Intervistato da L'Equipe, il centrocampista cileno del Barça si è raccontato a 360 gradi a partire dalle ambizioni sportive: "La mia ossessione è vincere la Champions, quest'anno ci credo davvero". E poi la passione per i tatuaggi e il look: "Ho iniziato in Italia e ora ne ho più di 30. La cresta? È aggressiva e incute timore agli avversari. Mi ricordavo di Ziege che la portava"
Oltre 170 gare da protagonista con la Juventus, poi il triennio al Bayern Monaco e il presente al Barcellona dove è diventato sempre più centrale. Parliamo di Arturo Vidal, 32enne centrocampista cileno che in carriera ha accumulato la bellezza di 20 trofei tra club e Nazionale. Non servono presentazioni per un giocatore dal gol facile (ben 124 in carriera) e una parabola sempre d’attualità anche alla corte di Messi al Camp Nou. Insomma, un fuoriclasse che non ha bisogno di presentazioni ma che si è raccontato a 360 gradi a L’Equipe: intervista che ha permesso di scovare qualche curiosità oltre alle ambizioni sportive. "La mia ossessione è quella di vincere la Champions League - ha spiegato Vidal -, quest’anno ci credo davvero perché sono nella migliore squadra del mondo ed è anche la più forte fisicamente per arrivare a dei titoli. Il talento ti fa vincere il campionato, ma il fisico ti aiuta a vincere la Champions League". E non sono mancati altri spunti nella chiacchierata del cileno con il quotidiano francese.
Ricordate Ziege? Ha ispirato la cresta di Vidal
Icona di stile e popolarissimo per il look, Vidal ha raccontato la sua passione per i tatuaggi: "Ho iniziato a tatuarmi in Italia e ora ne ho più di 30. Però ho uno spazio riservato sull’addome per la Champions League". Ritorna l’ossessione per il trofeo più ambito a livello di club, ma che dire della sua cresta che ha fatto tendenza ai tempi della Juve e non solo? "L'ho fatta dopo la Coppa del Mondo Under 20 del 2007 - ha ammesso all’Equipe -, mi ricordavo di un giocatore tedesco con una cresta (Christian Ziege, ndr) che mi era piaciuto ai Mondiali del 2002. Perché era molto aggressivo e incuteva timore agli altri. Allora volevo fare qualcosa di simile e mi sono creato un personaggio". I più attenti ricorderanno Ziege al Milan alla fine degli anni Novanta: esterno mancino esploso nel Bayern, campione d’Europa nel ’96 con la Germania e finalista proprio ai Mondiali del 2002 perdendo in finale col Brasile. Una pagina nera per lui ma non per Vidal, che da quell’incontro ha lanciato il suo fortunatissimo look.