Milan-Rennes, tutti i pericoli della squadra francese: non solo Kalimuendo

Europa League
Paolo Ciarravano

Paolo Ciarravano

Sono diverse le insidie rappresentate dalla squadra di Stephane, che da quando è subentrato a Genesio è stato capace di risollevare il morale e le prestazioni dei francesi. L'entusiasmo in primis, poi la coppia d'attacca Kalimuendo-Terrier, il talento di Doue e una vecchia conoscenza italiana. Ma c'è anche una buona notizia per i rossoneri di Pioli

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La prima minaccia per il Milan è l’entusiasmo di un gruppo che vola. A Le Havre per il Rennes è arrivata la quinta vittoria consecutiva in campionato dopo quelle contro Montpellier, Lione, Nizza e Clermont, la terza consecutiva in trasferta. Il gol di Bourigeaud ha premiato una squadra capace di soffrire a lungo soprattutto nel primo tempo. Ma che è anche l’unica in Francia, insieme al Psg, a essere ancora in corsa su tre fronti: Europa League, Ligue 1 e Coppa di Francia. 

Milan, chi temere del Rennes: Kalimuendo, Theate ma non solo...

Con il ritorno in panchina di Julien Stepahne al posto di Genesio la musica è cambiata: sei vittorie, un pareggio e solo due sconfitte. L’attacco punta sulla coppia Kalimuendo-Terrier, ritornato a buoni livelli dopo l’infortunio: coppia di movimento e di costruzione sempre disponibile al fraseggio. Il Milan dovrà poi fare attenzione al talento emergente di Desirè Doue, esterno sinistro di piede destro bravissimo nell’uno contro uno e naturalmente portato a entrare dentro il campo: già 3 gol e 1 assist in campionato e brillante anche a Le Havre. Occhio anche all’eterno Bourigeaud, autore del gol vittoria a Le Havre e pericoloso sulle palle inattive. Qualche problema il Rennes c’è l’ha a centrocampo dove l’infortunio di Le Fee – che tornerà solo a fine marzo – lascia corto il reparto centrale dove molto probabilmente giocherà Matusiwa al fianco di Santamaria. Dietro colpisce la continua ascesa di Theate: in questa stagione si sta confermando leader difensivo dominante sulle palle alte e fondamentale per la costruzione dal basso. Ma Pioli e il Milan l’ex Bologna lo conoscevano già.

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