Ahn, re per un Mondiale: castigò l'Italia, poi il nulla

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Ahn Jung Hwan, eroe della Corea del Sud ai Mondiali del 2002. Il suo golden gol eliminò l'Italia (foto Ansa)
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LA STORIA/11. Il suo golden gol nel 2002 eliminò gli azzurri agli ottavi. Il Perugia di Gaucci lo emarginò, il calcio europeo presto si dimenticò di lui. Ma in Sud Africa, quest'estate, avrà un'altra chance con la Corea del Sud. VIDEO E FOTOGALLERY

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di LORENZO LONGHI

Huh Jung Moo, selezionatore della Corea del Sud, è stato il primo ct a consegnare alla Fifa, settimana scorsa, la lista dei pre-convocati per il Sud Africa: fra i 30 nomi che ha incluso nell’elenco, c'è anche quello di Ahn Jung Hwan. L'ex attaccante di riserva del Perugia, primo calciatore coreano a giocare in Italia, aveva ritrovato la nazionale, dopo più di un anno di assenza, lo scorso marzo e ora vede avvicinarsi l'obiettivo di disputare il Mondiale per la terza volta, se riuscirà ad essere fra i 23 confermati finali. Ahn, che oggi ha 34 anni, ai Mondiali ha precedenti piuttosto significativi: 10 presenze e 3 reti nel corso di due edizioni, con in bacheca il quarto posto del 2002 quando il suo nome divenne famoso in tutto il globo per il golden gol che eliminò dalla competizione.

Daejeon, 18 giugno 2002: agli ottavi di finale, la nazionale di Hiddink - nella partita che diede risalto e fama anche all'arbitro Byron Moreno - manda a casa spietatamente gli Azzurri, ed è proprio Ahn, che nel primo tempo si era visto anche respingere un rigore da Buffon, a segnare la rete decisiva.

Il gol fece il giro del mondo, ma ebbe un effetto contrario a quello che Ahn si sarebbe aspettato: invece di schiudergli le porte di un pregevole e ricco futuro in qualche campionato europeo, quel colpo di testa finì paradossalmente per affossarne la carriera, almeno ad alti livelli.

"Non intendo più pagare lo stipendio a uno che è stato la rovina del calcio italiano" disse Luciano Gaucci, presidente del Perugia nel quale, allora, Ahn era in prestito dal Busan. Una defenestrazione in piena regola, tanto che il caso arrivò persino all’Europarlamento di Bruxelles con una dichiarazione in cui l'eurodeputato inglese Glyn Ford accusò Gaucci di avere messo in pratica un atteggiamento discriminatorio di tipo razzista. Il discusso presidente del club umbro, in qualche modo, si scusò e si disse poi disposto a riscattare il giocatore, ma fu Ahn, in un impeto d’orgoglio, a rifiutare: il coreano, con i suoi agenti, accettò di rientrare in Italia a patto che il suo cartellino fosse ceduto nel corso dello stesso mercato ad un'altra società europea.

Una sorta di autolicenziamento con cui Ahn, di fatto, terminò la sua avventura europea. Mentre in patria e in Giappone diverse multinazionali lo ricoprivano di denaro con laute sponsorizzazioni e la sua vita glamour si arricchiva del matrimonio con la modella Lee Hye Won il calcio lo snobbava. Il Perugia lasciò perdere, il Blackburn Rovers provò ad acquistarlo ma si arrese a causa delle difficoltà nell'ottenere il permesso di lavoro e altre offerte serie, dall’Europa, non arrivarono. Due mesi dopo quel gol, a fine agosto, Ahn non aveva ancora una squadra e finì così in Giappone, a vestire la maglia degli Shimizu S-Pulse, quindi allo Yokohama, sempre nella J-League, fino al 2005.

Calcisticamente parlando, l'oblio, al quale Ahn ha tentato di sfuggire trasferendosi, in quell'estate, in Francia, più precisamente al Metz, dove rimase per mezza stagione segnando appena due reti e venendo ricordato come un flop: a febbraio, quindi, la cessione in Germania, al Duisburg di Jurgen Kohler, stessa storia.

Per farla breve, la seconda esperienza europea di Ahn durò lo spazio di una sola stagione, sebbene divisa in due campionati diversi, e una doppia retrocessione nel palmares, dal momento che sia Metz che Duisburg abbandonarono le rispettive massime divisioni. Sogno europeo finito: ultimo indirizzo conosciuto Francoforte, Mondiale 2006, quando Ahn segna la rete del 2-1 nell'unico successo della Corea in Germania, contro il Togo.




Il resto è storia recente, la carriera senza infamia e senza lode di un calciatore che i sogni di gloria di dieci anni fa (quando, all’arrivo a Perugia, disse che avrebbe fatto meglio di Nakata) li ha chiusi nel cassetto. Dopo il Mondiale tedesco, Ahn è tornato in Corea, prima al Suwon poi di nuovo al Busan, il club che lo aveva lanciato a inizio carriera. Infine, nel 2009, il passaggio al Dalian Shide club del campionato cinese, per un altro passo di allontanamento verso l'estrema provincia dell’impero calcistico, dove nemmeno la nazionale va a ripescarlo.

Almeno, sino a marzo, quando Huh Jung Moo decide di dargli un'altra chance, convocandolo per un'amichevole contro la Costa d'Avorio: "In vista del Mondiale, potrei avere bisogno di uomini esperti", affermò. È la giostra che riparte, e Ahn ha in mano il biglietto per un altro giro.

LA SCHEDA DEL MONDIALE

Corea del Sud e Giappone 2002
Squadre partecipanti: 32
Vincitore: Brasile
Finale:  Germania-Brasile 0-2 (21’st e 33’ st Ronaldo)
Finale 3° e 4° posto: Corea del Sud-Tuschia 2-3 (1’ pt Sukur, 8’ pt Eul-Young, 12’ pt e 31’ pt Mansiz, 47’ st Chung-Gug)
Capocannoniere:  Ronaldo (Brasile), 8 reti