Monaco, Golovin: "Scioccante lavorare con Henry, urlava sempre"

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Il centrocampista russo ha raccontato alcuni retroscena sull'esperienza di Titì Henry: "Non è riuscito a ‘uccidere’ il calciatore che aveva dentro. Strillava molto, a volte prendeva il pallone e diceva di toglierglielo"

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C'è stato un Titì Henry giocatore, bomber indiscusso e Campione d'Europa con la Francia, del mondo, stella dell'Arsenal. Quest'anno abbiamo visto anche un Henry allenatore, alla prima esperienza in panchina con il Monaco, la squadra in cui iniziò da ragazzino.

Risultato? Tutt'altro che positivo: 4 vittorie in 20 partite, 5 pari e 11 sconfitte. Esonero. "Non è riuscito a 'uccidere' il calciatore che aveva dentro". Intervistato da Sport24.ru, Aleksandr Golovin - centrocampista russo arrivato in estate, reduce da un ottimo Mondiale con la Nazionale - ha raccontato qualche retroscena sull'ex bomber. 

"Henry urlava e si innervosiva"

"Quando in allenamento le cose non andavano, si innervosiva e strillava molto. E non ce n’era bisogno. È stato un calciatore fortissimo, lo sappiamo, gli unici calciatori del Monaco a un livello simile al suo sono Fabregas e Falcao”. Questo può aver 'innervosito' Henry, esonerato dopo 20 partite: “Scendeva in campo, ci mostrava come allenarci e urlava. 

"Lavorare con lui è stato scioccante"

Continua Golovin, altri retroscena: "Magari un altro allenatore avrebbe detto ‘dai, proviamo insieme’, ma lui si innervosiva subito, scendeva in campo e cominciava a farci vedere come si giocava. E urlava ‘cercate di togliermi il pallone!". Noi giocatori eravamo calmi, ma forse eravamo sotto shock. Forse non ha completato la transizione tra giocatore e allenatore. A volte si arrabbiava e non ci parlava per ore”.