Alessandro Alciato

Mondiali
Un biellese che vive in trasferta. Alessandro Alciato in Sudafrica seguirà gli azzurri di Marcello Lippi
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Sono Alessandro Alciato, ho 32 anni, di giorno lavoro a SKY e di notte scrivo libri per Rizzoli (per adesso due: “Preferisco la Coppa” con Carlo Ancelotti – arrivato all’undicesima edizione, tradotto in Inghilterra e negli Stati Uniti – e “Attaccante Nato” con Stefano Borgonovo). A volte mi sbaglio, di giorno scrivo libri e di notte lavoro a SKY, ma mi accorgo dell’errore quando arrivo in redazione e invece di Stefano De Grandis, in tv, vedo Gigi Marzullo.

Vivo in trasferta, meglio se vicino a una spiaggia. Non ho tempo libero, ma se ce l’avessi lo passerei a Biella, dove non c’è il mare ma manca proprio solo quello, oppure a Sestri Levante, dove c’è il mare ma mi manca Biella.

Tifo Italia, mi piace ascoltare l’Inno allo stadio però non ho mai capito perché i tifosi che cantano vanno più veloce della banda che suona. Le persone che mi vogliono bene mi chiamano Alci, quelle che mi vogliono male non mi chiamano, e questa è una buona notizia. In Sudafrica sarò al seguito degli Azzurri, come a Germania 2006. Vorrei essere uno dei Flinstones, perché – beati loro – girano con la clava e nessuno dice niente. Per un semplice motivo: se qualcuno dicesse qualcosa, loro userebbero la clava…