Spagna, Luis Enrique dopo le minacce di morte a Morata: "Caso per la polizia"

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Il Ct spagnolo torna sulle minacce di morte ricevute da Morata e la sua famiglia: "È un caso che deve essere messo nella mani della polizia". Sulla sfida alla Croazia di lunedì alle 18 (in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Football e Sky Sport 251): "Dobbiamo vincere per forza, ma ho fiducia"

"Insultare e augurare la morte di qualcuno, come successo a Morata, è un qualcosa che deve essere messo nelle mani della polizia e deve essere perseguito definitivamente e in modo deciso". Lo ha detto il Ct della Spagna Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Croazia (lunedì ore 18 in diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport Football e Sky Sport 251. Anche in 4K HDR con Sky Q satellite) sul caso Morata, attaccante spagnolo vittima – insieme alla sua famiglia – di minacce di morte ricevute via social. Una presa di posizione netta, così come quella relativa alla località dove la Spagna giocherà gli ottavi di finale: "Avrei preferito giocare tutto l'Europeo a Siviglia, ma veniamo a Copenaghen con l'idea di dare gioia ai nostri tifosi", ha proseguito Luis Enrique.

"Vincere per forza, ma ho fiducia"

Focus sul match che attende la Spagna: "Domani dobbiamo vincere, sì, sì o sì. Non ho alcun dubbio su ciò che vedrò da parte della mia squadra. Ho fiducia, perché ci sono cose che possiamo controllare. Croazia e Spagna si conoscono e questo può caratterizzare la partita di domani. Per noi sarà vitale avere il controllo del centrocampo: se lasci il possesso palla a gente come Modric e Kovacic puoi avere dei problemi. Quanto più avremo noi il pallone, tanto meglio sarà", il pensiero di Luis Enrique. Il Ct della Spagna non si è sbilanciato sulle scelte di formazione: "Mi piace talmente tanto la rosa che ho a disposizione che domani potrebbe giocare chiunque di loro. Pedri? È un giocatore unico. Questa sera me ne voglio andare a letto con la parole 'fiducia' in testa".

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