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Barcellona, Boateng: "A 18 anni ero boss del mio quartiere. Sono arrivato a pesare 95 kg"

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Il giocatore del Barcellona racconta una parte della sua vita ai microfoni di La Vanguardia: "A 18 anni avevo i soldi, ero il boss del mio quartiere. Quando ero giovane mangiavo male, sono arrivato a pesare 95 kg"

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Il suo trasferimento a gennaio è stato uno dei più chiacchierati dell'intero calciomercato. Non tanto per il valore del calciatore, quanto per l'età e l'andamento di una carriera - apparentemente - rivolta verso livelli meno competitivi. Lui, però, non ha potuto dire di no a un'offerta così importante e, senza pensarci troppo, ha deciso di accettare il passaggio al Barcellona. Una sorpresa per molti, ma non per chi è abituato ai numerosi spunti e colpi di scena che la sua vita ha riservato. Carattere allegro, socievole e internazionale, con tanta sicurezza nei propri mezzi e una spiccata conoscenza di chi sa cosa voglia dire cambiare, con un calcio al pallone, la propria esistenza. "Giocare in questo club è la cosa più eccitante che mi potesse capitare - ha affermato il ghanese ai microfoni di La Vanguardia -. Alla mia età era difficile da prevedere, perché onestamente sono un po' vecchio, ma essere qui è davvero un sogno". Giocare per i blaugrana gli ha permesso anche di diventare compagno di Leo Messi: "Onestamente dico che giocarci contro è molto complicato - ha spiegato -, ma vederlo ora sul campo tutti i giorni è magico. Lo difendono in dieci e lui riesce a fare tutto da solo. Un altro molto forte è Dembelé perché, con la sua velocità e la sua tecnica, può cambiare le partite". Boateng ha approcciato, dunque, quella che è destinata a diventare una delle esperienze più belle della sua vita, con il sogno di alzare la Champions League, ma il discorso non può che ricadere anche su quello che è stato il suo passato: "Da giovane ero un pazzo - ha raccontato -. A 18 anni ero il boss del mio quartiere (il Wedding, sobborgo multiculturale di Berlino) perché avevo i soldi. Poi ho avuto un figlio e, se non si diventa maturi, non si finisce in squadre del calibro di Milan e Barça. Ora peso 83 chili, ma sono arrivato a pesarne anche 95. A 20 anni ero a Londra e facevo tante feste, mangiavo male. Quando sei giovane non importa se tu non giochi, perché hai tanti soldi e gli amici ti dicono che sei un fenomeno". Una questione che, invece, ha sempre avuto a cuore Boateng è quello del razzismo, di cui fu spiacevole vittima durante un'amichevole tra Pro Patria e Milan nel lontano 2013. "Se mi ricapita lascio il campo e chiedo alla mia squadra di accompagnarmi - ha sostenuto con fermezza -. È un problema delle singole leghe, ma anche delle stesse società". Lo sguardo del giocatore ghanese è, comunque, rivolto al futuro e quello più immediato e di gran fascino riguarda il prossimo Clasico contro il Real Madrid. "Abbiamo una squadra più forte - ha concluso - Ci siamo preparati bene, siamo pronti a vincere".