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Nazionale, Chiesa: "Sono tornato vicino al livello che avevo prima dell'infortunio"

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Federico Chiesa si è raccontato a 'France Football' alla vigilia di Italia-Spagna. Ha parlato del suo momento, di aneddoti del passato e anche di alcuni suoi compagni: "Vlahovic è un giocatore eccezionale"

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Alla vigilia di Italia-Spagna, Federico Chiesa si è raccontato in una lunga intervista a "France Football". Dalla partita di domani agli aneddoti del passato, partendo dal rapporto con il calcio da bambino: "Sono cresciuto con il pallone, guardando mio papà giocare e indossando le maglie che collezionava. C'è una foto di me, piccolissimo, tra le sue braccia sul prato mentre giocava nel Parma. Non ricordo questo periodo, ma c'è una storia che mio padre mi ha raccontato: Gigi Buffon è venuto a casa nostra e mi ha spaventato. Era un ragazzone massiccio, con quello sguardo e i capelli ritti. Non lo conoscevo, avevo paura di lui e mi sono messo a piangere".

"Dybala e Ribery i più forti tecnicamente"

Chiesa ha parlato anche dei suoi compagni: "Mi piace molto giocare con Vlahovic, è un giocatore eccezionale. Ci lega una grande amicizia. Posso citarne altri con cui mi è piaciuto giocare, Ronaldo, Dybala, Muriel, Saponara, Ilicic. Ho avuto la possibilità di giocare con loro. E poi Franck Ribéry, mamma mia. Iachini ci ha messo d'accordo in attacco. È anche un uomo da spogliatoio che porta tanta allegria, sempre felice, sorridente, con un'enorme forza mentale. Anche se era a fine carriera, mi ha davvero impressionato. Tecnicamente, nel dribbling, lui e Paulo Dybala sono i più forti che abbia mai visto con i miei occhi".

"L'infortunio ha rallentato la mia carriera ma poi..."

Chiesa ha parlato anche dell'infortunio subito a gennaio 2022: "Il mio grave infortunio al ginocchio sinistro dopo l'Europeo vinto con l'Italia e poco prima del mio trasferimento definitivo alla Juve ha rallentato la mia carriera, però mi ha insegnato molto. Prima probabilmente ero un giocatore più istintivo, più impulsivo, e forse il mio gioco è cambiato un po’, ma non la mia velocità. Sono tornato molto vicino al livello che avevo prima di questa battuta d’arresto. Ora si tratta di diventare ancora più forti. I “top”, i campioni, usano e sfruttano la determinazione e la loro forza mentale per superare le difficoltà e migliorare".