breve (una sola stagione) ma positiva, conclusa con la vittoria dello scudetto e un buon ottavo di Champions

Presente e recente passato. Tutto in una notte. Fiorentina-Basilea è la partita di Paulo Sousa. L’allenatore viola, alla sua prima uscita internazionale, incontrerà subito la squadra che lo ha messo in vetrina e lanciato. Questione di “destino”, ha commentato lui dopo il sorteggio. Sulla panchina degli svizzeri il 45enne ex centrocampista di Juve, Parma e Inter ha trascorso solo un anno. E che anno: scudetto e accesso agli ottavi di Champions a spese del Liverpool. Ma soprattutto un gran gioco, un mix di estetica e concretezza. Al punto che, dopo i primi mesi a Basilea, in Italia in molti hanno cominciato a rendersi conto che uno come lui poteva esser adatto anche per la Serie A. Detto fatto. E in estate, dopo vari tiri e molla e l’interessamento di altri club, è arrivata la chiamata della Fiorentina, che gli ha affidato il post-Montella.

Gioco e modulo alla…Lippi - A Basilea Paulo Sousa ha lasciato un gran ricordo. Non è usuale, infatti, vedere una squadra svizzera giocare bel calcio. Il segreto? Innanzitutto non stravolgere il lavoro di Murat Yakin, il suo predecessore e vincitore di due titoli consecutivi. E poi la tattica: un 4-3-3 dinamico e votato al pressing alto che a tanti ha ricordato la prima Juventus di Marcello Lippi, quella in cui il portoghese aveva le chiavi del centrocampo. Inoltre a Sousa va dato merito di aver contribuito a valorizzare l’albanese Shkëlzen Gashi, che nella passata stagione ha messo a segno 26 reti tra campionato e Champions giocando in una posizione simile a quella che a Firenze dovrebbe essere di Giuseppe Rossi. Un buon auspicio.

Giramondo - Curioso, intelligente, preparato. Saggio, anche. Elegante nei modi come quando, da calciatore, impostava il gioco calciando con l’esterno del piede. Mai banale, Paulo. E non potrebbe esser diversamente per uno che cita Fernando Pessoa a memoria e da bambino sognava di fare il maestro alle elementari. Poi le cose sono andate diversamente. Sousa è un giramondo della panchina. Allena club dal 2008 e ha già cambiato sette squadre, inclusa un’esperienza in Romania (Videoton) e una Israele (Maccabi Tel Aviv con vittoria dello scudetto). A Firenze è stato accolto con freddezza e qualche volgare protesta, dati i suoi trascorsi juventini. Acqua passata. In tre partite di campionato ha portato a casa sei punti e ha fatto vedere lampi delle sue idee, fatte di velocità e verticalizzazioni. Adesso per lui c’è il debutto europeo. Contro il suo passato. Scherzi del sorteggio. Oppure semplice destino.