Mondiali: nuove maglie riciclabili e riciclate per gli Usa

Mondiali
La nuova maglia della nazionale statunitense
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Per ogni maglia sono state necessarie 8 bottiglie di plastica. Sono bianche, tradizionali e basate sul modello usato nei Mondiali degli anni '50, quando gli americani vinsero sulla favoritissima Inghilterra. GUARDA L'ALBUM DEI MONDIALI

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di Dario Nicolini

La sede della presentazione, New York City, è di livello assoluto. Il palco forse un po' meno. Come la magia dell'emulo di Copperfield, presto svelata: Write the future, scriviamo il futuro. In inglese, anzi in slang statunitense. In Sudafrica, con le nuove maglie della nazionale a stelle e strisce: bianche, tradizionali, completamente riciclabili e riciclate, visto che per ogni maglia sono state necessarie 8 bottiglie di plastica. E basate sul modello usato nei Mondiali degli anni '50. Quelli della rivincita del nuovo mondo sull'ancien regime europeo, della vittoria degli americani sulla favoritissima Inghilterra, poi definita 'il miracolo sull'erba'. Ancora ben impresso nella memoria di chi l'ha vissuto, ma non solo.

"Nineteen-Fifty is ancient history, you don't want to live in it but you don't want to forget it either. We were 500-1 underdogs and England was the team that was supposed to reach the finals and as it turned out, the underdog won". Chi parla è Walter Bahr, capitano di quella squadra e ora vecchio saggio del calcio made in Usa. Che non è il cittì, anche se le sembianze da guru che porta al trionfo chi parte battuto in partenza le ha per davvero. E' più che altro la memoria storica di una nazione e di uno sport che in Nord America ha sempre faticato ad affermarsi.

"We knew it was a big event at the time, I felt very proud that I was wearing a USA uniform and that our team did win the ball game. When I came back I thought there'd be a load of people at the airport and the only one there was my wife." Anche per questo gli Usa ci riprovano. Col cittì esordiente Bob Bradley e il miglior marcatore nella storia Usa Landon Donovan, ricominciando proprio da Stati Uniti-Inghilterra: prima partita del girone C in programma il 12 giugno. Contro l'uomo-immagine della Major League soccer, che però non sarà più in campo, e che come si dice in inglese, al pari dell'uomo-simbolo del soccer Usa e della nuova-vecchia maglia, per quanto riguarda i Mondiali è già storia.