
LA FOTOGALLERY. Il trionfo portoghese con i primati di Ronaldo, i gol di Griezmann, l'agonismo degli Azzuri e la maledizione di Mueller: questo e molto altro nel mese dell'Europeo. Riviviamolo attraverso i numeri più significativi

Campione d’Europa per la prima volta nella storia, il Portogallo ha raggiunto un trionfo incredibile nella finale di Saint-Denis contro la Francia, imbattuta nelle precedenti 18 gare casalinghe nei grandi tornei. Un traguardo festeggiato dopo 35 partite agli Europei che entra nella leggenda -
LO SPECIALE EURO 2016
Approdato in finale vincendo solo contro il Galles nei tempi regolamentari, il Portogallo ha raggiunto questo curioso primato a Euro 2016: tre pareggi nel girone, un successo al 117’ contro la Croazia, la festa ai rigori con la Polonia fino all’impresa a Parigi. Qualcuno dirà che ha speculato, intanto Santos si è rivelato vincente -
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L’epilogo di Saint-Denis è stato il sesto trascinato nei tempi supplementari nella storia degli Europei nonché il primo che non ha registrato reti nei 90 minuti regolamentari. Poi al 110’ Éder ha stravolto i destini di Portogallo e Francia, vittoriosa quest’ultima negli ultimi 10 incroci contro CR7 e compagni -
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Sul tetto d’Europa riscattando la finale persa nel 2004, il Portogallo abbraccia il proprio eroe: a segno nel supplementare da subentrato come Quaresma contro la Croazia, Éder è diventato il sesto giocatore inserito a gara in corso in gol in una finale dell’Europeo. Insieme a lui Bierhoff, Wiltord, Trezeguet, Mata e Torres -
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Smentito il pronostico della vigilia che favoriva i padroni di casa della Francia, il Portogallo ha maturato un percorso vincente dagli effetti singolari: in tutto il torneo la Nazionale di Santos si è ritagliata un intervallo di 73 minuti in situazioni di vantaggio, quanto è bastato per laurearsi campione d’Europa -
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Sconfitta a Parigi nell’Europeo casalingo, la Francia si è aggrappata al suo capocannoniere: 6 reti per Antoine Griezmann, il doppio rispetto agli inseguitori. Solo Platini ha fatto meglio nel torneo con 9 centri, certo è che “Le petit diable” ha siglato 5 gol nella fase ad eliminazione diretta come nessuno in precedenza -
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A secco nell’epilogo contro il Portogallo, l’attacco della Francia si è consacrato come il migliore a Euro 2016: 13 gol complessivi dei quali ben 5 realizzati di testa. Un valore aggiunto per Deschamps la sua Air France, contraerea a segno due volte con Griezmann e Giroud prima dello stacco di Pogba -
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Sfortunato protagonista in finale nonché leader innato, Cristiano Ronaldo ha raggiunto gli ennesimi record di una carriera fenomenale: primo giocatore a segnare in 4 edizioni degli Europei con 9 gol totali, un traguardo che vale l’aggancio a Michel Platini come miglior marcatore nella storia del torneo -
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CR7 è stato anche il primo a disputare 3 semifinali all’Europeo, primato giustificato dai 21 gettoni nella fase finale del torneo: nessuno come lui. In Francia la stella del Real Madrid ha scritto nuove pagine nella storia del Portogallo: 133 caps con 61 centri totali in Nazionale, due eccellenze assolute -
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Non finiscono qui i record di Ronaldo che, con 46 conclusioni totali, è stato il giocatore che più di tutti ha calciato verso la porta: quasi doppiato il secondo in classifica, Bale, a quota 25 tiri. CR7 è infine primatista assoluto per conclusioni nella fase finale del torneo con 122 tiri. Sono numeri spaventosi -
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Nel 1992 la Danimarca fece gridare all’impresa: da debuttante (e ripescata) nella fase finale dell’Europeo festeggiò un trionfo storico. Magari non avrà scritto la leggenda, certo è che il torneo del Galles merita solo applausi: la rivelazione più clamorosa in Francia si è arresa in semifinale contro il Portogallo -
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La stella dei Dragoni di Coleman è indubbiamente Gareth Bale, 3 reti e un pericolo pubblico da calcio piazzato: le sue traiettorie maligne hanno beffato Kozacik e Hart nella fase a gironi. Era dal 1992 con Thomas Hassler che non si registrava un simile exploit da palla inattiva -
