La sua Francia stasera è impegnata con il Messico (20.30), ma il tecnico dei Bleus quando viene inquadrato dalle telecamere non dimentica mai di fare un cenno alla madre. La stampa francese ironizza: ''E se provasse a comunicare anche con i giocatori?''
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Il ct della Nazionale francese, Raymond Domenech, è un vero e proprio mammone: quando le telecamere delle tv lo inquadrano non dimentica mai di fare un cenno alla madre, che lo guarda da casa, per dirle che pensa a lei. "Si tratta di un linguaggio dei segni segreto che conoscono solo loro due", spiega il settimanale francese Le Point, chiedendosi ironicamente: "E se provasse il linguaggio dei segni anche con i suoi giocatori?". Domenech adotta questo sistema per comunicare via tv, ad ogni partita, con la madre, dal 2004, cioè da quando è diventato allenatore dei Bleus.
L'attuale ct della Francia Raymond Domenech vive "un linciaggio permanente". Lo dice Aimé Jacquet, allenatore dei Bleus nel 1998, anno in cui la Francia fu campione del mondo, in un'intervista al quotidiano Le Monde. Domenech, spiega Jacquet, "vive la stessa cosa che ho vissuto io: un linciaggio permanente. Rispetto il giornalismo sportivo, ma non sopporto gli eccessi,la polemica fine a se stessa. Nel calcio non ci sono verità assolute, tutto è discutibile". "E nel Mondiale del 2006 - conclude Jacquet - siamo comunque arrivati molto vicini alla Coppa del mondo", poi vinta ai rigori dagli Azzurri nella finale di Berlino.
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Il ct della Nazionale francese, Raymond Domenech, è un vero e proprio mammone: quando le telecamere delle tv lo inquadrano non dimentica mai di fare un cenno alla madre, che lo guarda da casa, per dirle che pensa a lei. "Si tratta di un linguaggio dei segni segreto che conoscono solo loro due", spiega il settimanale francese Le Point, chiedendosi ironicamente: "E se provasse il linguaggio dei segni anche con i suoi giocatori?". Domenech adotta questo sistema per comunicare via tv, ad ogni partita, con la madre, dal 2004, cioè da quando è diventato allenatore dei Bleus.
L'attuale ct della Francia Raymond Domenech vive "un linciaggio permanente". Lo dice Aimé Jacquet, allenatore dei Bleus nel 1998, anno in cui la Francia fu campione del mondo, in un'intervista al quotidiano Le Monde. Domenech, spiega Jacquet, "vive la stessa cosa che ho vissuto io: un linciaggio permanente. Rispetto il giornalismo sportivo, ma non sopporto gli eccessi,la polemica fine a se stessa. Nel calcio non ci sono verità assolute, tutto è discutibile". "E nel Mondiale del 2006 - conclude Jacquet - siamo comunque arrivati molto vicini alla Coppa del mondo", poi vinta ai rigori dagli Azzurri nella finale di Berlino.
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