Italia, Spalletti in conferenza stampa: "Immobile out? Gli altri più in condizione"

Ultimi appuntamenti del 2023 per l'Italia che, contro Macedonia del Nord e Ucraina, si giocherà la qualificazione a Euro 2024. Luciano Spalletti ne ha parlato in conferenza stampa: "Immobile out dai convocati perché ho visto gli altri più in condizione. Locatelli l'abbiamo mandato a casa, Cambiaso e Cristante da valutare. Totti? Mi fa piacere riparlare con lui, quando l'ho avuto da allenatore per me è stato fonte di ispirazione. Zaniolo..."

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La nuova app per i calciatori azzurri

Spalletti ne ha parlato in conferenza stampa, ma di cosa si tratta? È stata creata App interna per calciatori. Lo staff caricherà dei video e i calciatori potranno studiarli e analizzarli anche quando sono soli. Questo anche per guadagnare qualcosa a livello temporale: ne avevano preparati, infatti, 24 in totale, ma tutti insieme hanno avuto tempo solo per visionarni 6. Le altre 18 clip le vedranno singolarmente

Il punto sugli infortunati

Come spiegato da Spalletti in conferenza stampa, Udogie non è stato convocato perché infortunato, così come Locatelli che è stato rispedito a casa. Tra i presenti Cambiaso ha una caviglia gonfia, Cristante ha un affaticamento muscolare che andrà gestito nelle prossime 48 ore, mentre Jorginho ha dei punti di sutura in testa

Olimpico mezzo pieno

Stamattina i biglietti venduti per la sfida tra Italia e Macedonia del Nord, in programma venerdì all'Olimpico di Roma, erano 36 mila su una capienza da 60 mila posti circa

È terminata la conferenza stampa

Si sente di dover dire qualcosa sul Napoli?
"Non ho niente da dire sul Napoli. Me l'ero un po' preparata, ma io sono l'allenatore della Nazionale e in questo momento andare a parlare delle società credo sia ingiusto, così come è ingiusto fare sempre paragoni e confronti col passato. Garcia ha fatto vedere di essere una persona perbene, equilibrata, non è stato giusto fin dalla prima partita confrontarlo col passato della squadra. Quel passato lì è un passato bellissimo che fa parte di una storia bellissima che il nostro calcio si deve portare dietro perché è stata una emozione incredibile"

Con l'assenza di Immobile, è ormai Donnarumma il capitano in virtù del maggior numero di presenze?
"Il capitano ha anche il numero di presenze, ma è cosa dice, è colui che indica la strada, è anche il leader che viene fuori quando ci sono le difficoltà. È in base a ciò che dice nelle interviste, in base alla stima che versa in tutte le componenti. Spesso il capitano è quello stimato anche dagli avversari. Ho lasciato il capitano che c'era. Donnarumma mi è piaciuto come si è comportato nell'ultima gara a Milano, ha fatto vedere di avere personalità. Ha preso tutto e non ha reagito, quello è un comportamento da capitano. Non escludo nulla, di sicuro è un discorso che in vista dell'Europeo può essere ridiscusso"

Dopo Wembley ha detto che non si torna assolutamente indietro. Si riparte da lì?
"Stamani ho detto ai ragazzi che bisognava fare qualcosa di differente, se li vai a prendere nella loro area poi la lanciano lunga. Bisogna vedere quali sono le nostre caratteristiche e poi creare un modo di stare in campo che sia stimolante, che piaccia a tutti. Io arrivo bene se loro capiscono che quella sia la direzione giusta, altrimenti si fanno 10 metri più indietro e diventa un'altra qualità di gioco. La differenza tra il calcio italiano e quello europeo è soprattutto in questo, loro giocano la partita. A Wembley noi nei duelli siamo stati inferiori, questa ricerca di andare all'impatto fisico e voler lottare l'hanno fatta meglio loro, si sono mostrati più determinati. Si va a fare ciò che ci siamo detti tutti insieme e a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso dopo aver sentito il commento dei calciatori. Contano i giocatori, la loro qualità, se poi si riesce a fare squadra anche meglio"

Teme di più la Macedonia del Nord o l'Ucraina?

"La paura ce l'abbiamo al fianco, ci camminiamo insieme. Contro l'Inghilterra ho visto molti fasci di luce e non mi sono trovato in un buio intenso: di solito le sconfitte si tende a cancellarle, ma di quella partita ci sono molte cose fatte bene, e in alcuni momenti benissimo, che dobbiamo mantenere".

Cosa ti sta colpendo di questa Serie A?
"In generale stamani parlavo ai nostri calciatori che le cose fondamentali sono la costruzione e la pressione, contano quelle nel calcio. E poi proprio perché l'avevo un po' visto, sono le distanze del blocco squadra. Con le distanze giuste si può dominare e ogni tanto anche soffrire nella maniera corretta. Se una squadra difende con i piedi sull'area di rigore la cosa essenziale è che il blocco squadra sia tutto lì intorno. Questo fatto delle distanze è importante, anche il City a volte si difende basso ma concedere campo senza spazio tra i reparti è la cosa più importante, bisogna stare tutti in 30 metri per potersi aiutare e sviluppare. Le squadre forti non perdono mai le distanze, soprattutto nei migliori momenti degli avversari. Con l'Inghilterra nel secondo tempo ci siamo un po' allungati, mentre nel primo tempo abbiamo fatto benissimo"

