Nella seconda giornata del gruppo B, le Furie Rosse battono 3-1 (Saul, Sandro e Williams) il Portogallo e sono aritmeticamente prime nel girone. La squadra di Rui Jorge dovrà tentare la qualificazione come miglior seconda affrontando e battendo, anche con un punteggio largo la Macedonia che ha pareggiato 2-2 nel derby dei balcani con la Serbia
PORTOGALLO-SPAGNA 1-3
21' Saul (S), 65' Sandro (S), 77' Bruma (P), 92' Williams (S)
La Spagna viaggia spedita verso le semifinali degli Europei Under 21. La sfida contro il Portogallo avrebbe deciso chi tra le due sarebbe stata la prima nel raggruppamento B. Niente da dire, dopo l'exploit nel match d'esordio, il 5-0 alla Macedonia, le Furie Rosse si ripetono per qualità di gioco e cinismo, battendo un altrattanto interessante Portogallo grazie ai gol di Saul, Sandro e Williams. Nel finale il gran gol di Bruma rende meno amaro il punteggio ma non la sconfitta. Grazie a questo successo gli spagnoli sono aritmeticamente in semifinale, i portoghesi dovranno giocarsi la possibilità di accedere al turno successivo come miglior seconda cercando di battere, anche con uno scarto sostanziale, la Macedonia.
Gara bella e pimpante dagli elevati contenuti tecnici. Nella formazione titolare per la Spagna le due stelline Asensio e Deulofeu più Bellerin, nel Portogallo in campo dal 1' il talentino Renato Sanchez. Ottimo il primo tempo giocato dalla Spagna che ha incontrato una resistenza maggiore rispetto alla precedente sfida con la Macedonia. Tuttavia la squadra di Celades è passata in vantaggio grazie a un'accelerazione di Salul (Atletico Madrid) che convergendo verso il centro ha trovato lo spazio per un sinistro che (deviato) è finito alle spalle di Varela. Grazie al vantaggio la Spagna ha potuto giocare sul velluto anche se il Portogallo ha provato a rispondere in un paio di circostanze con iniziative di Podence.
Nella ripresa, ancora Spagna, soprattutto, a fare la gara ma con un Portogallo mai domo e pronto a ripartire negli spazi lunghi lasciati dagli spagnoli. Tuttavia le FUrie Rosse sono riuscite a raddoppiare a metà secondo tempo: bella iniziativa di Bellerin dalla destra, bravissimo Sandro (Malaga) ad attaccare il primo palo e a battere con un tocco da attaccante esperto Varela. Nonostante il doppio svantaggio la formazione di Rui Jorge ha continuato a cercare la via del gol e la rete che ha riaperto l'incontro, quantomeno ha reso più interessanti gli ultimi 10', è arrivata grazie a un bellissimo sinistro al volo di Bruma. Nel finale di gara la Spagna però ha saputo gestire bene il possesso, il Portogallo ha tentato, per quel che ha potuto, la via del pari ma è uscito sconfitto dal match, con il gol finale di Williams che ha fissato il risultato sul 3-1. La squadra di Celades passa il turno come prima classificata del gruppo B, il Portogallo dovrà sbrigare la pratica Macedonia avendo dalla sua tutti i favori del pronostico, per provare a essere la migliore seconda dei tre gironi.
SERBIA-MACEDONIA 2-2
24' Gacinovic (S), 64' Bardhi (M), 82' Gjorgjev (M), 90' Djurdjevic (S)
L'obiettivo era quello semplicemente di provare ad avere, al termine di questa gara, una speranza di passaggio del turno. Difficile, difficilissimo, ma non impossibile, perché nel calcio non si sa mai anche se di fronte ci sono corazzate che, a questo livello, sono davvero difficili da battere come Portogallo e Spagna. Serbia e Macedonia, dunque, si sono giocate l'uscita anzitempo dalla rassegna continentale. Un pari avrebbe significato "quasi morte sportiva" per entrambe, la vincente, quantomeno avrebbe potuto provarci. E invece ne è venuto fuori un 2-2 che complica in maniera quasi irrimediabile il destino di entrambe che solo per l'aritmetica restano in corsa per un passaggio del turno.
La supremazia della Serbia
Contro la Macedonia era sfida apparentemente scontata, vuoi per la manita subita dalla Spagna, vuoi per una evidente tradizione favorevole, nonché un bacino di talenti migliore. Eppure in un derby dei balcani nulla è scontato e la Serbia di Lalatovic ha faticato più di quanto pronosticato. Nonostante una superiorità territoriale e di possesso palla fatta valere per tutto il primo tempo, la Serbia non è riuscita a concretizzare a dovere l'enorme mole di gioco prodotta. Il gol del vantaggio è arrivato sì dopo 24' ma frutto di un'azione, vero manovrata da destra verso sinistra, ma favorita da una incredibile serie di errori individuali da parte dei giocatori macedoni: la palla è poi finita sul piede di Gacinovic (28 presenze e due gol in Bundesliga con la maglia dell'Eintracht Francoforte) che non ha sbagliato una sorta di rigore in movmento. Colta nell'orgoglio la Macedonia ha tirato la testa fuori dal guscio prima del break e con Bardhi ha impensierito Milinkovic Savic (fratellino del laziale Sergej e neo portierino del Torino) che con qualche difficoltà è riuscito a deviare in angolo.
Il ribaltone macedone e il pari finale
Nella ripresa la Macedonia ha provato ad alzare il ritmo accorciando gli spazi per garantirsi una migliore pressione in zona palla. Tolta alla Serbia la possibilità di palleggiare in maniera troppo tranquilla, la Macedonia è riuscita ad alzare il proprio baricentro e a rendersi un po' più pericolosa nella trequarti avversaria. I tentativi sono stati molteplici, nonostante siano stati organizzati in maniera piuttosto disordinata. Bardhi, ancora con un calcio di punizione, ha scaldato nuovamente le mani a Milinkovic-Savic prima della girandola di sostituzioni resasi necesaria anche per il caldo. La Serbia non ha saputo affondare il colpo e la Macedonia ha preso coraggio guadagnandosi un calcio di rigore per fallo di mano in area: dal dischetto il solito Bardhi ha riportato la sfida in equilibrio. La formazione di Lalatovic non ha saputo reagire e ha portato pericolosamente la gara in equilibrio negli ultimi 10': bravissimo in questo frangente Gjorgjev, neo entrato, che ha recuperato una palla al limite dell'area e ha incrociato un destro senza lasciare scampo a Milinkovic-Savic. La Macedonia, tuttavia, non è stata abile a gestire il vantaggio. La Serbia ha accelerato e al 90' ha trovato il pari con l'attaccante del Partizan Djurdjevic, poi un palo su colpo di testa di Zivkovic ha salvato i macedoni. Il pari finale, come detto, non serve a nessuna delle due nazionali che in linea teorica hanno ancora la chance di assare il turno anche se le possibilità reali sono davvero ridotte al lumicino.