L'Iran rischia i Mondiali, il caso di Masoud Shojeai fa sperare l'Italia?

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Il centrocampista non viene convocato da mesi per essere sceso in campo contro una formazione israeliana. "Scelta tecnica" dichiara il governo iraniano, ma il giocatore non ci sta. Se l'esclusione dovesse avere ragioni politiche l'Iran rischierebbe l'esclusione da Russia 2018

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La storia che stiamo per raccontarvi è da non credere. Ancor più fuori dalla logica sarebbe se questa portasse a delle conseguenze che cambierebbero completamente gli scenari del prossimo Mondiale, con l’Italia ripescata a sorpresa. Ma a prescindere dai risvolti che porterà, questa vicenda merita di essere raccontata. Il protagonista è Masoud Shojaei, 33enne iraniano con 70 presenze e 8 gol all’attivo con la maglia della sua Nazionale. Maglia che da qualche mese non riesce più a indossare, nonostante il centrocampista sia stato uno degli artefici della qualificazione conquistata dall’Iran al prossimo Mondiale. Il motivo? Il giocatore ha violato i principi della rivoluzione islamica. Ma andiamo con ordine e ripartiamo da dove tutto è iniziato. Shojaei non è nuovo a contrasti con il governo iraniano: nel 2009 indossò un braccialetto verde in sostegno alle proteste antigovernative, nel 2016 parlò di corruzione nel calcio iraniano e l’anno scorso si espose a favore dell’ingresso delle donne negli stadi. Ad agosto è poi l’arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

L’episodio incriminato riguarda la sfida dei preliminari di Europa League tra il Panionios, club nel quale militava Shojaei, e il Maccabi Tel Aviv. Il centrocampista, insieme al suo compagno di squadra e di nazionale Ehsan Hajisafi, si rifiuta di giocare il match d’andata sul territorio israeliano (da 38 anni un iraniano non sfida un israeliano per non ammettere l’esistenza dello Stato d’Israele), mentre scende in campo nella partita di ritorno in Grecia, costretto dal suo club: “Non potevo fare altrimenti – spiega Shojaei a El Pais -. Se mi fossi rifiutato di giocare per motivi politici il Panionios mi avrebbe denunciato all’UEFA e questa mi avrebbe squalificato per almeno un anno. Quella qualificazione era troppo importante per loro, erano in ballo 4-5 milioni”. Il centrocampista racconta inoltre di aver provato a chiarire la sua scelta già prima di scendere in campo: “La sera prima della partita ho passato il tempo a fare telefonate – ricorda -. Al mattino mi sono alzato presto per trovare qualcuno della federazione iraniana per parlare con il club e trovare una soluzione. Nessuno di loro mi ha mai risposto. In 38 anni nessun atleta iraniano ha gareggiato contro atleti o istituzioni israeliane. Hajisafi e io siamo stati i primi. Ma Hajisafi è tornato in nazionale e io no". Il suo compagno l’ha fatta franca perché si è subito scusato sui social network, mentre Shojeai non l’ha ritenuto necessario: “Non ho fatto nulla di male – sostiene il centrocampista, passato poi all’AEK Atene -. Per 12 anni ho giocato fuori dal mio Paese e per 13 ho indossato la maglia della nazionale e non ho mai voluto fare uno show. Sarebbe un onore per me tornare a indossare la maglia dell’Iran”.

Le possibili conseguenze

La storia, già di per sé assurda, rischia di assumere contorni ancora più incredibili. Ascoltate le sue parole e vista la sua carriera, pare decisamente insolito che Masoud Shojeai non venga convocato per scelta tecnica che è quanto viene fatto trapelare da fonti vicine al governo. "L'allenatore mi ama molto, anche i giocatori e la mia federazione! Sono fisicamente e mentalmente preparato per andare alla Coppa del Mondo!" afferma con fermezza colui che era il capitano dell’Iran e che il ct Queiroz non convoca da mesi. Prende quindi corpo l’ipotesi che dietro questa esclusione vi siano ragioni politiche che, tuttavia, andrebbero in contrasto con le normative FIFA. Il massimo organo vieta infatti che ci siano ingerenze politiche all’interno delle istituzioni calcistiche. Una violazione uguale a quella minacciata alla Spagna, seppur con motivazioni differenti, e che comprometterebbe la partecipazione dell’Iran al prossimo Mondiale. Vedremo se questa minaccia permetterà a Masoud Shojeai di coronare il suo sogno: essere il primo giocatore iraniano a disputare 3 Mondiali.