Il nuovo Real Madrid di Xabi Alonso: cosa è già cambiato

Real Madrid, nuova era. È finita 1-1 contro l’Al-Hilal di Simone Inzaghi, una partita nella quale gli spagnoli proprio al 90’ hanno fallito con Federico Valverde il rigore della possibile vittoria. Naturalmente è presto per trarre indicazioni definitive, Xabi Alonso ha avuto solo pochi giorni per proporre alla squadra i suoi nuovi dettami tattici. Qualcosa però si è già intravisto. Rispetto all’era Ancelotti sarà una squadra meno verticale e più amante del possesso palla, il nuovo allenatore ha già sottolineato che la ricerca della profondità non dovrà essere un concetto esasperato ma la cosa importante sarà soprattutto avere il dominio del pallone. I nuovi equilibri andranno ricercati soprattutto in mezzo al campo, dove Xabi Alonso ha già fatto intendere che sarà Bellingham l’uomo chiave della mediana, l’equilibratore della squadra e il cervello delle manovre offensive. Il nuovo Real ripartirà dal 4-3-3 come ha fatto contro l’Al-Hilal, anche se la condizione fisica precaria di diversi suoi giocatori impedisce oggi a Xabi Alonso di forzare i tempi per cancellare il passato ancelottiano e pretendere già nuovi movimenti dai suoi giocatori. LA DIFESA Buono l’esordio dei due nuovi: Huijsen al centro della difesa e Alexander-Arnold in fascia destra. È evidente che certi automatismi andranno perfezionati con il tempo, ma soprattutto l’ex juventino ha già messo in mostra grande personalità contro i solidi attaccanti dell’Al-Hilal. Schierato in coppia con il ventiduenne Raul Asencio, Huijsen ha mostrato grande sicurezza nei suoi interventi e a dispetto dei suoi vent’anni già si candida a un ruolo da protagonista nel Real del futuro. IL CENTROCAMPO Le novità maggiori Xabi Alonso le ha introdotte a centrocampo dove sarà Bellingham il perno del gioco, con Valverde e Tchouameni ai suoi lati. Rispetto all’era Ancelotti, Bellingham giocherà più da play e meno da attaccante, con l’idea di sfruttarne le grandi accelerazioni e l’innata visione di gioco. Sarà dunque questa la prima grande novità, una trasformazione che naturalmente richiederà del tempo ma che all’inglese sembra piacere. Contro l’Al-Hilal, l’ex Borussia si è mosso bene sulla mediana cercando di dare equilibrio e dettando i tempi del possesso di palla così fortemente richiesto da Xabi Alonso. Il gol del Real, segnato dal canterano ventunenne Gonzalo Garcia, è arrivato al termine di una veloce azione di ripartenza ma le prime sensazioni legate al gioco espresso dal collettivo sono buone. La squadra sembra avere le giuste qualità tecniche e di palleggio per soddisfare le richieste del suo nuovo allenatore, la prossima partita contro il Pachuca ci dirà qualcosa di più. L’ATTACCO In avanti il Real è stato costretto a rinunciare sia a Mbappé sia a Endrick, entrambi indisponibili. Xabi Alonso ha optato appunto per Garcia come prima punta, sostenuto ai lati dai brasiliani Vinicius e Rodrygo che però non hanno brillato particolarmente. La sensazione è che i due verdeoro siano arrivati scarichi al termine di una stagione infinita, fatta di partite pesanti sia con il Real che con la loro Nazionale. L’ingresso nel finale di Arda Güler ha ridato un minimo di imprevedibilità alla fase offensiva. In attacco il vero Real lo vedremo solo ad agosto, dopo che i due brasiliani saranno tornati dalle meritate vacanze, necessarie per ricaricare le batterie. IL PROBLEMA RIGORI Le merengues devono risolvere la questione legata ai calci di rigore. Quello sbagliato nel finale da Valverde contro l’Al-Hilal è l’ennesimo di una lunga serie. Nessuna grande del calcio europeo sbaglia tanti rigori come il Real: sono 7 quelli falliti sugli ultimi 19. Una media assolutamente insufficiente, un problema serio che l’allenatore dovrà risolvere rapidamente. Tanto per intenderci, il Barcellona di Flick ha segnato tutti e 10 gli ultimi rigori battuti nelle varie competizioni. Un dettaglio sul quale Xabi Alonso dovrà lavorare fin da subito.

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