Servette-Roma, Mourinho: "Qualcuno gioca con superficialità, i playoff non sono un dramma"

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Durissimo Mourinho dopo il pari con il Servette, con alcuni dei suoi giocatori accusati di essere troppo "superficiali". "C'è chi non ha una grande storia europea e gioca queste partite senza l'atteggiamento giusto. Non vengano a chiedermi di giocare di più. Mandarli via? Non me lo posso permettere, non sono Guardiola"

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Non fa nomi, ma Mourinho è durissimo con “qualcuno” dei suoi, dopo il pareggio contro il Servette. L’accusa è quella di troppa “superficialità”, parola che lo Special One ripete più volte nell’intervista post partita a Sky, illustrando molto chiaramente quale sia il problema della Roma secondo lui. “Le occasioni mancate sono state importanti ma quello che non mi è piaciuto è stato l’inizio del secondo tempo, una cosa che succede spesso. Io nell’intervallo martello sempre i miei, è logico che una squadra che perde 1-0 in casa e rientrerà attaccando sotto la porta con i suoi tifosi sarà vogliosa di recuperare, ma noi invece entriamo in campo in modo superficiale. Alcuni giocatori hanno perso un’opportunità una volta di più. Aouar? Non parlo di lui, ma di alcuni giocatori in generale. Anche alcuni partiti dalla panchina che sono entrati con l’atteggiamento non giusto”.

"I playoff non sono un dramma"

Non è un dramma giocare i playoff ma sarà difficile contro una squadra che viene dalla Champions”, prosegue Mourinho. “Per me è più drammatico questo atteggiamento di alcuni giocatori che si ripete. E' una cosa che non capisco. Io ho giocato 150 partite di Champions che sono più 'importanti' di queste, eppure la mia motivazione per giocare queste partite è altissima; e invece c’è gente che non ha una grande storia in Europa e che lo fa in modo superficiale. E c'è chi è sempre presente, con 90' di concentrazione, ma non ho bisogno di fare i nomi, sono sempre gli stessi”.

La stoccata a Guardiola

Sulle scelte ancora una volta obbligate, con l’emergenza in difesa che lo ha costretto a schierare Cristante in difesa, Mourinho invece risponde così (approfittandone, di nuovo, per tirare fuori il tema della superficialità): “C’è solo un Cristante purtroppo. Ne avessi 3 o 4 giocherebbero tutti 3 o 4. È un grande esempio per gli altri, gioca con grande concentrazione e senza nessun tipo di superficialità. Come lui anche Paredes. E poi c’è gente superficiale e si vede coi risultati. Pagheranno? No. Chi può permettersi di far pagare è Guardiola: non è contento di uno, arrivederci, cambia e arriva un altro. Da noi non c’è la possibilità di farlo. Io posso solo continuare a martellare i giocatori per ottenere il meglio da questo gruppo fantastico e che ama la Roma ma che a volte sta bene nella sua zona di comfort. Qualcuno oggi ha perso la voce. Se qualcuno di questi viene a bussare al mio ufficio chiedendo di giocare di più gli risponderò che giocherà di più quando gli altri saranno morti perché la gente che risponde è sempre la stessa”.