I numeri più strani scelti dai calciatori, Sensi alla Sampdoria di nuovo col 5
Stefano Sensi l'ha rifatto: alla Samp è maglia numero 5, proprio come i 5… sensi. Un altro colpo di gennaio come Nani, trovando a Venezia il 7 occupato, ha invece dovuto virare sulla 20. Ma quali sono i numeri più strani di sempre dei calciatori? Portieri col 10 e centrocampisti con l'1. Thorsby, ora compagno di Sensi, gioca col 2 per sensibilità ambientale, ma avrebbe desiderato la numero 1,5…
5. SENSI (Sampdoria) - Di nuovo con quel numero, dopo il 12 usato con Sassuolo prima e Inter poi. 5 come i 5 sensi.
5. SENSI (Cesena) - Vista, udito, gusto, tatto e olfatto. Lo aveva adottato anche nella stagione 2015-16 in Serie B.
Un altro colpo del mercato invernale della A ha invece dovuto optare per il numero 20. Si tratta di Nani, che - al suo arrivo - trovò la numero 7 occupata da Mazzocchi (poi partito in direzione Salernitana). Ma in passato...
7. NANI (Lazio) - Al tempo l'accoppiata col nome scatenò tutti gli appassionati di calcio e non. Il portoghese era solito indossare il 17, occupato da Immobile nella Lazio. Scelse il 7. Sì, sette Nani.
2.- THORSBY (Sampdoria) - Gli Accordi di Parigi hanno stabilito l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura sulla Terra al di sotto dei 2 gradi, motivo per cui il centrocampista norvegese ha scelto questo numero. "In realtà, l'obiettivo è regolato preferibilmente al di sotto di 1,5 gradi, ma era difficile da indossare sulla maglia”, ha spiegato.
“So che questo non crea un cambiamento in sé, ma l'obiettivo è creare consapevolezza sull'argomento, e quindi ho pensato che potesse essere una cosa carina da fare”. Ha dovuto convincere il compagno Rocha, perché “non è normale che un centrocampista indossi il 2, ma quando ho spiegato il motivo ho ricevuto grandi applausi da tutta la squadra”
33. CRISTO (Udinese) - Qualche anno fa fece sorridere l'attaccante spagnolo classe '97 che, di ritorno dal prestito all'Huesca, scelse il… 33
33. BERNARDESCHI (Juventus) - La mitica maglia numero 10 di Del Piero era passata sulle spalle di Tevez e Pogba, poi l'addio anche del francese e tra le candidature all'eredità anche quella di Federico Bernardeschi. Ma l'ex Fiorentina virò sul 33, per motivi religiosi. "Il 10 è un numero che ovviamente mi piace. È giusto che io me lo meriti. Perché il 33? Sono credente, sono religioso. Ecco il significato"
33. LEGROTTAGLIE (Juventus e Milan) - Stessa motivazione anche per Nicola Legrottaglie. Ha indossato il 33 sia in bianconero che in rossonero. Fa inoltre parte dell'associazione "Atleti di Cristo" e ha raccontato il suo percorso religioso in due autobiografie.
44. GATTI (Perugia) - Forse il più iconico di sempre, un'accoppiata nome-numero entrata nel mito. "Ho scartato il 4 perché 'quattro Gatti' mi faceva tristezza - disse lui al tempo -. Avrei voluto il 5, però poi ho ceduto ai miei compagni che spingevano per il 44 . La filastrocca me la cantano sempre".
44. GATTI (Reggiana) - Anni dopo lo ha copiato un altro Gatti, Riccardo, difensore classe 1997 che con la Reggiana usava il 44. Oggi gioca al Catanzaro e non ha cambiato numero.
14. FORTIN (Siena, Vicenza e AEK Larnaca) - Quattordici può anche essere un numero comune (o storico, pensando a Cruijff), ma non per chi di cognome fa Fortin: "Quattordici in inglese si dice fourteen, la pronuncia del mio cognome. Fin da piccolo gioco con questo binomio numero-cognome. È il mio numero fortunato e l'ho sempre avuto" - aveva detto l'ex portiere.
17. ÜNDER (Roma) - O al contrario: Under 17, come le selezioni giovanili. Nessun riferimento particolare per la scelta della maglia un tempo indossata anche da Francesco Totti (nel 1996-97), ma solo una simpatica coincidenza. Oggi veste lo stesso numero anche al Marsiglia.
10. LUPATELLI (Chievo) - Alcuni numeri colpiscono per l'accoppiata col cognome. Altri perché rappresentano semplicemente delle scelte bizzarre. E sicuramente il 10 sulla schiena di un portiere stupisce: lo indossò Lupatelli dopo una scommessa con gli amici.
9. CAMPOS (Messico) - Dal "portiere fantasista" a quello "goleador". Campos rese iconiche le divise sgargianti ricche di colori e fantasie indossate in carriera. E nel frattempo scelse anche il 9, non per caso: per quanto portiere, in carriera giocò anche come attaccante!
01. ROGERIO CENI (San Paolo) - Goleador, ma nel vero senso del termine, lo fu anche Rogerio Ceni, portiere autore di 129 reti in carriera in Brasile. Più che un numero strano, il suo fu unico. Motivo? "Una mossa di marketing del club" disse lui. Al tempo senza un 10, ma con uno 01 da leggenda.
