Il presidente della Figc è intervenuto durante la cerimonia per gli Azzurri al Quirinale: "La squadra di Mancini rappresenta l'Italia: un Paese ferito, ma con grande voglia di ripresa". Presente anche il numero uno del Coni Giovanni Malagò: "Sport italiano forte come mai, siamo coinvolti da una straordinaria atmosfera"
È stata una domenica storica per lo sport italiano. Nel pomeriggio l'aveva aperta Matteo Berrettini, primo finalista italiano a Wimbledon, che poi si è spostato a Wembley per vedere la Nazionale di Roberto Mancini tornare sul tetto d'Europa per la seconda volta. Insieme a lui anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi il capo dello stato ha ricevuto la squadra in una cerimonia al Quirinale: "È un onore essere qui, abbiamo condiviso l'emozione di una notte indimenticabile. A nome della delegazione la ringrazio per la sua presenza, ha dimostrato sensibilità umana e professionale. E ha potuto toccare con mano l'eccezionalità di questa squadra e il feeling che ha creato”, l’intervento del presidente della Figc Gabriele Gravina. "La finale di Wembley - prosegue Gravina - è già nella storia del Paese: una gara sofferta che ci ha consentito di alzare il trofeo dopo 53 anni dall'unico successo". Una squadra, quella forgiata da Mancini, che ha saputo incarnare lo spirito della nazione, come ha sottolineato il numero uno della Federcalcio: "Questa Nazionale è l'Italia, ha diffuso un sentimento di unità che ha appassionato milioni di italiani per orgoglio, coesione e responsabilità. Sono stati il simbolo di un Paese ferito, ma caratterizzato da grande voglia di ripresa. La pandemia ha messo a dura prova il mondo intero. Anche noi abbiamo sofferto, ma grazie alla sua guida siamo stati in grado di intraprendere un percorso di piena rinascita. Proprio come la Nazionale che, dopo la mancata qualificazione a Russia 2018, si è ripresa grazie alla rinnovata organizzazione della Figc e l'ottima guida di Roberto Mancini creando un'identità definita". Riassunta da Gabriele Gravina in una citazione cinematografica: "La ‘grande bellezza’ dimostrata dagli Azzurri, di gioco ma anche di valori, è il lascito più importante di questo Europeo. Auspico sia fonte di ispirazione per completare il percorso di riforma del calcio italiano e del Paese perché l’Italia è capace di imprese straordinarie. La Figc tiene all'umanesimo sportivo più delle vittorie sul campo: questa è la squadra di tutti, nessuno escluso". Spazio anche ai ringraziamenti: "La squadra lotta, si esalta e gioisce, ma soprattutto è animata da sentimenti veri che comunicano un senso di coesione e appartenenza. Nel festeggiare una vittoria così prestigiosa non posso dimenticare ogni singola persona che ha contribuito a costruire un percorso che ha avvicinato la Nazionale ai sostenitori in Italia e nel mondo. Oggi siamo ancora più orgogliosi di essere italiani".
Malagò: "Lo sport italiano forte come mai prima"
Al Quirinale era presente anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che a sua volta ha applaudito l'Italia e Matteo Berrettini per le emozioni che hanno fatto provare a milioni di italiani: "Questa è una meravigliosa iniziativa e una giornata di sport organizzata quando ancora non sapevamo i risultati che sarebbero arrivati. Volevamo rendere ai protagonisti il giusto omaggio, a dimostrazione dell’importanza di questa meravigliosa avventura". Due tornei, Euro 2020 e Wimbledon, in grado di catturare l’interesse anche di chi lo sport non lo segue abitualmente: "Si è accesa una miccia, una straordinaria atmosfera che sta coinvolgendo il Paese. Il grande merito va a Gravina e alla Federazione, questi ragazzi hanno portato valori incredibili: da Mancini e il suo staff a Matteo che è stato straordinario in ogni singolo gesto". Chiusura dedicata all’intero movimento sportivo, pronto ora a immergersi in Tokyo 2020: "Stiamo partendo per la più grande spedizione di sempre. Mi hanno inondato di complimenti, lo sport italiano non è mai stato così apprezzato grazie al calcio e al tennis. Il nostro Paese di questo non può che essere felice".