Dinamo Kiev, l'avversaria della Lazio agli ottavi di Europa League
Europa LeagueLa campagna in Europa League della Lazio riparte dalla Dinamo Kiev, squadra votata all'organizzazione e alla solidità. Occhio ai talenti Gonzalez e Tsygankov, buona anche la tenuta difensiva. Biancocelesti dai precedenti immacolati contro le rivali ucraine. Andata all'Olimpico l'8 marzo, ritorno il 15 a Kiev
Nient’altro che un incidente di percorso lo stop di Bucarest, primo atto concesso alla Steaua poi travolta nel 5-1 all’Olimpico. Già leader del proprio girone, la Lazio ha staccato il pass per gli ottavi di finale ribadendo tutto quel potenziale da tempo emerso in Serie A. Il prossimo ostacolo per la squadra di Simone Inzaghi sarà la Dinamo Kiev, avversaria estratta dall’urna di Nyon sulla strada dell’epilogo a Lione. Ennesimo banco di prova per lo scatenato Immobile, reduce dal tris ai rumeni nonché bomber da 31 gol in altrettante gare stagionali: eguagliato Piola e preceduto dai 32 centri di Signori (stagione 1992/93), Ciro ha scavalcato in un colpo solo i laziali Inzaghi e Casiraghi issandosi nella top 10 biancoceleste con 57 sigilli. Nel mirino il trio Garlaschelli, Pandev e Klose a quota 64, intanto in stagione ad anticiparlo c’è solo Kane con 34 reti. Da lui riparte la Lazio attesa da un nuovo duello in Europa League.
Come si è qualificata
Non rispecchiano gli squadroni del passato guidati dal "Colonnello" Lobanovski, tuttavia gli ucraini della Dinamo Kiev meritano attenzione per solidità e collettivo. Capolista del gruppo B davanti a Partizan, Young Boys e Skenderbeu, la squadra di Khatskevich ha superato lo scoglio dei sedicesimi sbarazzandosi dell’AEK Atene. In realtà a referto è andato un doppio pareggio (1-1 in Grecia con Tsygankov a segno) prima dello 0-0 all’Olimpisky, esame tutt’altro che agevole considerando l’imbattibilità dei greci in questa Europa League. In patria la Dinamo insegue a 3 lunghezze i rivali dello Shakhtar, campionato dove hanno incassato solo 15 gol in 20 partite. Da non trascurare nemmeno lo spessore internazionale in chiave moderna: sfiorata la finale nell’ultima edizione della Coppa UEFA, gli ucraini hanno raggiunto i quarti di finale in più di un’occasione.
L'allenatore
Passaporto bielorusso, il 44enne Aleksandr Khatskevich siede sulla panchina della Dinamo dallo scorso giugno. Nient’altro che una vecchia conoscenza del club, d’altronde vi maturò per 8 anni da centrocampista prima di tornare in società da allenatore: già alle redini della seconda squadra e tecnico ad interim nel 2012, Khatskevich ha varato un’organizzazione di base già emersa nel suo biennio da ct della Bielorussia. A curriculum anche un ruolo da assistente nella Nazionale ucraina nel 2010, seconda patria che l’ha visto sollevare 12 titoli da giocatore naturalmente in maglia biancoblù. Ora cerca fortuna proprio alla guida di una squadra dalla storia colma di successi.
Precedenti
Lazio e Dinamo Kiev si sono affrontate nella fase a gironi della Champions League 1999/2000, edizione che vide i biancocelesti di Eriksson (poi campioni d’Italia e trionfanti in Coppa) spuntarla in entrambi i confronti: 2-1 all’Olimpico (reti di Negro, Salas e Rebrov) seguito dall’1-0 di Kiev deciso dall’autorete di Mamedov. Positivo anche il bilancio della Lazio nel confronto con le avversarie ucraine: 5 vittorie e un pareggio. Insomma, l’imbattibilità biancoceleste lascia ben sperare.
La stella
Affare da 10 milioni di euro certificato nell’estate 2015, Derlis Gonzalez è il giocatore più talentuoso tra le fila della squadra ucraina. Paraguayano classe 1994, esterno offensivo tutto dribbling e colpi ad effetto, solo di passaggio al Benfica prima della consacrazione al Basilea: 6 gol, 10 assist e sondaggi a non finire nelle trame di mercato. A spuntarla è la Dinamo, lui supera l’adattamento in Ucraina festeggiando subito scudetto e Supercoppa. I numeri complessivi parlano di 11 reti e 14 assist complessivi, dati che in stagione lo premiano nuovamente per passaggi chiave (6) a discapito dei gol (2). Tutt’altro che un bomber Derlis, piuttosto colui che rifornisce i centravanti Junior Moraes e Mbokani.
In campo
Abbiamo citato il paraguayano Gonzalez, guai tuttavia a trascurare la stellina del momento: trattasi di Viktor Tsygankov, prodotto del vivaio che a vent’anni ha già esordito in Nazionale e vede eccome la porta (9 reti stagionali). Mancino che imperversa sulla trequarti, reparto completato dalle intuizioni di Garmash. Nel 4-2-3-1 di Khatskevich la maglia numero '9' è contesa dal 32enne Mbokani e dal brasiliano Junior Moraes, attaccante di coppa che viaggia ad ottime medie (6 gol in 8 gare di Europa League). Buono il mix tra veterani e giovani rampanti: ci sono ancora Gusev e Rotan, spazio e fiducia per Sydorchuk e Buyalsky. Al centro della difesa il gigante Khacheridi (198 cm) è spalleggiato dall’ungherese Kadar, larghi sugli esterni Kedziora e Morozyuk. Ceduto Koval nella Liga, il nuovo portiere è Boyko che disputò una finale di Europa League con la maglia del Dnipro arrendendosi al Siviglia. Trasferta complicata per la Lazio dinanzi ad un gruppo solido e organizzato, ecco perché il discorso qualificazione andrà indirizzato già dall’Olimpico.