Domenech torna ad allenare un club dopo 27 anni: lo attende il Nantes

Ligue 1

27 anni dopo la fine dell'avventura col Lione, il 68enne allenatore francese si prepara a tornare alla guida di una squadra di club, il Nantes. Amante degli astri, controverso e provocatore, non hai mai nascosto la sua antipatia per l'Italia. E non solo per la delusione Mondiale del 2006…

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In Francia lo hanno già definito come "il ritorno più incredibile e inatteso del calcio transalpino": perché, 27 anni dopo l’ultima esperienza alla guida di una squadra di club, Raymond Domenech potrebbe diventare molto presto il nuovo allenatore del Nantes, dove succederà a Christian Gourcuff (padre di Yoann Gourcuff, ex Milan) esonerato lo scorso 8 dicembre. 69 anni il prossimo 24 gennaio, Domenech non allena in Ligue 1 dal 2 giugno 1993, ben 10066 giorni fa, quando si congedò dalla panchina del Lione dopo 7 sconfitte nelle ultime nove gare disputate. Affinché l’accordo con il Nantes (attualmente quindicesimo in Ligue 1) venga ufficializzato si dovrà attendere quella che in Francia hanno definito come “deroga Ranieri”, cioè la possibilità di sedere in panchina in un club di Ligue 1 nonostante gli oltre 65 anni di età. Curioso che proprio Domenech, quando nel 2017 era a capo del sindacato allenatori francesi, si oppose per far ottenere l’autorizzazione – poi concessa – a Claudio Ranieri (over 65) di allenare il Nantes. Un "dispetto" nei confronti dell’Italia, Paese per il quale non hai mai nascosto la proprio antipatia.

Antipatia e sconfitte contro i "nemici" italiani

Amore mai sbocciato verso la nostra terra, anche perché la Nazionale azzurra ha contribuito spesso a regalargli cocenti delusioni. La più grande, sicuramente, quella del Mondiale 2006 quando Grosso e compagni salirono sul tetto del mondo battendo ai rigori proprio la Francia di un incredulo Domenech. La più grande, ma non l’unica. Da Ct dell’Under 21 fu infatti eliminato per ben 3 volte dagli azzurrini: agli Europei del ‘94 e del ‘96 in semifinale e nello spareggio del ’99 a Taranto con un palio un posto per le Olimpiadi di Sidney 2000, quando le reti di Comandini e Pirlo ribaltarono il vantaggio iniziale di Henry. Ko mai digerito, visto che a distanza di 8 anni accusò l’arbitro di quel match di essere corrotto. La sua avventura alla guida della Nazionale francese, l’ultima in ordine temporale su una panchina, si concluse nel peggior modo possibile col Mondiale del 2010 in Sudafrica, quando la squadra mise in atto un vero e proprio ammutinamento in mondovisione nei confronti di Domenech nelle ore seguenti il duro litigio nell’intervallo della gara contro il Messico tra il Ct e Anelka che portò all’allontanamento dell’attaccante. Il gruppo si schierò dalla parte di Anelka, la Francia uscì nella fase a gironi. Una disfatta per Domenech.

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Astri e provocazioni

Un personaggio controverso come pochi altri nel mondo del calcio, Domenech. Uno che non hai mai nascosto di essersi affidato anche agli astri per scegliere i convocati e la formazione migliore da mandare in campo (storica la sua avversione verso i giocatori nati nel segno dello Scorpione) e che nel suo curriculum vanta anche ruoli di attore teatrale e comparsa in qualche film in tv.  Meno piacevole, invece, l’episodio accaduto nel 1994, quando Domenech venne accusato di bagarinaggio da due agenti in borghese a cui provò a vendere a metà prezzo due biglietti che la Federazione francese gli aveva consegnato per assistere a Bolivia-Corea del Sud ai tempi in cui era Ct dell’U21. Dalla Francia all’ultimo minuto gli dissero che non c’era poi così tanto da vedere in quel match, lui rivendette i biglietti fuori dallo stadio. "Un equivoco", come lo ha sempre definito Domenech. Uno con una passione innata nel provocare, specialmente se nel mirino c’è un allenatore italiano (“Una leggenda che siano dei grandi tattici"). Ranieri, ai tempi del Nantes, tagliò corto affermando di non rispondere a uno che “sa più di teatro che di calcio"; Gasperini non replicò mai alle accuse arrivate del francese che con un tweet lo ringraziò ironicamente per "i cambi nel finale" decisivi secondo lui nella rimonta del Psg contro l’Atalanta lo scorso agosto in Champions. Ora, 10 anni dopo, rieccolo in panchina: a lui il compito di portare il Nantes alla salvezza, astri permettendo.

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il calcio italiano, va a gamba tesa sul tecnico dell'Atalanta nonostante la stagione dei record e la semifinale Champions sfumata per pochi minuti. "La leggenda  che i tecnici italiani siano grandi dal punto di vista tattico stavolta - aggiunge l'allenatore francese su twitter - resta una leggenda. Tuchel ha fatto meglio". +++ TWITTER/DOMENECH