Perché ha chiamato Cambiaso?
"È un calciatore che conosce il calcio, lui è uno di quelli un po' moderni che si trova bene un po' da tutte le parti. Avendo Dimarco che va di fascia, uno che entra di più come Udogie o come Cambiaso può dare delle situazioni tattiche nuove sulla costruzione di gioco. Così si può azzardare una costruzione di 3 più 2 che è sempre una situazione importante nel calcio. Ormai non c'è più uno schema tattico rigido, diventa una roba liquida che poi si va a diluire durante la partita. Lui poi è sinistro, non destro, anche se la qualità del piede destro è molto vicina"

Torna Buongiorno in Nazionale. Come giudica la sua scelta estiva di dire no a una società più ambiziosa per restare a Torino?
"Sulla seconda convocazione era infortunato, mentre sulla prima abbiamo dovuto fare attenzione al minutaggio perché in quella convocazione ci si porta dietro quella che è un po' di condizione fisica, conta aver fatto del minutaggio e lui non aveva mai giocato. A ottobre non l'ho portato perché era infortunato. Ci ho parlato quando sono stato a Torino, è una persona squisita e un professionista totale. La sua scelta di restare in Italia è importante e spero abbia dato anche delle idee ad altri giocatori su ciò che va fatto, ovvero seguire il cuore e non guardare solo un interesse"

Quanto è importante la visita di giovedì al Bambin Gesù? Quanto l'ha colpita l'alluvione dei giorni scorsi?
"Quella del Bambin Gesù è un momento che la Federazione aveva già costruito. La Federazione è sempre molto attenta a questi fatti dove c'è bisogno di presenza. Io già quando ero a Roma avevo avuto la possibilità di andare a condividere qualche momento di felicità con questi bambini, per cui ora che ci debbo tornare sono felice. Visto che poi c'era da fare questo incontro con Totti era giusto riuscire a metterlo a disposizione perché anche lui è stato uno sempre molto sensibile per queste situazioni riguardanti i bambini che necessitano di aiuto. Se questo momento lo doniamo a ragazzi che sono amici miei ma anche amici suoi penso sia una cosa bella per entrambi. Mi fa piacere riparlare con lui, potergli ritelefonare perché quando l'ho avuto da allenatore per me è stato fonte di ispirazione, da calciatore mi ha fatto vedere delle cose importanti sulle linee di passaggio cariche di estro, fantasia. Molte cose che mi ha fatto vedere sono ancora innovative, sono un supporto enorme per permettermi la carriera che ho fatto. La Toscana è la mia terra, il mio sangue. È una sofferenza vedere che molte famiglie normali hanno difficoltà ritrovarsi. Ringrazio la Federazione per aver aiutato queste persone anche se poi ho visto che l'hanno già fatto da sole perché il giorno dopo erano già lì a spalare"

La convocazione di Zaniolo?

"Da quando abbiamo ricevuto visita delle forze dell’ordine, quindi da settimane, ripete le stesse cose: che aveva giocato ma non sul calcio. Quindi ha sbagliato, ma non ha sbagliato del tutto. Prima di convocarlo ho parlato con la Federazione e non c'è niente che vieti di convocarlo"

Chi sono i giocatori che valuta fisicamente? A Jorginho affiderà la regia?
"Valuterò bene con i medici chi ho in casa e poi capirò se convocarne degli altri. C'è Cambiaso che ha una caviglia gonfia, Cristante che ha un affaticamento muscolare e c'è da fare attenzione al primo e al secondo allenamento. Locatelli l'abbiamo mandato a casa, Jorginho ha dei punti in testa rimediati nell'ultima partita e bisogna fare grande attenzione, ma noi abbiamo bisogno dei suoi piedi"

Le clip messe a disposizione dei giocatori sono individuali o di squadra?

"Sono sempre di squadra, nelle clip non si va mai ad analizzare il singolo giocatore ma il contesto, lo so che sono permalosi"

Perché non c'è Udogie?
"Perché è infortunato"

Ha un'idea della formazione?
"A noi vincere la prima gara ci dà un vantaggio sulla seconda, quindi facciamo attenzione a quella formazione lì. Poi possono esserci alcune valutazioni sui calciatori in vista delle due gare ravvicinate, ma a prescindere non faccio una formazione per la prima partita e un'altra per la seconda. È chiaro che qualcosa verrà cambiato, però si fa una cosa per volta"

Si riferisce soprattutto ai difensori...
"È dipeso un po' dal momento che stanno attraversando anche col club. Poi molte sono riconferme. Jorginho, ad esempio, è stato convocato ora perché tra settembre e ottobre aveva giocato poco. Però lui aveva sempre fatto vedere il desiderio di far parte di questo gruppo, ci avevo parlato telefonicamente e aveva espresso tutto il suo desiderio di vestire questa maglia. Ora sta giocando con regolarità, mi sembra stia meglio, è tornato a essere l'uomo squadra, il regista che indica la via, è diventato il capitano dell'Arsenal: ci sono segnali molto positivi che poi hanno portato a questa convocazione"

Quali sono stati i criteri delle convocazioni e rimpiazzerà i tre sconvocati? Perché Immobile è stato escluso?
"Io non sconvoco nessuno. Per quanto riguarda Immobile, lo riteniamo un calciatore molto importante che seguiamo sempre con totale attenzione come tutti i calciatori. Andiamo a vedere le partite, gli allenamenti, anche se alla Lazio ancora non sono stato. In questo momento qui mi sembrava che gli altri tre che ho convocato fossero più in condizione, anche se in Champions ha fatto bene, ha realizzato un gran gol, e gli ho fatto pure i complimenti quando ci ha parlato. I criteri poi sono quelli di andare a vincere le partite che andiamo a giocare, convocare i migliori tenendo conto di tante cose. Io lavoro nella sua totalità quando faccio certe scelte"

Inizia la conferenza stampa