Inghilterra, Rashford dopo gli insulti razzisti: "Non mi scuserò mai per quello che sono"

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L'attaccante, tra i tre inglesi a sbagliare il calcio di rigore nella finale con l'Italia, ha replicato agli insulti razzisti arrivati dopo l'errore dal dischetto contro: "Non mi scuserò mai per chi sono e da dove vengo. Sono orgoglioso di aver indossato la maglia dell'Inghilterra"

Entrato negli ultimissimi minuti dei tempi supplementari della finale tra Italia e Inghilterra, Marcus Rashford è stato uno dei calciatori insieme a Sancho e Saka a sbagliare il calcio di rigore e di fatto a condannare la nazionale di Southgate alla sconfitta. Una delusione ancora maggiore, se si pensa che l'attaccante del Manchester United è stato mandato in campo proprio perchè specialista nei tiri dal dischetto. Oltre alla profonda amarezza per il risultato della finale, nella mattinata di lunedì sono accaduti alcuni episodi davvero spiacevoli a rendere ancora più amaro il giorno dopo di Rashford. Alcuni vandali hanno infatti deturpato il murales dedicato al calciatore dei Red Devils presente a Withington, città natale del classe '97. A questo brutto episodio si sono aggiunti gli insulti razzisti che Rashford, Sancho e Saka hanno ricevuto da alcuni tifosi inglesi sui social, ricevendo una ferma condanna da parte del primo ministro Boris Johnson e del principe William, che hanno chiesto pene severe e l'intervento della polizia per indagare su questi avvenimenti. In questo contesto, Marcus Rashford ha affidato le proprie sensazioni a un lungo post sui propri profili social.

Il messaggio di Rashford

"Non so nemmeno da dove cominciare e non so nemmeno come esprimere a parole come mi sento in questo preciso momento. Ho avuto una stagione difficile, penso che sia stato chiaro per tutti e probabilmente sono arrivato a questa finale con una mancanza di fiducia. Mi sono sempre difeso per un rigore, ma qualcosa non andava. Nel lungo periodo mi sono risparmiato un po' di tempo e purtroppo il risultato non è stato quello che volevo. Mi sento come se avessi deluso i miei compagni di squadra. Mi sento come se avessi deluso tutti. Un rigore era tutto ciò che mi era stato chiesto per contribuire per la squadra. Posso segnare rigori dormendo, quindi perché non quello? Ho continuato a giocare nella mia testa da quando ho colpito la palla e probabilmente non c'è una parola per descrivere come ci si sente. Finale. 55 anni. 1 rigore. Storia. Tutto quello che posso dire è che mi dispiace. Vorrei che fosse andata diversamente. Mentre continuo a chiedere scusa, voglio ringraziare i miei compagni di squadra. Quest'estate è stato uno dei migliori ritiri che ho vissuto e tutti voi avete avuto un ruolo in questo. È stata costruita una confraternita indistruttibile. Il tuo successo è il mio successo. I tuoi fallimenti sono i miei. Sono cresciuto in uno sport in cui mi aspetto di leggere cose scritte su di me. Che sia il colore della mia pelle, dove sono cresciuto, o, più recentemente, come decido di trascorrere il mio tempo fuori dal campo. Posso criticare la mia prestazione per tutto il giorno, il mio rigore non era abbastanza buono, sarebbe dovuta entrare ma non mi scuserò mai per chi sono e da dove vengo. Non ho provato momento di maggiore orgoglio che indossare quei tre leoni sul petto e vedere la mia famiglia acclamarmi in una folla di decine di migliaia di persone. Ho sognato giorni come questo. I messaggi che ho ricevuto oggi sono stati positivamente travolgenti e vedere la risposta a Withington mi ha fatto venire le lacrime. Le comunità che mi hanno sempre abbracciato continuano a sorreggermi. Sono Marcus Rashford, 23 anni, uomo di colore di Withington e Wythenshawe, South Manchester. Se non ho altro, ho quello. Per tutti i messaggi gentili, grazie. Tornerò più forte. Torneremo più forti".

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