Il mollusco Paul è l'unico vincitore tedesco, con tutti i pronostici azzeccati. A differenza di Mario Ferri, un asso della bravata, che dopo le invasioni di Samp-Napoli e Italia-Olanda ha voluto fare la sua comparsa anche in Germania-Spagna. IL VIDEO
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Anche loro sono diventati protagonisti del Mondiale sudafricano: polpi e.... tonni. Anche se, lui, tal Mario Ferri, si fa chiamare falco. Uno che gli occhi su questa semifinale mondiale li aveva messi da tempo. Certo è che entrambi, adesso, in patria sono considerati un po' traditori. Lo è certamente il polpo Paul. Ormai l'unico tedesco vincitore del mondiale. A modo suo. Con tutti i suoi pronostici azzeccati, sempre, a costo di dover far piangere una nazione intera.
A differenza di Mario Ferri, che tutto sommato a noi può solo far sorridere. Ma che si è comportato un po' come un traditore: della nostra fiducia e delle leggi. Un asso della bravata, Anche se, occorre riconoscerlo, in lui non c'è mai stata né tensione né violenza. Eh già, questa era la terza. In autunno certamente non sorrise il nostro ct, quando l'auspicio di un Cassano in nazionale comparve proprio in mezzo agli azzurri. Era Italia-Olanda, l'amichevole che gli costò il primo Daspo. Eppure, in primavera, rieccolo. Perché come il polpo anche il tonno non sbaglia un colpo. L'aveva perfino annunciato l'incursore abruzzese che ci avrebbe riprovato durante una partita della Samp. E infatti in Samp-Napoli Cassano lo riconobbe subito prima di accompagnarlo fuori, anche verso una condanna a 10mesi e a un divieto di accesso agli stadi fino al 2018.
Tutto vano, anche perché la sua performance in Spagna-Germania suona un po' come una paternale: nazionale senza super eroi: urlato metaforicamente in mondovisione. Tutt'altra tattica quella del polpo Paul. Divo mondiale nel più assoluto silenzio, veggente coi tentacoli. E ormai un oracolo per gli scommettitori di mezzo mondo.
L'ALBUM DEI MONDIALI
FANTASCUDETTO MONDIALE
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A differenza di Mario Ferri, che tutto sommato a noi può solo far sorridere. Ma che si è comportato un po' come un traditore: della nostra fiducia e delle leggi. Un asso della bravata, Anche se, occorre riconoscerlo, in lui non c'è mai stata né tensione né violenza. Eh già, questa era la terza. In autunno certamente non sorrise il nostro ct, quando l'auspicio di un Cassano in nazionale comparve proprio in mezzo agli azzurri. Era Italia-Olanda, l'amichevole che gli costò il primo Daspo. Eppure, in primavera, rieccolo. Perché come il polpo anche il tonno non sbaglia un colpo. L'aveva perfino annunciato l'incursore abruzzese che ci avrebbe riprovato durante una partita della Samp. E infatti in Samp-Napoli Cassano lo riconobbe subito prima di accompagnarlo fuori, anche verso una condanna a 10mesi e a un divieto di accesso agli stadi fino al 2018.
Tutto vano, anche perché la sua performance in Spagna-Germania suona un po' come una paternale: nazionale senza super eroi: urlato metaforicamente in mondovisione. Tutt'altra tattica quella del polpo Paul. Divo mondiale nel più assoluto silenzio, veggente coi tentacoli. E ormai un oracolo per gli scommettitori di mezzo mondo.
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