Il presidente del Lione continua la sua battaglia contro la Federazione, l'unica fra i maggiori campionati europei a optare per lo stop definitivo: "E' uno scandalo, siamo troppo stupidi", ha tuonato. E sul match contro la Juve: "Loro riprenderanno a fine giugno, giocheremmo con la testa mozzata"
Dopo la Bundesliga, anche la Liga si avvia verso la ripresa. Sarà il secondo maggiore campionato europeo a tornare in campo, in attesa di Inghilterra e Italia. Niente da fare invece per la Francia, che ha deciso di interrompere la propria stagione assegnando il titolo al Psg e anche i posti per le competizioni europee del prossimo anno. Da queste è rimasto escluso il Lione settimo in classifica. Furioso il presidente Jean-Michel Aulas, che vede compromesso il cammino anche nella Champions in corso. La squadra di Rudi Garcia, infatti, lo scorso 26 febbraio si era imposta per 1-0 sulla Juventus nell'andata degli ottavi di finale. Il ritorno a Torino, probabilmente, si giocherà ad agosto, ma la differenza atletica sarà evidente per ovvi motivi: "Ci troveremmo con entrambi i piedi legati e la testa mozzata per giocare contro i bianconeri, che nel frattempo avranno ripreso la competizione dalla fine di giugno", ha spiegato Aulas all'Equipe. Una squadra tornata all'attività agonistica contro una completamente ferma. Non proprio lo scenario migliore possibile.
"Siamo troppo stupidi"
La stagione del Lione, insomma, stava attraversando la fase decisiva. Poi lo stop deciso dalla LFP in base alle direttive del Governo, un provvedimento sul quale Aulas non è mai stato d'accordo: "I protocolli sanitari sono ora strumenti standardizzati - ha spiegato- la UEFA è arrivata persino al punto di rilasciare un protocollo unico, che però in Francia non guardiamo nemmeno. E' uno scandalo assoluto. In sede europea Javier Tebas (presidente della Liga ndr) ha partecipato agli stessi incontri di Didier Quillot (presidente della LFP ndr). Entrambi, per esempio, erano presenti a quello del 23 aprile, quando la Uefa ha chiesto alle varie Federazioni di avere pazienza in merito alle decisioni sui tornei nazionali. I nostri leader, che erano lì, tuttavia hanno tratto conclusioni diverse. Allora possiamo dire che siamo davvero troppo stupidi", ha tuonato Aulas.