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Chi è Joao Felix, tre gol in Benfica-Eintracht: l'hat-trick più "giovane" in Europa

Europa League

Marco Salami

Tre reti (e un assist) da primato per il classe 1999 del Benfica, seconda punta dal gol facile con una clausola da 120 milioni. Le big lo vogliono, la Juve ha già incontrato Mendes. Rui Costa l'ha strappato al Porto e lui (presto) tornerà su Sky Sport nel Mondiale Under 20. Un nome, tra i tanti, già ben noto a Lele Adani

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L'Europa League ha un nuovo record, gli appassionati di calcio un nuovo talento da ammirare. Joao Felix, il portoghese classe 1999, portato al Benfica da Rui Costa, che segna come un numero 9 e ha il talento di un numero 10. Dopo la notte magica contro l'Eintracht di numeri lui ne ha messi in mostra altri, quelli sul campo e che gli osservatori dei top club conoscono fin troppo bene. Tre i gol fatti, tutti col destro (rigore, botta da fuori e piazzato in area), più un assist. Un hat-trick che vale la palma di secondo teenager (con Pjaca) della storia della competizione a segnare un tripletta, e più giovane di sempre a farlo a 19 anni e 152 giorni segnati sulla carta d'identità da futura stella del pallone. Per lui è la prima in carriera e la prima per il Benfica dal 1992 ad oggi, dai tempi di quell'António Pacheco visto anche in Italia con la maglia della Reggiana. Per il portoghese i gol diventano così 15 in stagione, con la bellezza di 7 assist. La media? Segna o fa segnare ogni 104 minuti. Mica male.

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Su un talento del genere gli occhi sono quelli di tantissimi club, e clausola più nome del procuratore sono un buon indicatore del suo futuro. La prima dice 120 milioni, da sborsare per averlo subito; il secondo corrisponde al profilo di Jorge Mendes, lo stesso che segue CR7 e che lo scorso febbraio ha già incontrato la Juventus. Tra i tanti lo puntano anche le due di Manchester, ma il Benfica, che lo ha sotto contratto fino al 2023, vuole alzare l'asticella a 200 milioni di euro.

Identikit

Per il mercato c'è ancora tempo, a proposito: la sua valutazione su Transfermarkt è di 35 milioni. Intanto il talentino paragonato un po' a Rui Costa e un po' al Bernardo Silva del City, si mette in mostra. E lo fa bene. Nelle sole coppe europee ha già partecipato a quindici reti (undici gol più quattro assist), mentre con l'Eintracht ha sfornato una prestazione perfetta da 84% di precisione nei passaggi, quattro tiri, tre gol, un assist e tre occasioni da rete create. Di mestiere fa la seconda punta (in campionato nel classico 4411 di Bruno Lage gioca dietro a uno tra Seferovic e Jonas), ma anche attaccante come in Europa League. Joao Felix può partite, volendo, da esterno: ama svariare come dimostra la sua heatmap della partita. Nel curriculum dribbling, velocità, intuizione, passaggi e tiro. Il Benfica lo ha strappato alle giovanili del Porto e non ha esitato a lanciarlo tra i big. Nel frattempo la nazionale: l'esordio in quella maggiore non è ancora arrivato ma, complice la mancata qualificazione dei portoghesi all'Europeo U21, presto andrà in scena di nuovo su Sky Sport nell'estate 2019. La vetrina sarà quella prestigiosissima del Mondiale Under 20, prima vera presentazione al mondo del pallone di fenomeni come Maradona, Romario, Boban, i portoghesi Figo e Rui Costa, Xavi, Messi, Aguero, Pogba. Tra questi ci sarà anche Joao Felix? Il talentino che, al terzo gol, quasi non credeva a quanto appena fatto.

Lele Adani aveva previsto tutto

Chi credeva in lui, invece, era Lele Adani, e fin dal primo istante quando aveva definito negli studi di Sky Sport il portoghese classe 1999 come "il più forte tra i giovani talenti di questa edizione". Pochi dubbi, fin da tempi non sospetti, per un campioncino che - parola sua - "si è mostrato al mondo del calcio semplicemente allacciandosi gli scarpini". Ma gli altri ragazzi prodigio di questa Europa League chi sono? Tra loro c'è il Luka Jovic che ha risposto a Joao Felix a Lisbona, segnando uno dei due gol dell'Eintracht che tengono aperto il discorso qualificazione. Kai Havertz, "il più forte di Germania", trequartista del Bayer. Ismaïla Sarr, ala tutta velocità del Rennes classe 1998 da dieci gol e dodici assist in stagione. E Dominik Szoboszlai, millennial del Salisburgo che gioca (e lo fa bene) a centrocampo. Perché, come è ben noto, l'Europa League continua ad essere un autentico laboratorio di futuri campioni.