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Mourinho, che elogi a Messi: "E' il Dio del calcio"

Liga

L'allenatore portoghese, che nel 2006 ci andò pesante con la Pulce, ha elogiato l'argentino dopo i due gol segnati al Liverpool: "Il Barcellona ha dei giocatori fenomenali, ma lui è il Dio del calcio". Poi sulla prova dei Reds: "In pochi hanno dominato come loro al Camp Nou negli ultimi 20 anni"

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Nessuno resiste a Leo Messi. La sua ennesima serata da sogno contro il Liverpool, che lo ha portato a segnare il gol numero 600 con la maglia del Barcellona, ha fatto stropicciare gli occhi a tutti, compreso Josè Mourinho. L'ex allenatore di Real, Chelsea e United non lo ha mai allenato, dovendo fare spesso i conti su come marcarlo: "E' il Dio del calcio" Ha sentenziato l'allenatore portoghese dopo lo spettacolo mostrato nella semifinale di Champions. L'immagine della punizione calciata sotto l'incrocio da 30 metri è ancora fresca nella mente di tutti: "Un gesto assolutamente incredibile" Le parole dello Special One a Russia Today. Il portoghese si è poi espresso sul match fra Liverpool e Barcellona: "I Reds hanno avuto molto coraggio - ha proseguito - non penso che negli ultimi 20 anni ci siano state molte squadre capaci di dominare il Barcellona in Champions. Il Dio del calcio ha fatto la differenza. Il Barcellona ha una buona squadra, dei giocatori fenomenali. Ma Messi è di un altro livello". 

Dalle critiche agli elogi

Eppure Mourinho, nel corso della sua carriera, non ha mancato di pungere i catalani e la Pulce. Successe, per esempio, nella stagione 2004-2005. Josè è alla guida del Chelsea, il Barcellona è risorto con Ronaldinho in campo e Rijkaard in panchina. Negli ottavi di finale di Champions Blues e blaugrana si ritrovano gli uni contro gli altri. Al Camp Nou finisce 2-1, l'arbitro Frisk viene preso di mira dal portoghese. Che salta la conferenza stampa per protesta e che poi accusa: "Ho visto Rijkaard entrare nello spogliatoio dell'arbitro, e infatti dopo li ha aiutati". Due turni di squalifica. Finisce qui? Macchè: "La mia storia come allenatore non può essere paragonata a quella di Frank Rijkaard. Lui ha zero trofei, mentre io ne ho tanti". Replicherà qualche giorno dopo. Al ritorno Mou vincerà 4-2, con Collina arbitro criticato stavolta dal Barcellona, e volerà fino alle semifinali. Un anno dopo, la rivincita: sempre ottavi, andata a Barcellona. Mou la apre così: "Il Barcellona è un grande club. Ma in 200 anni di storia ha vinto solo una Champions League. Io alleno da qualche anno e ho vinto lo stesso trofeo". Finisce 1-1, al ritorno vince il Barça 1-0, espulso Del Horno per un fallo su Messi. José si infuria: "In undici contro undici non ci hanno mai battuto. Barcellona è una città piena di cultura con tanti grandi teatri e questo ragazzo (Lionel Messi) ha imparato molto bene a recitare". Passano gli anni, passa anche la rabbia. Specie dal 2014 ad oggi Mourinho ha riempito di elogi il fenomeno argentino: "Lionel ha tutto il mio rispetto - lo difese dopo la finale mondiale persa dall'Argentina con la Germania - gioca sempre dove gli viene chiesto, a volte facendo due ruoli. Si mette sempre al servizio della squadra, non è una dote molto comune tra i giocatori". E poi ancora: "Messi è unico. È stato senza dubbio l'avversario più forte che abbia mai incontrato. Ho sempre provato a limitare le sue giocate in maniera collettiva perché individualmente è praticamente impossibile: riesce sempre a fare la differenza".