Dunga risponde a Maradona: "Il sesso non piace a tutti"

Mondiali
Dunga e Maradona
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Il ct della nazionale brasiliana ha commentato le dichiarazioni del tecnico argentino sulla libertà dei suoi giocatori di poter fare sesso nei giorni di riposo, senza però l'uso di stimolanti. E sui Mondiali: "Siamo obbligati a vincere"

GIOCA A FANTASCUDETTO MONDIALE

"Il sesso non piace a tutti, così come il vino o i gelati...". L'annuncio di Diego Maradona, secondo cui non ci saranno restrizioni per i giocatori dell'Argentina in ritiro durante i Mondiali sudafricani (un po' come l'Olanda del 1974...), è stato al centro dell'attenzione nella prima conferenza stampa di Dunga a Johannesburg, nell'albergo con annesso campo di golf che la Seleçao ha scelto come propria 'residenza'. Subito è scattata per Dunga la domanda su cosa pensa della decisione del 'sesso libero' presa da Maradona, e il tecnico ha risposto prima con una risata e poi dicendo che "ognuno si regolerà come vuole quando sarà libero, ma il discorso riguarda appunto solo i giorni di libertà". "Comunque rispetto le idee di tutti, e le individualità di ciascuno di noi che siamo in ritiro con la Seleçao - ha detto ancora Dunga -. Nei momenti liberi ogni giocatore potrà stare con i propri cari, e si regolerà di conseguenza. Ma tutti devono ricordarsi che il premio più grande per ciascuno di loro è far parte di questa nazionale".

Il ct del Brasile Carlos Dunga ha poi affrontato argomenti più tecnici: "Come brasiliano dico che dobbiamo vincere, non ci sono alternative, però tutto può succedere quando si arriva alla fase finale di un Mondiale". Dunga ha aggiunto di "credere nel gruppo e di sentire lo stesso spirito, volontà ed allegria del 1994", quando la Seleçao vinse il mondiale. E proprio sulla base di quella esperienza il tecnico ha detto di voler puntare sul collettivo. "Oltre al talento che certamente abbiamo, ci vuole il gioco di squadra", ha sottolineato. A proposito delle regole severe che impone ai giocatori, l'allenatore brasiliano ha spiegato la sua filosofia: "Dopo carichi di lavoro pesanti i calciatori sono un poco tesi e per questo devono beneficiare di riposo e svago. Tutti saranno liberi di ricevere visite dei familiari, di parlare con amici, senza alcun problema, però sempre che venga rispettato quello che abbiamo concordato". In proposito Dunga ha ripetuto per due volte che "quello che quanto abbiamo pattuito non è pesante", senza entrare nel dettaglio delle regole che i giocatori dovranno seguire, soprattutto nei loro giorni di libertà.

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