LA FOTOGALLERY. Non solo Krul. In Brasile sono rimasti solo quattro portieri. E negli ultimi anni sono stati (quasi) sempre fondamentali grandi numeri 1 per vincere i Mondiali. Ecco gli otto esempi da seguire in questa fase decisiva

Le parate di Casillas nella finale con l'Olanda sono valse tre quarti di Coppa, prima del gol di Iniesta. La figuraccia rimediata in Brasile non può cancellare la storia di Iker Casillas -
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Il muro di Berlino. Tra Buffon e Cannavaro, l'Italia di Lippi era praticamente invalicabile. La gemma fu la parata su Zidane nella finale poi vinta ai rigori sulla Francia -
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Di quel Brasile campione del mondo nel 2002 si ricorda il tridente delle meraviglie composto da Ronaldo, Rivaldo e Ronaldinho. In porta c'era Marcos, una onesta carriera nel Palmeiras -
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Il ruolo di portafortuna di Barthez è stato consacrato grazie al consueto bacio pre-partita sulla sua testa rasata da parte di Laurent Blanc. Ma nella vittoria della Francia nel 1998 c'è tanto di Fabien -
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Il miglior pregio di Taffarel nel 1994 è stato quello di ipnotizzare i nostri rigoristi nella finale di Pasadena. Il penalty sbagliato da Baggio resta probabilmente il più famoso della storia del calcio -
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Fu decisivo nella semifinale vinta ai rigori con l'Inghilterra, primo portiere imbattuto in una finale (contro l'Argentina). Bodo Illgner era un numero 1 a tutti gli effetti tra i campioni tedeschi del 1990 -
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Con Valdano e Maradona davanti, le cose erano più facili per Nery Pumpido, che chiuse quel Mondiale vittorioso del 1986 con l'Argentina subendo 5 reti in 7 gare. Non poche, per la verità... -
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Icona del calcio italiano, capitano e portavoce della squadra campione del mondo in Spagna. Dino Zoff è stato padre, fratello e guardiano della spedizione azzurra del 1982. Uno da imitare per qualunque portiere di questo Mondiale brasiliano -
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