Azzurri scatenati nell'ultima partita delle qualificazioni: dieci vittorie su dieci, girone chiuso a punteggio pieno e undici successi di fila per Mancini. Distrutta l'Armenia nell'ultima partita. Sblocca Immobile dopo otto minuti e raddoppia Zaniolo sessanta secondi dopo. Con le reti Barella e il bis di Immobile è già 4-0 alla mezz'ora. Nella ripresa è festa del gol: doppietta per Zaniolo, reti di Romagnoli, Jorginho su rigore e Orsolini al debutto. Nel finale, prima gioia in azzurro anche per Chiesa
Italia-Armenia 9-1
8' e 33' Immobile (I), 9' e 64' Zaniolo (I), 29' Barella (I), 72' Romagnoli (I), 75' rig. Jorginho (I), 78' Orsolini (I), 79' Babayan (A), 81' Chiesa (I)
ITALIA (4-3-3): Sirigu (77' Meret); Di Lorenzo, Bonucci (69' Izzo), Romagnoli, Biraghi; Tonali, Jorginho, Barella (46' Orsolini); Zaniolo, Immobile, Chiesa. Ct: R. Mancini
ARMENIA (5-4-1): Airapetyan; Hambartsumyan, Haroyan, Calisir, Ishkhanyan (69' Sarkisov), K. Hovhannisyan; Babayan, Grigoryan (60' Simonyan), Edigaryan (82' Avetisyan), Berseghyan; Karapetyan. Ct: Khashmanyan
Ammoniti: Haroyan (A)
Italia 10 e lode. Mancini vince anche l'ultima delle qualificazioni e fa 30 nel girone. Distrutta anche l'Armenia in un'ultima sfida dove gli azzurri hanno sintetizzato il nuovo corso guidato dal nuovo Ct: una squadra aggressiva e che non molla mai. Sempre a mille all'ora e determinata. Che diverte e si diverte. E se l'obiettivo principale era, più che vincere, riavvicinare la gente e riaccendere il cuore dei tifosi, allora quella missione è stata compiuta. Quasi due anni esatti fa (era il 13 di novembre) gli azzurri pareggiavano 0-0 contro la Svezia nella pagina più buia degli ultimi anni del pallone all'italiana. Due anni dopo quel mondo sembra essersi capovolto. L'en plein nelle dieci partite, il record di vittorie di fila (ora a undici), la qualificazione con tre turni di anticipo, la goleada del Barbera. E ora il ritorno in una grande competizione con Euro 2020: l'Italia ci arriva come meglio non avrebbe potuto.
La partita
Contro l'Armenia Mancini cambia sette uomini rispetto alla sfida contro la Bosnia. In campo alcuni fedelissimi e altri alla caccia di una ottima prestazione per avanzare la propria candidatura per la convocazione estiva. Zaniolo, Immobile e Chiesa nel tridente. Barella dal 1' e Tonali per la seconda volta di fila da titolare. Il tifo del Barbera è alto e il morale (così come le sicurezze) degli azzurri lo sono ancora di più. Il risultato è un primo tempo totalmente a senso unico, contro una nazionale decisamene inferiore sul piano tecnico e per di più priva di alcuni tasselli fondamentali (vedi Mkhitaryan). Immobile sblocca di testa dopo otto minuti e Zaniolo fa bis meno di sessanta secondi dopo, trovando inoltre la sua prima rete in nazionale nello stesso stadio dove la realizzò anche Daniele De Rossi nel 2004. Poi la rete di Barella, un palo di Chiesa, uno di Immobile e il poker dello stesso Immobile, nell'uno contro uno col portiere Airapetyan e al centro numero 19 in 18 partite stagionali tra club e nazionale.
Dunque la ripresa, che si apre col ventitreesimo debuttante della gestione Mancini: Orsolini, dentro per Barella. Il copione, poi, è sempre quello: va vicino al gol Di Lorenzo mentre Chiesa prende la seconda traversa di giornata. Poi ci prova anche Orsolini, poco prima della doppietta di Zaniolo su suggerimento di un Jorginho illuminato. Izzo entra per Bonucci (con Immobile che eredita la fascia di capitano) e, intorno al 70', incomincia la festa del gol. Prima Romagnoli in mischia, poi Jorginho su rigore col settimo sigillo. Dunque Orsolini su assist di Chiesa e Chiesa (dopo due legni) sull'assist di Orsolini per la prima gioia personale in azzurro. Dieci su dieci. Undici di fila. Entusiasmo e spettacolo. L'Italia vola a Euro 2020 con la lode.