Chi è Nicola Zalewski, la Roma si gode il suo talento: radici polacche, cuore giallorosso

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Il classe 2002 ha propiziato l'autogol del 3-2 contro il Manchester United nella semifinale di ritorno di Europa League al suo esordio in giallorosso. Gioia davanti a Zibì Boniek, presidente della Federcalcio della Polonia che ha sempre tifato per lui. Genitori polacchi, primi calci a Poli, è stato scoperto da Bruno Conti e lanciato da Alberto De Rossi. "Ringrazio i compagni e il mister per la fiducia"

ROMA-MANCHESTER UNITED 3-2, GOL E HIGHLIGHTS: VIDEO

Trentottesimo del secondo tempo di Roma-Manchester United, semifinale di ritorno di Europa League. Punteggio sul 2-2, risultato che complice il 6-2 dell'andata a Old Trafford rappresenta una condanna per la squadra di Paulo Fonseca. Resta però il minuto in cui Nicola Zalewski scrive la prima pagina della sua storia in giallorosso. Il classe 2002, lanciato nella mischia sei minuti prima al posto di Pedro, al suo esordio in prima squadra si coordina su un cross da sinistra di Santon, cerca la botta al volo e trova la deviazione di Telles che spiazza De Gea. Istanti di gioia, sguardo all'assistente, conferma della posizione regolare ed esultanza che può avere il via. Gol del 3-2. A uno dei primi palloni giocati con la maglia della Roma e sotto gli occhi di Zbigniew Boniek, presidente della Federcalcio polacca e da pochi giorni nominato vicepresidente Uefa. La gioia però durerà poche decine di minuti. "Non ho una dedica particolare - spiegherà dopo la partita a Roma Tv - comunque già so che non mi hanno assegnato il gol, hanno dato autorete. Ma l'importante era la vittoria".

La Polonia e Boniek nel destino

Resta la gioia di quei pochi minuti giocati davanti a Boniek e con la maglia della "sua" Roma. La Polonia fa parte della storia di Zalewski, come il cognome denuncia. Nato a Tivoli il 23 gennaio 2002 da genitori di Lomza, piccola città a 150 chilometri da Varsavia. questo ragazzo di piede destro, alto un metro e 70, ha sempre visto in Roma e nella Roma il primo traguardo da raggiungere. Sin da quando ogni giorno da bambino raggiungeva il campo della Nuova Spes a Poli, piccolo paesino a meno di un’ora dalla Capitale. A 11 anni la chiamata giallorossa è arrivata e Nicola ha detto sì. A Trigoria l'ha accompagnato suo padre Krzysztof, che nel 1989 si rifiutò di prestare servizio militare per il regime comunista e decise di trasferirsi in Italia, nella zona dei Monti Prenestini con la moglie Ewa. "Non devi dimenticare lo studio" l'appello a suo figlio. Che ha risposto senza tradire le attese: trasferimento al convitto di Trigoria e iscrizione al liceo scientifico a indirizzo sportivo. I primi lampi di classe nel 2018: vittoria per 7-2 nel derby con l'Under 16 contro la Lazio. A trascinare la Roma è Zalewski con un gol, un assist e un rigore procurato. Giocate di chi ha trascorso l'infanzia sognando Totti e Cristiano Ronaldo, i suoi idoli.

La festa di Zalewski con Karsdorp e Darboe - ©LaPresse

Scoperta di Bruno Conti

La sliding door risale al 2011. Durante un torneo a Borgata Finocchio, zona Borghesiana, Zalewski ruba l'occhio dell'osservatore Stefano Palmieri, mandato sul posto da Bruno Conti per evitare che le società di tradizione del dilettantismo romano, Tor Tre Teste e Lodigiani, arrivino sul talento prima di lui. Nicola è convocato per il provino a Trigoria e al termine del test Bruno Conti si avvicina al padre e chiede di lasciare il ragazzo alla Roma. Proposta accolta. Brevilineo, rapido, bravo nel controllo e nel tiro con il destro, oltre all'uno contro uno, Zalewski cresce in campo ma non dimentica le radici fuori: gli amici con i quali trascorre il tempo libero sono sempre quelli di Poli e quando può non rinuncia alle orecchiette con prosciutto cotto e gorgonzola che gli prepara nonna Teresa. Adora Trastevere e ama la Roma. 

Contratto fino al 2024

Dal suo arrivo in giallorosso il percorso lineare e graduale di Zalewski non conosce soste, nonostante un dualismo nella Primavera con Alessio Riccardi: è allora che Alberto De Rossi lo trasforma da esterno sinistro a trequartista, è in quel periodo proprio Boniek lo segnala alla Federcalcio della Polonia. La trafila nelle selezioni giovanili si conclude con la partecipazione al Mondiale Under 20 con la Polonia, senza accusare i tre anni in meno rispetto ai compagni.  Un cammino che passa anche per il 18 ottobre 2020: convocazione in prima squadra per la gara di campionato contro il Benevento. Numeri da predestinato, ha firmato il primo contratto da professionista fino al 2022 e l'ha già rinnovato fino al 2024. “Dicono era il mio sogno fin da bambino”, le parole di Zalewski sui social dopo la firma.

"Ho dato tutto quello che avevo"

"Sono entrati con personalità, sono stati davvero bravi e bisogna fargli solo i complimenti" ha detto nel postpartita Bryan Cristante di lui e del giovanissimo compagno di squadra Darboe, 2001 lanciato nel primo tempo al posto dell'infortunato Smalling. "Ero contento, sapevo di dover sostituire Pedro e ho cercato di farlo dando tutto quello che avevo" la replica di Zalewski ai microfoni di Sky Sport. Parole di chi nella Primavera in questa stagione ha realizzato 7 reti e 5 assist in 17 partite e avrebbe potuto esordire già a dicembre in occasione della gara in Bulgaria con il CSKA Sofia, quando venne fermato dal Covid.  "Ringrazio i compagni e il mister per la fiducia mostrata nei miei confronti". E la gioia, solo sfiorata, di un gol. Da tifoso giallorosso cresciuto con la numero 10 sulle spalle.