Italia-Israele, bilancio scontri di Udine dopo il corteo Pro Pal: 2 arresti e 11 feriti
ISRAELE-ITALIAIl giorno dopo il corteo Pro Gaza e degli scontri tra alcuni manifestanti e le forze dell'ordine, è tempo di bilanci. Le forze dell'ordine e il questore di Udine Pasquale Antonio De Lorenzo hanno fatto il punto nel corso di una conferenza stampa. Sono 13 i fermi e 2 gli arresti, 11 i feriti (tra i quali due giornalisti)
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Il bilancio degli scontri di Udine è di 13 fermati e 2 arresti, oltre a 11 feriti tra i quali 2 giornalisti contusi (uno dei quali ricoverato per una ferita al volto). Gli arrestati, sono stati accusati di resistenza e danneggiamento. "Grazie al dispiegamento di 3 mila operatori tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, l’ordine pubblico è stato ripristinato senza contatti fisici diretti", hanno spiegato le forze dell'ordine. Lo stadio e le aree circostanti, blindati con scanner, metal detector e barriere, non hanno invece registrato disordini.
Disordini in centro dopo il corteo pro Gaza
Poco prima della partita di qualificazione ai Mondiali 2026 tra Italia e Israele al "Bluenergy Stadium", si è svolto nel percorso stabilito il corteo Pro-Palestina, partito da piazza della Repubblica con oltre 8 mila partecipanti. Arrivati in piazza primo Maggio, però, una frangia di manifestanti ha provato a forzare il cordone di sicurezza per dirigersi verso lo stadio, costringendo la Polizia a intervenire con idranti e lacrimogeni. All'interno dello stadio invece si sono verificati alcuni episodi minori: tre persone sono state denunciate per invasione di campo.
A commentare l’operato della Polizia è stato il Questore di Udine, Pasquale Antonio De Lorenzo, che ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa, la complessità degli interventi in città: "Desidero esprimere con grande orgoglio il mio apprezzamento per il lavoro svolto: la professionalità, la capacità e l’equilibrio dimostrati dal nostro personale sono stati evidenti a tutti. Abbiamo saputo contenere al massimo i danni e, soprattutto, evitare che quanto accadeva all’esterno avesse ripercussioni sulla località in cui si svolgeva l’evento".