Germania, il caso Erdogan non finisce mai: Özil "rifiutato" anche dalla sua vecchia scuola

Europei

Sono passati quattro mesi ma quella foto con Erdogan continua a far discutere. La vecchia scuola di Özil ha annullato una sua visita per timore di disordini per il suo ritorno. Al Daily Mail parla l’ex insegnante: “La Germania forse non è un posto sicuro per lui”

ÖZIL: "QUELLA FOTO? RISPETTO LE MIE ORIGINI"

LE RAGIONI DEL SUO ADDIO ALLA NAZIONALE TEDESCA

In Inghilterra il titolo che compare sulla versione online Daily Mail è molto forte: “Insulti, minacce e ora anche snobbato dalla sua vecchia scuola. Come Mesut Özil è passato da eroe tedesco a paria nazionale”. Tutta colpa di quella foto, insieme a Erdogan e con anche Gundogan travolto dallo stesso destino. Al centro dell’attenzione mediatica e criticata da tanti. “Un episodio che ha fatto pensare e che ha creato fraintendimenti” - aveva detto Angela Merkel. Salvo poi essere completamente travolto da un ciclone che ne ha portato anche al ritiro dalla nazionale tedesca: “Dopo una lunga riflessione sui recenti eventi e con grande rammarico, annuncio che non giocherò più per la nazionale tedesca finché avvertirò questo senso di razzismo e questa mancanza di rispetto - aveva invece scritto lui sui propri canali social per giustificare la decisione. A distanza di diversi mesi (la foto venne scattata il 15 maggio scorso) il ciclone non si placa, e di mezzo ci finisce anche una visita alla sua ex scuola di Gelsenkirchen (per cui lui ha investito circa 50mila sterline) bloccata per timore di ritorsioni nei suoi confronti durante l’incontro pubblico.

Parla l’ex insegnante

Da quel giorno molto è cambiato nella vita di Özil, tra insulti e minacce che lo hanno bersagliato per quella foto scattata con Erdogan. Nelle pagine del Mail si leggono anche le parole di Christian Krabbe, suo ex insegnante di inglese proprio in quella scuola dove il turco-tedesco di terza generazione non è potuto tornare: “Mesut è sempre stato ben radicato in Germania. Da giovane ha pagato un viaggio di classe per i suoi amici a Londra con il primo stipendio che prese allo Schalke a 17 anni. E la maggior parte di quei ragazzi non aveva mai lasciato Gelsenkirchen. È una brava persona, riguardo alle accuse non dirò se ha ragione o torto, non mi interessa. Penso solo che al momento abbia bisogno di stare al sicuro, e forse la Germania attualmente non è il posto migliore per lui”.