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Eliminata in semifinale dalla Francia, la Germania ha confermato l’eccellenza tecnica con le percentuali di passaggi riusciti (90%) e del possesso palla (63%), i numeri migliori tra le partecipanti a Euro 2016. Toni Kroos, in particolare, è stato autore di 608 passaggi portati a buon fine per un clamoroso 93% -
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Pur travolto dalla Francia a Saint-Denis, il portiere islandese Halldorsson risulta come il numero ‘1’ più efficace del torneo per numero di interventi. E meno male che si divide con il mestiere di regista televisivo. Alle sue spalle sul podio troviamo il belga Courtois e il portoghese Rui Patricio, entrambi positivi con 20 parate effettuate -
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Il primo tempo tra Francia e Islanda nei quarti di finale ha scritto un nuovo record nella storia dell’Europeo: la Francia è diventata la prima squadra a segnare 4 gol prima dell’intervallo. Proprio quella partita, terminata 5-2, ha registrato 7 reti in una singola gara che mancavano dal 2000 (Olanda-Jugoslavia 6-1) -
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La spedizione italiana a Euro 2016, interrotta ai quarti pur alimentando fiducia ed entusiasmo, ha segnato il record personale di Buffon: 17 gettoni nella fase finale in 4 partecipazioni e non 5, complice l’infortunio alla vigilia di Euro 2000. Solo Ronaldo e Schweinsteiger, a quota 21 e 18 caps, risultano più presenti -
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Complici infortuni e turnover imposti da Antonio Conte, l’Italia non è mai scesa in campo con la stessa formazione tipo: ben 20 nazionali sui 23 a disposizione sono partiti dal 1’, senza dimenticare che il solo Marchetti non è sceso in campo nell’Europeo in Francia -
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Agli antipodi le scelte di Lagerback che ha invece insistito sugli stessi uomini dal 1’ nell’intera avventura dell’Islanda: Halldorsson, Saevarsson, Ragnar Sigurdsson, Arnason, Skulason, Gudmundsson, Gunnarsson, Gylfi Sigurdsson, Bjarnason, Sigthorsson e Bodvarsson. È una prima volta nel torneo -
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Questi i secondi necessari ad Antoine Griezmann per impattare e ribaltare l’ottavo di finale vinto contro l’Irlanda. La doppietta francese de “Le petit diable” mancava con Henry da Euro 2004, anno che aveva registrato pure l’ultimo nazionale (Zidane) a raggiungere quota 3 gol in una singola edizione -
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Tabù croato per eccellenza, il Portogallo ha estromesso la Nazionale di Cacic negli ottavi dell’Europeo. Praticamente una partita a scacchi la sfida di Lens che ha registrato un record negativo: mai i 90’ regolamentari erano stati chiusi senza conclusioni nello specchio. Fu decisivo il guizzo di Quaresma -
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Non ha portato la Polonia in semifinale, tuttavia il primo gol di Lewandowski a Euro 2016 ha sfiorato un record storico: il russo Kirichenko, a segno contro la Grecia nel 2004 dopo 67 secondi, resiste in questa classifica. Superato l’irlandese Brady che negli ottavi ha fermato il cronometro dopo 1 minuto e 58 secondi -
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Ha sfiorato la rete più veloce da subentrato lo slovacco Ondrej Duda, a segno dopo 52’’ dal suo ingresso contro il Galles nella fase a gironi. Meglio di lui solo lo spagnolo Valeron contro la Russia a Euro 2004: impiegò 39 secondi per esultare dopo essersi alzato dalla panchina -
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Il primo quarantenne agli Europei è Gabor Kiraly, storico portiere dai pantaloni imperdibili. A 40 anni e 74 giorni ha battuto il record di Matthaus (39 anni e 91 giorni a Euro 2000). C’è di più: è stato il primo ungherese a chiudere imbattuto un match nonché il più impegnato (10 parate) in una gara contro il Belgio -
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Clamorosa capolista del gruppo F nonostante i pronostici della vigilia, l’Ungheria è uscita di scena contro il Belgio negli ottavi. Insieme al record di anzianità di Kiraly, la Nazionale di Storck ha archiviato il gol di Zoltan Gera a 37 anni e 61 giorni, secondo marcatore più longevo del torneo dopo Vastic (38 anni e 256 giorni) -
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Le sue origini sudamericane maledicono il ‘13’ come numero sfortunato, ecco perché il ‘17’ ha portato decisamente bene a Éder: venerdì 17, gol alla Svezia per il numero ‘17’ della Nazionale. L’orario? Erano le 17 meno 17 minuti. Se volete chiamatela scaramanzia -
