Russia 2018, complotti ed escort all'ultimo turno delle qualificazioni: la denuncia del Ct del Venezuela

Mondiali
Il Venezuela batte il Paraguay, foto Getty

Dietrologie, presunti complotti e situazioni davvero particolari hanno caratterizzato l'ultimo turno delle qualficazioni sudamericane ai Mondiali di Russia 2018. Il ct del Venezuela non si nasconde: "Ci hanno mandato delle escort in albergo"

Gol, emozioni, gioie lacrime e… presunte scorrettezze. Sono le qualificazioni sudamericane ai Mondiali, dove ogni mezzo è giustificato dal fine di volare in Russia la prossima estate. Pass strappati all’ultimo respiro, presunti complotti saltati per troppa professionalità e, un pari, che puzza (o profuma fate un po’ voi) di biscotto. In questo marasma di accuse e rivelazioni c’è spazio anche per le… escort, presentatesi nel ritiro del Venezuela con il chiaro compito di sedurre i giocatori della Vinotinto in cambio di una scialba prestazione contro il Paraguay, ancora in corsa per qualificarsi ai Mondiali. "Ho visto comportamenti molto gravi ed espliciti" le parole del ct venezuelano Dudamel nella conferenza stampa post partita. "Sono arrivate molte chiamate e il nostro hotel era pieno di donne avvenenti che hanno chiaramente cercato di sedurre i giocatori. Certi stratagemmi sono sempre esistiti, ma forse qualcuno non si è reso conto che il calcio è cambiato e che questa squadra è fatta di professionisti seri".

Un pari che non convince

Dalle prostitute al… biscotto, il passo è breve. Chiedetelo a Radamel Falcao, beccato dalle telecamere durante la partita tra Perù e Colombia a parlottare con i propri avversari sul risultato di 1-1. Un pareggio ben visto da entrambe le Nazionali che, con la sconfitta del Cile in Brasile, vedono la Russia. La Colombia è già qualificata, mentre il Perù dovrà prima passare dagli spareggi. A confermare i sospetti anche l’atteggiamento convulso delle due panchine, risultato alquanto incomprensibile al momento dei gol delle rispettive squadre.

La valigetta ecuadoregna

Sospetti e misteri anche in Ecuador- Argentina dove, secondo alcuni giornalisti locali, i giocatori di casa avrebbero ricevuto delle corpose offerte economiche per eliminare dal Mondiale la Seleccion. Proposte che, tuttavia, non hanno tenuto contro della presenza in campo di Leo Messi, riuscito da solo a vincere il match di Quito e a trascinare in Russia la sua Argentina, al netto di eventuali dietrologie e sotterfugi che, almeno in Ecuador, non hanno trovato terreno fertile.