7. BUCCI (Parma) - In fatto di portieri con numeri non convenzionali, in Italia non ci siamo fatti mancare nulla. Luca Bucci, per esempio, nella stagione 2005-06 giocò con il 7: scelta di sicuro impatto visivo.
5. BUCCI (Parma) - Non contento di aver indossato il 7, Bucci nella stagione 2007-08 scelse il 5.
8. SOVIERO (Reggina) - Altro portiere che è riuscito a distinguersi per scelte originali in fatto di numero di maglia fu Salvatore Soviero, che nella stagione 2006-07, quando difendeva la porta della Reggina, indossò l'8. Scelta ripetuta anche a Crotone e nella Juve Stabia. Sarà stato un omaggio a Jan Jongbloed, portiere dell'Olanda di Johan Cruijff che indossava proprio quel numero? Chissà...
2. VIVIANO (Sampdoria) - Ha scelto il 2 sin dalla stagione 2014-15 e l'ha indossato anche in Turchia al Fatih Karagümrük. Il motivo? "A Genova l’1 era occupato e visto che i numeri alti non mi piacciono ho scelto l'unico numero libero dal 2 all’11".
2. DEMPSEY (Tottenham e Seattle Sounders) - Se il 9 o il 10 suona strano in porta, lo stesso effetto fa il 2 per un fantasista come l'americano. "Era quello che avevo al college e quando sono entrato in Mls, mia mamma fece incorniciare la maglietta e da allora è un numero che ha molto significato per me" - spiegò Dempsey al canale ufficiale del Tottenham.
1. DE GUZMAN (Chievo) - Alcuni portieri rifiutano l'1? De Guzman quel numero lo scelse. Da centrocampista. "Perché il numero 1 sulla maglia? Mi piace e non ci ho pensato un secondo - rispose lui -. L'aveva avuto Ardiles nell'Argentina e Davids in Inghilterra (al Barnet, ndr). Ora in questo elenco ci sono anche io…"
1. ARDILES (Argentina) - Non fu invece una vera e propria scelta quella del precursore dell'1 "di movimento". Sia ai Mondiali del 1978, che a quelli del 1982, la nazionale argentina fece combaciare la numerazione con l'ordine alfabetico. Piccola curiosità: nell''82 Maradona scambiò numero con Hernández per indossare la 10.
121. OAR (Australia) - Numero curioso, ma (anche qui) con una motivazione precisa. La Confederazione asiatica pretese di mantenere un numero fisso per ogni giocatore impiegato durante le qualificazioni. E a Tommy Oar toccò la tripla cifra.
100. ADOLFO BAUTISTA (Chivas Guadalajara) - In carriera indosserà anche la maglia numero 1 (come Ardiles, Davids e De Guzman), ma fu il suo 100 a renderlo famoso.
44. ODDO (Milan) - L'inizio di carriera col 2, poi il 22 alla Lazio e - una volta al Milan e col numero sulla schiena di Kakà - Oddo raddoppierà. Anche perché quattro più quattro fa…
69. LIZARAZU (Bayern Monaco) - Nessuna ironia o piccanti riferimenti extra-sportivi. Un motivo molto semplice: l'ex terzino francese è nato nel 1969, e al tempo pesava 69 chili per un metro e 69 di altezza. Più coincidenze di così…
69. MEGGIORINI (Chievo) - Anche nel suo caso nessun riferimento extra-sportivo, solo extra-calcistico. Il numero con cui gioca tuttora la punta del Chievo è un omaggio a Nicky Hayden, campione del Motomondiale scomparso nel 2017.
1+8 ZAMORANO (Inter) - Una maglia entrata nel mito. Breve riassunto: nell'estate del 1997 Ronaldo arriva all’Inter e reclama la maglia da centravanti, ma l’orgoglioso cileno non vuole cederla. Un anno dopo R9 si riconcilierà col suo numero-brand grazie a una soluzione semplice quanto geniale: un piccolo "+" artigianale nel numero 18 per far dire a Zamorano: "1+8 = sono un 9 anch’io!"
1+8 NOCCIOLINI (Parma) - Dopo quello di Zamorano all'Inter, in B al Parma nel 2017, ecco spuntare un nuovo 1+8. Evidente citazione. E anche nel suo caso si trattava di un 9 mascherato.
LE CITAZIONI: MICHAEL JORDAN - Altri numeri sono decisamente più comuni nel gioco del calcio: nessun eccentrico abbinamento col cognome o alcuna stranezza apparente. Ma molti hanno un significato. Alcuni dei "23" del pallone che hanno scelto di omaggiare sua altezza Michael Jordan sono, ad esempio, Ambrosini, Beckham e Materazzi.
LE CITAZIONI: VALENTINO ROSSI - Così come i 46 per Vale, di Romagnoli (passato poi al 13 nel Milan, per l'altro idolo Nesta) e Pieri alla Samp.
LE CITAZIONI: ALLEN IVERSON - Non un mistero che Tacchinardi usasse il 3 per celebrare un altro grande campione dello sport come "the Answer".
