L'attaccante del Psg si sofferma sugli episodi che lo hanno messo spesso al centro delle polemiche: le simulazioni. "Ho iniziato a guardare i video per capire se fosse vero". Poi ritorna sull'ultimo Mondiale: "Critiche nei miei confronti esagerate"
Allo scorso Mondiale era uno degli uomini più attesi, ma alla fine è stato ricordato più per le sue simulazioni che non per le sue prodezze in campo, insufficienti per permettere alla Seleçao di andare oltre i quarti di finale. A qualche mese di distanza, Neymar è tornato a parlare proprio di quella esperienza: "Penso che mi sia stata addebitata una colpa esagerata - ha spiegato in un estratto dell'intervista rilasciata al programma Esporte Espetacular di Rede Globo -. Io, però, sapevo sarebbe andata così. Del resto è sempre andata così in tutta la mia carriera, no? Sono consapevole ormai che quando il Brasile perde, la maggior parte della responsabilità ricade sulle mie spalle. Fernandinho è un altro ragazzo che è stato rimproverato in un modo che io non riesco a comprendere". Se i tifosi verdeoro lo hanno accusato per lo scarso rendimento, tanti avversari gli hanno puntato il dito contro per i continui 'tuffi' eseguiti a ogni minimo contatto. "Dopo tutte quelle critiche ho iniziato a riguardare i video per capire se stessi davvero simulando" ha aggiunto l'attaccante del Psg, ora tornato in patria per recuperare dall'infortunio al quinto metatarso del piede destro che lo tiene fuori da un mese. "Questa volta mi ci è voluto di più per digerire questo stop - ha concluso O'Ney -. Sono rimasto a casa per due giorni. È stato un momento molto difficile, non facevo altro che piangere. Ero davvero triste".