Gonzalo Garcia, il Real Madrid ha trovato il suo nuovo Raul?

“Per alcune caratteristiche mi ricorda Raul: è sempre nel posto giusto in attesa dell’occasione ed è capace di lottare per concretizzarla”. Paragonare un giovane attaccante cresciuto nel Real Madrid a Raul Gonzalez Blanco non è cosa da poco. Lo storico capitano delle merengues ha scritto la storia del club di Florentino Perez e ancora oggi è uno dei giocatori più amati dalla tifoseria del Real. Ma se a fare lo ‘scomodo’ paragone è Xabi Alonso, c’è da crederci. Il nuovo allenatore del Real ha giocato per anni con Raul in nazionale e poi, per una stagione, anche con la maglia dei blancos. Seppur per meno tempo, anche Alonso ha giocato a lungo nel Real e sa bene cosa significa fare un paragone del genere. Se lo ha detto, vuol dire che ci crede. E, soprattutto, vuol dire che è certo che Gonzalo Garcia possa sopportare il peso di un confronto simile. La personalità, in effetti, non gli manca. Schierato da titolare alla prima ufficiale di Xabi Alonso al Mondiale per Club, il classe 2004 ha risposto nel modo in cui si esprime meglio: segnando. Gli sono bastati 34 minuti per farlo e ‘giustificare’ il suo soprannome, Golzalo. Nato a Madrid, negli Stati Uniti sta vivendo il suo sogno. Convocato a causa dell’infortunio di Endrick, si è ritrovato a sorpresa titolare dopo la gastroenterite che ha fermato per diversi giorni Mbappé. Nelle tre partite del girone, contro Al Hilal, Pachuca e Salisburgo, ha segnato due gol e servito un assist. Non male come inizio. Xabi Alonso non ne è sorpreso, ha rivelato che lo conosceva bene già prima del suo arrivo – o meglio, ritorno – al Real: “Lo conoscevo bene perché seguo molto il Castilla ”. Ma anche chi nella passata stagione non ha visto tutte le partite del Real B può rendersi conto delle qualità di Gonzalo Garcia con un semplice dato: ha segnato 25 gol in 34 partite. E non a caso si era accorto di lui anche Carlo Ancelotti, che nel precedente campionato lo aveva già fatto esordire in Liga. Un traguardo meritato ma non scontato per un ragazzo che non ha sempre brillato nel suo percorso giovanile. È entrato a La Fábrica, il settore giovanile del Real, a 10 anni, prelevato dal Jarama Race, una scuola calcio di San Sebastián de los Reyes, a nord di Madrid. Quattro anni più tardi, nel 2018, ha giocato per un anno al Maiorca, dove la sua famiglia si era trasferita momentaneamente per il lavoro del padre. Tornato a Madrid, ha fatto fatica a ritagliarsi il suo spazio. Poche volte è arrivato in doppia cifra di gol e, pur di giocare, si è spostato sulla fascia, adattandosi prima come ala e poi addirittura come terzino. Ma proprio un ex terzino ha capito il suo potenziale e lo ha rilanciato. Sotto la guida di Arbeloa è tornato a giocare con continuità e nella stagione 2022-23 ha segnato 35 gol, risultando decisivo in tutte le competizioni. Quell’anno con la Juvenil A del Real ha vinto tutto quello che poteva vincere e ha terminato la stagione festeggiando il triplete. Oltre ai gol, ha fatto la differenza con la sua mentalità e la sua leadership. Nel primo tempo della finale di Copa de Campeones Juvenil il Real ha subìto un gol per colpa sua, si è perso l’uomo su un corner a sfavore e così il Betis è passato in vantaggio. All’intervallo si è scusato e ha promesso a tutti i suoi compagni che avrebbe rimediato a quell’errore. Detto fatto. Nella ripresa ha ribaltato il risultato con una doppietta e alla fine ad alzare la coppa è il Real. Fin da piccolo è sempre stato un serio e studioso. Ne La Fábrica era tra i migliori studenti e ora sta frequentando un doppio corso di laurea quinquennale in economia aziendale e business analytics con specializzazione in big data. Insomma, è un ragazzo con la testa sulle spalle. Ma sa usarla bene anche davanti alle porte avversarie. A febbraio scorso ha fatto innamorare i tifosi del Real proprio grazie a un colpo di testa decisivo nella sfida contro il Leganes in Copa del Rey. È alto ‘appena’ 1,82 m ma sa saltare con grande tempismo e ha un’ottima elevazione. Forte fisicamente, è molto veloce e sotto porta sa essere cinico e freddo. Personalità e mentalità non gli mancano e Xabi Alonso può ‘sfruttarlo’ anche grazie alla sua duttilità, può giocare prima punta ma anche esterno offensivo. Contro la Juventus, negli ottavi del Mondiale per Club, giocherà al centro dell’attacco del Real ma potrebbe spesso scambiarsi di posizione con Vinicius, come già avvenuto più volte nelle precedenti partite. Il 6 marzo del 1996 Raul Gonzalez Blanco giocava la sua prima partita contro la Juve in Champions League e si prendeva la scena segnando il gol vittoria. E 29 anni più tardi Gonzalo Garcia proverà a imitarlo per dimostrare che è davvero ‘il nuovo Raul’.

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Emiliano Tomasini