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Va in archivio il ciclo d’oro della Spagna, campione d’Europa nel 2008 e nel 2012. Prima dello stop contro l’Italia, la squadra di Del Bosque non concedeva reti nel torneo dal gol di Totò Di Natale nel 2012. Il provvisorio 1-1 del croato Kalinic ha interrotto la striscia immacolata e anticipato il primo ko in rimonta -
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Forse la maggiore delusione nella rassegna continentale, l’Inghilterra è inciampata contro la sorprendente Islanda nei quarti di finale. In precedenza, superando il Galles nel girone, la squadra di Hodgson aveva ribaltato per la prima volta un punteggio compromesso all’intervallo in un torneo internazionale -
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L’ultimo nordirlandese in gol in un grande appuntamento internazionale rispondeva al nome di Colin Clarke, a segno ai Mondiali del 1986. Ecco perché il colpo di testa di Gareth McAuley entra di diritto nella storia di Belfast. La vittoria mancava addirittura da Spagna 1982 (1-0 alla Roja, decise Armstrong) -
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Proprio l’autogol di McAuley, protagonista in negativo nel derby britannico contro il Galles, è stato il terzo svarione registrato nel torneo dopo quelli di Clark (Irlanda-Svezia) e Saevarsson (Islanda-Ungheria). Mai le edizioni precedenti ne avevano archiviati altrettanti -
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Intoccabile al centro della difesa con Piqué ma apparso in difficoltà, Sergio Ramos ha incassato un ‘giallo’ in meno di un minuto dall’inizio del match contro la Turchia. In questo caso non parliamo di un primato: il lettone Aleksandrs Isakovs rimediò l’ammonizione dopo 40 secondi contro la Germania a Euro 2004 -
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Solo il Portogallo, vittorioso in finale, ha commesso più falli degli Azzurri di Conte: sono 81 gli interventi fischiati a sfavore che hanno provocato 18 ammonizioni, un primato in questa edizione. Ben 5 ‘gialli’ sono giunti contro la Germania: mai l’Italia ne aveva incassati altrettanti in una singola gara degli Europei -
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Va di fretta la Francia a partire da Kingsley Coman, la cui velocità rilevata è stata la più alta nel torneo: 32,8 km/h per il talento francese del Bayern Monaco. Alle sue spalle il belga Carrasco (32,3 km/h) e lo svedese Johansson (32,1 km/h) prima di Vrsaljko ed Ekdal, entrambi a 31,9 km/h -
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Futuro compagno di Coman in Baviera è il portoghese Sanches, il più giovane finalista in campo all’Europeo nonché il goleador dall’età più verde nella fase ad eliminazione diretta (18 anni e 316 giorni). Il baby marcatore assoluto resta lo svizzero Vonlanthen con 18 anni e 141 giorni nel 2004 -
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Chi ha vissuto un Europeo da incubo è Thomas Mueller: la bandiera del Bayern Monaco convive con un’autentica maledizione, quella che dopo 11 gare lo mantiene ancora a digiuno nel torneo. E pensare che ai Mondiali lo score è diametralmente opposto: 10 gol in 13 partite -
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Prosegue la “maledizione” di Shevchenko, unico ed ultimo ucraino a segno nella storia degli Europei: le sue 2 reti nel 2012 non hanno trovato seguito nelle 5 partite successive della Nazionale nel torneo. Curiosamente sarà proprio Sheva a raccogliere l’eredità di Fomenko come ct dell’Ucraina -
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Un altro record negativo appartiene a Petr Cech, portiere dell’Arsenal e della Repubblica Ceca: sono 21 i gol da lui subiti nella fase finale degli Europei, disputati in quattro edizioni a partire dal 2004. Nessun altro numero ‘1’ ha incassato più reti nella storia della rassegna continentale -
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Una spedizione culminata con l’eliminazione e le dimissioni di Hodgson, ultime tappe del tracollo inglese. Ebbene la Nazionale di Sua Maestà, dall’esordio nella fase a gironi, ha accumulato 56 conclusioni in più delle proprie avversarie (82 contro 26) segnando solo 4 reti e incassandone altrettante -
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Ai titoli di coda chiudiamo con la rete più ritardataria nei tempi regolamentari: nella finale a gironi abbiamo registrato due gol al 96’, ovvero quando Payet ha colpito l’Albania al pari di Niall McGinn contro l’Ucraina. A segno 37’’ dopo il francese, il nordirlandese è diventato la firma più tardiva nella storia degli Europei -
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